A fine 2017 avevo sollevato la questione con un’interrogazione in Consiglio regionale. L’allora assessore regionale all’ambiente Claudia Terzi mi aveva risposto che il problema era di competenza comunale e che spettava al Comune di Desio dare mandato ad ARPA di fare nuovi controlli.
Da allora sono passati due anni, ma il Comune non ha ancora chiarito come stiano davvero le cose.
Circa un anno fa, quando stavo in Consiglio regionale della Lombardia, mi sono occupato dell’area ex Autobianchi di Desio. Nel corso di un’audizione in Commissione Ambiente, nella quale erano state evidenziate alcune gravi situazioni relative all’inquinamento della falda superficiale nell’area, era emerso anche un problema riguardo i limiti di legge dell’acqua potabile. Ancora »
Sul caso Autobianchi è arrivata ieri la replica del sindaco di Desio. Corti sostiene di essersi attivato “appena è emerso il tema, un paio di mesi fa”.
Rendiamo pubblico un documento che attesta che l’amministrazione comunale è a conoscenza del problema dell’inquinamento da cromo esavalente della falda da ben 5 anni!
Il 18 dicembre 2012 Corti riceve la lettera dell’Arpa che gli comunica la presenza nella falda sotto il PTB di cromo esavalente 17 volte oltre il limite di legge. Cosa ha fatto da allora fino a quando, un paio di mesi fa, il MoVimento 5 Stelle ha sollevato il caso con una interpellanza in Regione? Ha dormito sonni placidi.
Il sindaco, invece di raccontare favole, si assuma le sue responsabilità.
Il Movimento 5 Stelle si sta occupando da tempo del problema dell’inquinamento della prima falda acquifera nella parte situata sotto il Polo Tecnologico della Brianza, dove sorgeva anni fa l’Autobianchi.
Risale a ottobre 2016 l’interrogazione presentata in consiglio comunale dai consiglieri Montrasio e Pace in cui si chiedeva all’amministrazione quale fosse la situazione in quel momento e se fossero previste azioni per monitorare “in particolare i pozzi posti a nord della città, in prossimità dei centri di rischio, (…) che hanno tratti filtranti che attingono ancora a falde superficiali.”
La risposta, in sintesi, era stata che l’acqua potabile non è contaminata perché Brianzacque garantisce i controlli. Ma non era questo che i nostri portavoce volevano sapere.
Nello scorso mese di ottobre in seguito a un accesso agli atti avevo denunciato che dal 2009 a oggi non erano più stati effettuati i monitoraggi della falda, nonostante Arpa avesse scritto a Comune, Provincia e Regione per segnalare gli elevati livelli di contaminazione rilevati e la necessità di proseguire i controlli.
In accordo con i consiglieri comunali M5S e il deputato desiano Davide Tripiedi abbiamo deciso di procedere per capire chi avesse la responsabilità dei mancati monitoraggi richiesti da Arpa.