11. Febbraio 2015 · Commenti disabilitati su Uova alla diossina a Desio, depositato un esposto in Procura! · Categorie:Ambiente, Ambiente - Rifiuti · Tag:

Questa mattina ho depositato presso la Procura di Monza un esposto/denuncia sul caso delle uova alla diossina di Desio.

A dicembre avevamo portato alla ribalta il caso delle analisi dell’ASL di Monza e Brianza e della presenza di diossina 21 volte superiore ai limiti previsti dalla legge in un allevamento di Desio.

E’ sconcertante che nessun ente abbia fatto nulla di concreto a proposito. Asl, Arpa, Amministrazione Comunale, ci si è sostanzialmente limitati a “prendere atto” che esiste questo inquinamento ma nessuno si è preso la briga di capire da dove venisse e cercare di porvi rimedio.

Anche in Regione ci è stato bocciato un nostro ordine del giorno che chiedeva i necessari approfondimenti del caso e di procedere a eventuali bonifiche per tutelare la salute pubblica. Non ci è restato che rivolgerci alla Procura con un esposto per verificare la sussistenza di condotte penalmente rilevanti anche da parte di pubblici ufficiali che, a nostro giudizio, hanno sottovalutato la gravità della situazione.

Con l’atto chiediamo inoltre agli organi inquirenti di disporre analisi e consulenze tecniche utili a determinare la causa della presenza sul territorio di Monza e Brianza di sostanze tossico-nocive. Noi un’ipotesi sull’origine della diossina l’abbiamo fatta: il forno inceneritore BEA che dista solo 2 km dall’allevamento. Nel caso fosse verificata ci attendiamo che si adottino tutte le misure necessarie per impedire la diffusione di diossina e per avviare le opportune bonifiche!

 

No del Consiglio regionale a un mio ordine del giorno al bilancio per reperire risorse per approfondire le analisi della concentrazione di diossina nei terreni del Comune di Desio e della Brianza.

Il caso delle uova alla diossina di Desio che abbiamo denunciato nei giorni scorsi meritava tutta l’attenzione della Regione. Questo no è semplicemente vergognoso, è uno schiaffo ai cittadini di Desio e della Brianza!

Con la salute delle persone non si scherza, invece la Regione non vuole capire che cosa è successo e da dove viene la diossina trovata nelle uova. Difatti l’ordine del giorno chiedeva ulteriori indagini presso gli allevamenti di galline, l’analisi della qualità dell’aria e campionamenti sui terreni per capire l’origine delle diossine presenti e procedere a eventuali bonifiche. Si chiedeva inoltre un’indagine epidemiologica sulle patologie correlabili alle emissioni dell’inceneritore di Desio anche per valutare il ritiro delle autorizzazioni a un impianto ormai obsoleto e superato da strategie moderne di riduzione e smaltimento dei rifiuti.

Sono sconcertato da questo disinteresse per la salute pubblica; tutti i partiti – dal Pd alla Lega – che hanno votato contro questo provvedimento ne risponderanno di fronte ai cittadini. Ma non finisce qui. Ora la palla passa ai miei colleghi brianzoli in Parlamento che stanno per depositare un’interrogazione al Governo; inoltre stiamo preparando un esposto alla Procura per possibile contaminazione ambientale.

PS: qui l’Ordine del Giorno bocciato.

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Replichiamo di seguito ad alcune delle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal Presidente e dal Direttore Generale di Bea S.p.A.

  1. E’ falso che abbiamo citato i risultati in maniera parziale, fin dal primo giorno abbiamo pubblicato on line tutta la documentazione in nostro possesso, di modo che chiunque potesse controllare e farsi una propria opinione.
  2. E’ falso che abbiamo acquisito le risultanze delle analisi nel gennaio 2014. Come si evince dalla documentazione pubblicata on line, le analisi di dettaglio le abbiamo ricevute il 27 novembre 2014. Abbiamo pubblicato la nostra denuncia appena abbiamo terminato lo studio delle carte.
  3. E’ falso che si possano escludere altre fonti diverse dall’incidente di Seveso del 1976; questo l’ASL non si è mai sognata di dirlo, gli unici a sostenerlo sono i signori di Bea. Fanno finta di non sapere che, oltre alla diossina di Seveso (circa 40%) nelle uova sono state trovate svariate altre diossine (circa 60%) non attribuibili a Seveso.
  4. Non c’entra assolutamente nulla il fatto che le emissioni dell’inceneritore siano “a norma di legge”, come si azzardano a dire alcuni politici in questi giorni; quel che conta è l’effetto accumulo nei terreni dei vari inquinanti, diossina compresa, nel corso di quattro decenni di attività continuativa del forno inceneritore. Chi parla di emissioni nella norma non fa altro che mischiare le carte sul tavolo e conseguentemente perde ogni credibilità.
  5. Le analisi effettuate da Arpa nei terreni di Bea, nelle immediate vicinanze dell’impianto, sono poco significative, in quanto i punti di ricaduta degli inquinanti emessi dal camino a 50 metri d’altezza non si trovano certo a poche decine di metri dalla sorgente emissiva. In ogni caso occorre avere i dati completi delle analisi effettuate, in particolare è essenziale conoscere l’ubicazione georeferenziata e la profondità di prelievo dei campioni.
  6. Il fatto che le analisi dell’Asl effettuate negli allevamenti di Varedo, Nova e Muggiò (non distanti dall’inceneritore) non abbiamo rilevato picchi di diossina assimilabili a quello di Desio di per sé non è un motivo sufficiente per scagionare l’inceneritore. Prediamo ad esempio la mappa delle ricadute degli Ossidi di Azoto dell’inceneritore di Piacenza. E’ chiaro che se ci si trova “dalla parte giusta” del camino, il problema non sussiste:

