“Nella gestione dei rifiuti dovrebbe valere una regola aurea: il soggetto che fa la raccolta differenziata deve rimanere distinto e distante dal soggetto che si occupa dello smaltimento.” Così interviene il senatore Gianmarco Corbetta in merito alle notizie di stampa sulla manifestazione di interesse di Brianza Energia Ambiente nei confronti di Gelsia Ambiente. Ancora »
L’inceneritore di Desio, nella mia Brianza, è pubblico: appartiene a Brianza Energia Ambiente SpA, una società pubblica di cui sono soci storici 11 Comuni, oltre la Provincia di Monza e Brianza. Era nato oltre 40 anni fa per servire il territorio e svolgere un servizio utile alla comunità. Oggi invece? È quasi tutto business a discapito del territorio e dei cittadini che lo abitano. Vediamo perché. Ancora »
Economia circolare, energia pulita, fonti rinnovabili, transizione a zero emissioni di CO2.
Belle parole che fanno pensare a innovazione, ecologia, sostenibilità.
E invece no: dietro la patina verde dei proclami, sbandierati senza un minimo di vergogna, c’è il solito vecchio business, l’ennesimo ampliamento del teleriscaldamento a monnezza che BEA, la società proprietaria dell’inceneritore di Desio, questa volta vuole portare addirittura a Cinisello Balsamo! Piano piano arriveranno fino a Pizzo Calabro…
L’ho detto mille volte: non c’è niente di rinnovabile, di pulito e di ecologico nel bruciare i rifiuti. Associare il teleriscaldamento a monnezza all’economia circolare, poi, è una vergognosa falsificazione della realtà: l’incenerimento è la negazione dell’economia circolare perché spreca risorse e produce inquinamento.
Il mio ultimo atto da consigliere regionale non poteva che riguardare l’inceneritore di Desio. Dopo aver raccolto una quantità di documenti inerenti i servizi svolti da BEA Gestioni per conto dei Comuni soci, abbiamo svolto un lungo lavoro di studio e analisi che ha evidenziato affidamenti illegittimi oltre al rischio di danno erariale. Per questo abbiamo ritenuto necessario presentare un esposto alle autorità competenti.
Comunicato Stampa M5S Lombardia
I comuni di Desio, Cesano Maderno, Limbiate, Meda, Muggiò, Nova Milanese, Solaro e Varedo hanno affidato in modo illegittimo il servizio di gestione rifiuti a BEA Gestioni SpA, la società mista che gestisce l’inceneritore di Desio, creando un danno erariale alle casse pubbliche. E’ questa l’ipotesi alla base dell’esposto che il MoVimento 5 Stelle sta per depositare presso la Corte dei Conti, l’Autorità Nazionale Anticorruzione e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Ancora »
BREAKING NEWS! – UFFICIALE: FALLITA LA FUSIONE BEA-CEM! BATTAGLIA DURATA TRE ANNI, GRANDE VITTORIA DEL MOVIMENTO!Era il 21 ottobre del 2014 quando sul mio blog davo in anteprima la notizia del malsano progetto del Partito Democratico di fondere le due società pubbliche Bea (forno inceneritore Desio) e Cem (raccolta differenziata nel Vimercatese e in parte del Milanese).Nel corso di questi tre anni abbiamo spiegato molte volte i motivi della nostra ferma opposizione al progetto: si trattava di un'operazione orchestrata a tavolino dal PD della Brianza per salvare il vecchio forno inceneritore di Desio, garantendogli un flusso continuativo di rifiuti da bruciare proveniente dai comuni della Brianza est e della Martesana, bloccando di fatto le politiche virtuose nella gestione dei rifiuti di Cem.Lo capirebbe anche un bambino di 5° elementare che o ti fondi con un forno inceneritore in fase di revamping e ti assumi l'obbligo di alimentarlo per decenni oppure percorri la strada virtuosa della raccolta differenziata spinta, della tariffa puntuale e della riduzione dei costi nella gestione dei rifiuti. Le due cose insieme non le puoi fare!Ecco, per farlo capire alle amministrazioni comunali piddine socie di Cem, ci sono voluti 3 lunghi anni, fatti di battaglie nei consigli comunali, appelli pubblici a mezzo stampa, lettere inviate ai sindaci e, non ultimo, un enorme e preziosissimo lavoro diplomatico del nostro sindaco di Vimercate, Francesco Sartini, all'interno dell'Assemblea dei Soci di Cem!Francesco in tutto questo tempo non ha mai mollato la presa, usando tutti gli strumenti a sua disposizione per convincere i colleghi sindaci dell'assurdità di questo progetto, che nulla di buono avrebbe portato ai cittadini che amministrano. E, chi la dura la vince, alla fine ci è riuscito! Oggi è con enorme soddisfazione che annunciamo che ieri sera l'Assemblea dei Soci di Cem ha deciso ufficialmente di abbandonare il progetto di fusione Bea-Cem!E' davvero una grandissima vittoria del MoVimento 5 Stelle che grazie alla sua caparbietà e con la sola forza delle sue idee, è riuscito a sventare uno sciagurato progetto piddino che ormai sembrava cosa fatta!Ma non si può battere chi non si arrende mai e noi non ci siamo mai arresi!
