Un impianto che – forse – poteva avere senso nel secolo scorso, ma oggi è anacronistico e ancor più lo sarà nei prossimi decenni perché il mondo sta accelerando nella direzione opposta: in tutti i settori si moltiplicano di anno in anno gli investimenti per le energie rinnovabili, la riduzione dei consumi e l’elettrificazione. Ancora »
Nonostante la partenza a rilento, il Superbonus funziona e funzionerà ancora di più non appena avremo allungato la sua durata.
Un aumento del Pil di 3 punti, una crescita di 63 miliardi di euro e un incremento medio dell’occupazione di 100 mila addetti l’anno compreso l’indotto: sono gli effetti del Superbonus per il prossimo triennio secondo le ultime stime di Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori. Ancora »
In questo video l’ing. Egidio Comodo, presidente di Inarcassa, espone i risultati di un studio, presentato lo scorso 10 dicembre alla Camera dei Deputati, che ha calcolato l’impatto economico per lo Stato degli incentivi per il recupero e la riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio.
Secondo questo studio, tra il 1998 e il 2019 le detrazioni fiscali legate a questi interventi hanno prodotto minori entrate per 151,5 miliardi e maggiori introiti per 121,6 miliardi, con un saldo negativo di 29,8 miliardi, ossia soli 1,35 miliardi medi di euro all’anno.
Tenendo presente che lo Stato incassa immediatamente i proventi legati ai lavori ma spalma sui successivi 10 anni i benefici fiscali, dal punto di vista finanziario il saldo negativo si riduce a soli 3,6 miliardi, ossia 163 milioni di euro l’anno.
Se infine consideriamo anche le ricadute sociali su famiglie e imprese, il saldo assume un valore positivo pari a 26,7 miliardi di euro in 20 anni.
Quindi per tutti gli scettici che si chiedono “ma chi paga tutti questi bonus?” la risposta è che non li paga nessuno! I bonus si ripagano da sé, anzi creano benefici per tutti: cittadini, imprese e Stato!