Mappa Ricadute Inc Piacenza

E’ quindi del tutto evidente che gli approfondimenti richiesti da tutte le parti in causa circa l’origine della diossina nelle uova di Desio deve partire da un’indagine seria e rigorosa – effettuata da un ente terzo e qualificato, non certo da Bea o da soggetti incaricati da Bea – riguardo la mappa delle ricadute dei fumi dell’inceneritore; senza questa mappa si fanno solo chiacchiere da bar. Una volta realizzata questa mappa, occorre svolgere un’analisi altrettanto seria e rigorosa sui terreni e un’indagine epidemiologica sulla popolazione ivi residente.

I primi ad avere interesse affinché queste indagini vengano fatte con rigore dovrebbero essere proprio i signori di Bea, per sgombrare il campo da qualsiasi sospetto. Registriamo invece il fatto che adducono mille scuse per confutare l’utilità della mappa, facendo ragionamenti che mescolano insieme l’inceneritore, i condomini, le auto, le aziende e chi più ne ha più ne metta.

Ci domandiamo in conclusione chi siano gli irresponsabili! Noi che abbiamo informato i cittadini, avanzato delle ipotesi sulla fonte della diossina e pretendiamo che si faccia chiarezza fino in fondo o i signori di Bea che scansano ogni responsabilità con motivazioni poco plausibili e che vogliono tenere in vita per altri 20 anni un impianto che non solo è dannoso, ma anche del tutto inutile?

 

Gianmarco Corbetta M5S Lombardia

Paolo Di Carlo M5S Desio

uova-diossina (1)

 

SUBITO ANALISI APPROFONDITE E STOP POTENZIAMENTO FORNO E FUSIONE BEA-CEM!

Innanzitutto evidenziamo che il comunicato che l’ASL ha diramato ieri non smentisce una singola parola di quanto abbiamo riportato nella nostra denuncia; e non poteva essere altrimenti. Le diossine contenute nelle uova di Desio sono 21 volte superiori al limite di legge e per il 61% di queste diossine l’origine è ignota.

A Desio il valore delle diossine è incredibilmente alto! E’ vero che un singolo campionamento non ha valore statistico, ma ha valore in sé, essendo un caso su uno, pertanto avrebbe dovuto essere considerato quanto mento un campanello d’allarme. Si sarebbero dovuti effettuare immediatamente studi più approfonditi ed estesi ad altri allevamenti di Desio (e negli altri comuni dove si sono rilevati sforamenti) e invece pare non si sia fatto nulla. Prendiamo atto che l’ASL ha emanato note informative, trasmesso i dati ad Arpa, Provincia e Comuni, organizzato una campagna informativa con locandine, opuscoli e comunicati stampa, informato gli allevatori interessati e vietato loro di consumare le uova per 120 giorni, ma ci viene da dire: tutto qui??

Si sperava forse che la diossina dopo 120 giorni sarebbe magicamente sparita? L’ASL è tornata a fare controlli in quegli stessi allevamenti dopo tale periodo? Non risulta. Troppo facile per gli enti preposti (ASL e/o ARPA) avvisare che c’è la diossina ma 1) non fare nulla per capire da dove arriva e 2) non fare nulla per porre rimedio all’inquinamento!

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IL 60% DELLA DIOSSINA TROVATA NON E’ QUELLA DI SEVESO, DA DOVE ARRIVA?
AZIONI IN REGIONE E PARLAMENTO E VIA ALLA RACCOLTA FIRME PER FERMARE L’INCENERITORE!

diossina

Tramite una richiesta di accesso agli atti dell’Asl di Monza e Brianza, sono venuto in possesso dei dati riguardanti le analisi delle uova effettuate nel 2012 presso 11 allevamenti rurali di galline situati in altrettanti Comuni brianzoli per verificare la presenza di sostanze inquinanti tra cui diossine, metalli pesanti e policlorbifenili (PCB). Si tratta di uova di galline (lasciate libere di razzolare nei terreni all’aperto) destinate all’autoconsumo da parte dei proprietari degli allevamenti che quindi non rientrano nei normali circuiti distributivi.
La notizia di queste analisi era già stata divulgata dai media tempo fa, ma nessuno aveva fatto una verifica approfondita dei valori riscontrati. Lo abbiamo fatto noi, con Paolo Di Carlo, nostro portavoce a Desio, e il gruppo degli attivisti locali. A fronte di un quadro generale preoccupante (ad esempio risultano esiti non conformi per diossine in ben 10 allevamenti su 11), appare del tutto anomalo il dato riguardante l’allevamento di Desio, dove si è registrato il picco massimo di diossine pari a 52,43 pg TEQ/g (picogrammi di tossicità equivalente per grammo), pari a quasi 21 volte il limite consentito dalla legge (2,5 pg TEQ/g)! Questo valore è ancora più preoccupante se confrontato con gli altri comuni che non arrivano a 6-7 pg TEQ/g.
Per capire la gravità della situazione, facciamo due calcoli: le uova esaminate contenevano 14 grammi di grasso per 100 grammi di peso. Ossia 734 pg TEQ per 100 grammi di uovo. Ipotizzando un uovo di peso medio (60 g), abbiamo circa 440 pg TEQ di diossine per ogni uovo.

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