Posted by MoVimento 5 Stelle Lombardia on Friday, December 15, 2017
BATTAGLIA DURATA TRE ANNI, GRANDE VITTORIA DEL MOVIMENTO!
Era il 21 ottobre del 2014 quando sul mio blog davo in anteprima la notizia del malsano progetto del Partito Democratico di fondere le due società pubbliche Bea (forno inceneritore Desio) e Cem (raccolta differenziata nel Vimercatese e in parte del Milanese).
Nel corso di questi tre anni abbiamo spiegato molte volte i motivi della nostra ferma opposizione al progetto: si trattava di un’operazione orchestrata a tavolino dal PD della Brianza per salvare il vecchio forno inceneritore di Desio, garantendogli un flusso continuativo di rifiuti da bruciare proveniente dai comuni della Brianza est e della Martesana, bloccando di fatto le politiche virtuose nella gestione dei rifiuti di Cem.
Lo capirebbe anche un bambino di 5° elementare che o ti fondi con un forno inceneritore in fase di revamping e ti assumi l’obbligo di alimentarlo per decenni oppure percorri la strada virtuosa della raccolta differenziata spinta, della tariffa puntuale e della riduzione dei costi nella gestione dei rifiuti. Le due cose insieme non le puoi fare!
Ecco, per farlo capire alle amministrazioni comunali piddine socie di Cem, ci sono voluti 3 lunghi anni, fatti di battaglie nei consigli comunali, appelli pubblici a mezzo stampa, lettere inviate ai sindaci e, non ultimo, un enorme e preziosissimo lavoro diplomatico del nostro sindaco di Vimercate, Francesco Sartini, all’interno dell’Assemblea dei Soci di Cem!
Francesco in tutto questo tempo non ha mai mollato la presa, usando tutti gli strumenti a sua disposizione per convincere i colleghi sindaci dell’assurdità di questo progetto, che nulla di buono avrebbe portato ai cittadini che amministrano. E, chi la dura la vince, alla fine ci è riuscito! Oggi è con enorme soddisfazione che annunciamo che ieri sera l’Assemblea dei Soci di Cem ha deciso ufficialmente di abbandonare il progetto di fusione Bea-Cem!
E’ davvero una grandissima vittoria del MoVimento 5 Stelle che grazie alla sua caparbietà e con la sola forza delle sue idee, è riuscito a sventare uno sciagurato progetto piddino che ormai sembrava cosa fatta!
Ma non si può battere chi non si arrende mai e noi non ci siamo mai arresi!
Ora che lo abbiamo liberato dall’abbraccio mortale dell’inceneritore, non ci sono più ostacoli per Cem verso rifiuti zero!
L’ATS della Brianza non vuole lo studio epidemiologico che serve a verificare se i cittadini di Desio, Bovisio Masciago, Varedo e Cesano Maderno abbiano subito danni alla salute a causa delle emissioni dell’inceneritore. Ancora »
Come scrivevo qualche settimana fa il fervente inceneritorista Gigi Ponti, sindaco uscente di Cesano Maderno, ha lasciato in eredità ai cesanesi la convenzione ventennale con Bea Gestioni per il teleriscaldamento.
