La strage di Capaci, assieme a quelle che sono seguite, ha lasciato un segno profondo e indelebile nella storia del nostro Paese, ma non abbastanza da cambiarne la sorte.
Nei 27 anni trascorsi da allora la lotta alle mafie è proseguita ed è in parte aumentata la consapevolezza dei cittadini, ma le mafie non si sono fermate; al contrario, sono cresciute, si sono estese, rafforzate, evolute. Hanno conquistato le ricche regioni del nord, dove investono gli enormi proventi delle attività criminali. Grazie all’appoggio di imprenditori e politici senza scrupoli hanno contagiato e infettato il tessuto economico. La mafia dei colletti bianchi non usa le armi e può sembrare inoffensiva ma crea danni enormi alle aziende e ai cittadini onesti perché distrugge la concorrenza e la meritocrazia: la concorrenza sleale costringe le imprese sane a chiudere, giovani e meno giovani cercano all’estero il riconoscimento delle loro capacità. Ancora »