La crisi economica, ambientale e sociale che stiamo vivendo è il frutto delle scelte politiche che sono state fatte negli scorsi decenni. Allo stesso modo le scelte di oggi condizioneranno il nostro futuro e quelli che più di tutti saranno influenzati sono i giovani che hanno tutta la vita davanti.
Proprio nella giornata del ‘Friday for future’ vediamo sfilare per le strade migliaia di giovanissimi per chiedere un futuro sostenibile, quale migliore risposta che concedere loro il diritto di voto?
È ora che i giovani facciano sentire la loro voce non solo nelle piazze ma anche nelle istituzioni, per questo ho presentato un disegno di legge per anticipare l’età minima del voto dagli attuali 18 anni a 16 per la Camera e da 25 anni a 18 per il Senato.
Il disegno di legge prevede anche un abbassamento dell’età minima dei Senatori da 40 a 30 anni, mentre rimane invariato a 25 anni il requisito di età per i Deputati.
Se una sedicenne viene proposta per il Nobel per la pace è tempo che in Italia tutti i sedicenni possano votare, almeno alla Camera. Oggi invece i giovani sono penalizzati: il voto di 4 milioni di ragazze e ragazzi tra 18 e 25 anni vale la metà rispetto quello dei loro genitori e nonni, mentre le fasce più mature della popolazione hanno un peso elettorale sempre maggiore.
È giunto il momento di dare fiducia e responsabilità alle nuove generazioni!