Così il Pd cesanese ha potuto affrontare più serenamente le urne: qualunque cosa fosse accaduto si sarebbe assicurato l’arrivo del teleriscaldamento a monnezza!
Oggi, lunedì 12 giugno, un’analoga delibera arriverà in fretta e furia in consiglio comunale a Muggiò: nessun passaggio in commissione e naturalmente i documenti sono stati consegnati ai consiglieri comunali solo giovedì 8: non sia mai che abbiano troppo tempo per studiare a fondo la questione e fare domande scomode!
Del resto se c’è una cosa che fa perdere la testa ai sindaci del Pd è proprio il teleriscaldamento a monnezza: sembra scatenare un desiderio viscerale che devono soddisfare a tutti i costi. Ma perché tutta questa smania? Ancora »
Le dichiarazioni del sindaco di Desio Corti riguardo il progetto di Bea dimostrano che non ha capito di cosa si sta parlando: è evidente, e lo ha confermato anche la presidente di Bea, che l’obiettivo è proprio bruciare i fanghi a Desio, tanto che il progetto di cui si parla è di essiccamento e caricamento fanghi: dato che lo fanno nel sito del forno non ci vuole un genio per comprendere che il caricamento dei fanghi altro non è che il conferimento degli stessi nell’impianto.
Come al solito Corti non ha vigilato e ha mancato di trasparenza, evitando accuratamente di informare il consiglio comunale per timore che si aprisse un dibattito pubblico che evidentemente dà fastidio. Ancora »
A poche settimane dalle elezioni il Comune di Cesano Maderno, guidato dal sindaco Gigi Ponti, ha approvato un contratto ventennale per l’estensione del teleriscaldamento sul territorio comunale: siamo di fronte a una decisione scorretta nel metodo e retrograda nel merito! Ancora »
AVVISO IMPORTANTE: La storia che state per leggere riguarda una persona accecata dall’odio che ha completamente perso il senso della misura. Noi del M5S non abbiamo niente da spartire con una persona che si pone in questo modo: non mettiamoci al suo livello, voliamo alto ed evitiamo qualsiasi commento nei confronti di questa persona. Noi siamo oltre queste miserie!
Tra i post su Facebook di Iuri Caturelli, ex Assessore all’urbanistica di Limbiate del PD e oggi tra i membri del Consiglio di Amministrazione di BEA, la società pubblica che gestisce l’inceneritore di Desio, sono reperibili minacce di morte e offese gravissime nei confronti del M5S.
Le minacce sono ripetute nel corso del tempo e assumono varie forme verbali, tra cui “li schiacciamo come le merde”, “questi vanno estirpati come la gramigna” o “li lascerò perdere quando saranno annientati”, “se dovessi accorgermi che sto morendo chiederei la tessera del m5s così almeno una volta finita morirà un grillino”, “un giorno da bimbo seduto sulle ginocchia di mio nonno, comunista partigiano combattente, gli domandai nonno ma tu hai mai conosciuto fascisti buoni? Lui mi rispose sì ma mai vivi. Così come oggi i grillini”.
Qualche giorno fa ho depositato un’interrogazione indirizzata al Presidente e alla Giunta regionale per fare chiarezza su un paio di questioni riguardanti la gestione ambientale del forno inceneritore di Desio.
1) La prima riguarda i limiti di emissione in atmosfera.
L’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) che viene periodicamente rilasciata agli impianti di incenerimento definisce i limiti di emissione per i vari inquinanti. I limiti imposti devono essere coerenti con le norme nazionali, ma non sono uguali per tutti gli impianti. Inoltre variano nel tempo: man mano che si rendono disponibili sul mercato nuove tecniche per ridurre l’inquinamento (le cosiddette BAT, Best Available Technique) lo Stato e le Regioni definiscono limiti più restrittivi. Limiti che, lo ricordo, non sono sinonimi di sicurezza, ma rispecchiano le prestazioni possibili con le migliori tecnologie e compatibili con i costi di esercizio. Ancora »
AZIONE M5S NEI COMUNI: A CASA I VERTICI BEA, ANNULLAMENTO GARA E ACCERTAMENTO RESPONSABILITA’ CIVILI E PENALI
La gara per la nuova turbina puzzava già dalla primavera del 2015, all’epoca dei primi esposti e delle dimissioni del Presidente Boselli, ma la nuova Presidente Mazzuconi aveva tirato dritto sbandierando pareri legali che si sono poi rivelati del tutto inattendibili.
Dopo la nostra denuncia dello scorso dicembre e le prime osservazioni dell’ANAC, tra scuse inesistenti, giustificazioni strampalate e imbarazzanti silenzi, a marzo del 2016 la sfilza di eclatanti irregolarità presenti nella gara era ormai evidente a tutti, tranne alle “anime belle” del Partito Democratico che ancora attendevano fiduciose la conclusione dell’indagine.
Finalmente, con la Delibera numero 775 del 20 luglio 2016, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione ha concluso il procedimento confermando sostanzialmente le gravi violazioni segnalate dal M5S. Ne ricordiamo alcune:
Violazioni della concorrenza
- mancanza dei requisiti da parte del concorrente e divieto di subappalto;
- richiesta di requisiti non in linea con l’oggetto del bando;
- mancanza dei requisiti in ordine all’affidamento del servizio di progettazione;
Violazioni del principio di economicità
- offerta difforme rispetto alla prestazione richiesta, avrebbe dovuto determinare l’esclusione del concorrente anziché l’aggiudicazione;
- informazioni contrastanti nel bando di gara, sarebbe stato necessario chiarire prima dell’aggiudicazione e non dopo;
- errato procedimento di valutazione dell’offerta pervenuta a danno della stazione appaltante, l’intero procedimento risulta viziato;
- aggiudicazione dell’acquisizione delle quote di BEA in assenza di un’offerta in aumento;
- gara per i servizi di ingegneria (364.000 euro) priva di motivazione, in quanto servizi già inclusi nella gara principale;
Violazioni del procedimento di gara
- violazione delle norme relative alle nomine dei Commissari di gara.
A questo punto non sono più ammesse scuse di alcun genere: continuare ad ignorare la gravità della situazione rappresentata da ANAC significa assumersi una responsabilità enorme.
Il Partito Democratico, che finora ha difeso contro ogni evidenza l’operato della società e del Presidente, deve prendere atto che la gara è totalmente illegittima e deve essere annullata, meglio tardi che mai.
I nostri portavoce nei comuni soci di BEA stanno presentando nei consigli comunali un ordine del giorno per chiedere:
- le dimissioni del cda e del direttore generale
- l’annullamento della gara per i servizi di ingegneria
- l’annullamento della gara per la sostituzione della turbina
Inoltre, a tutela dei cittadini e degli enti pubblici proprietari di BEA vogliamo che sia fatta chiarezza e giustizia fino in fondo, pertanto chiediamo ai sindaci di difendere la legalità e la trasparenza non solo a parole ma anche nei fatti:
- attivando ogni azione legale volta a verificare la sussistenza di responsabilità civili e penali,
- revocando tutti i servizi affidati direttamente a BEA Gestioni SpA in considerazione del fatto che BEA Gestioni SpA, come chiarito da ANAC, a causa dei vizi rilevati nel procedimento della gara a doppio oggetto non risulta essere una società legittimata a ricevere affidamenti diretti;
- costituendo una commissione d’inchiesta per verificare la regolarità di tutti i bandi e gli affidamenti espletati da Brianza Energia Ambiente S.p.a. e da Bea Gestioni S.p.A. negli ultimi 3 anni;
- relazionando entro 30 giorni al consiglio comunale circa l’adozione delle iniziative richieste.
Riguardo le dichiarazioni rilasciate alla stampa dalla Presidente di BEA, è doveroso fare un paio di precisazioni.
1) Non è vero, come ha dichiarato Mazzuconi, che i termini per l’annullamento sono scaduti, perché i lavori sono stati consegnati a Comef l’8 luglio 2015, pertanto il termine di 18 mesi scadrà a gennaio 2017. Piuttosto, la Presidente di BEA dovrebbe spiegare chi effettuò la consegna lavori visto che all’epoca il direttore lavori non era ancora stato nominato!
2) Quanto ai presunti danni paventati dalla Presidente in caso di annullamento della gara, lei stessa sa benissimo che avrebbe potuto annullare la gara senza danni al suo insediamento, nella primavera 2015, come richiesto dal consigliere Bolis con apposita diffida, ma preferì correre il rischio e andare avanti: ora che il bubbone è scoppiato si faccia un esame di coscienza e ci risparmi la solita solfa dei danni economici a carico di BEA! se ce ne saranno, dovranno essere risarciti da coloro che li hanno causati! Ma l’annullamento della gara è fuori discussione e va fatto immediatamente, senza se e senza ma.
E’ arrivato puntuale il commento del presidente di Bea, Daniela Mazzuconi, al pronunciamento dell’Anticorruzione in merito al nostro esposto sulla gara per la nuova turbina del forno inceneritore di Desio. Si può riassumere facendo ricorso alla tradizione popolare napoletana: “chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, scurdámmoce ‘o ppassato”.
L’importante per la Mazzuconi è che “tra pochi giorni l’impianto di Desio ricomincerà a funzionare completamente rinnovato” e che questo rinnovamento sia frutto di una gara irregolare da 7 milioni e mezzo di euro che andava annullata sembra essere un dettaglio poco significativo.
Come vanno le cose in Bea lo abbiamo visto il 10 maggio con l’approvazione del Bilancio 2015. Se i soci piddini dicono che il Bilancio va approvato così com’è, chissenefrega del parere contrario del Collegio Sindacale: si approva lo stesso e si coglie l’occasione per non rinnovare l’incarico da revisore ad un personaggio “scomodo” come Giovanna Ceribelli.
L’altro giorno sono stato sul sito di BEA, nella sezione dove è stato pubblicato il Bilancio 2015, come previsto dalle norme nazionali in materia di trasparenza delle pubbliche amministrazioni. La trasparenza non è esattamente il punto forte di questa società e anche questa volta hanno interpretato questo semplice concetto… a modo loro… perché, si sa, una certa dose di creatività nella vita ci vuole!
Super spot del Cittadino di Monza e Brianza di oggi all’inceneritore di Desio.
All’interno dello speciale sui 40 anni dall’incidente dell’Icmesa di Seveso, arriva l’intervistona alla Presidente di Bea, che non perde l’occasione di dire fesserie, come quella che il forno ha un “impatto positivo sull’ambiente” grazie al teleriscaldamento (per la serie, ringraziate che c’avete l’inceneritore che vi pulisce l’aria).
A seguire l’articolo qui allegato in cui si esalta la società anche per “l’impegno ecologico”! Naturalmente nessun cenno al fatto che negli ultimi dieci anni l’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) ha inviato alla Procura della Repubblica di Monza ben sei segnalazioni di ipotesi di reato della società per violazioni di norme ambientali!
Nota a margine: l’articolo (al pari dell’intervista) non riporta la firma del giornalista… forse per pudore o perché non si usa firmare un mero copia&incolla di una velina aziendale.
Dopo le voci circolate nei giorni scorsi (e puntualmente riportate su questo sito) circa le irregolarità nella redazione del bilancio d’esercizio 2015 di BEA segnalate dai revisori dei conti (tra cui Giovanna Ceribelli, la ben nota commercialista che ha scoperchiato lo “scandalo dentiere” nella sanità lombarda, che ha portato all‘arresto del presidente della commissione regionale sanità Fabio Rizzi), l’Assemblea dei Soci Bea ha approvato il bilancio, nonostante il parere negativo espresso dal Collegio dei Revisori.
Nella stessa seduta l’assemblea ha votato la sostituzione di tutti i componenti del Collegio e il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, dando il benservito al Vicepresidente, Giovanni Bolis.
Siamo di fronte a fatti che hanno dell’incredibile, se non fosse che i soci di Bea negli ultimi anni ci hanno abituato a tutto.
Era il 19 dicembre del 2015 quando su questo blog sollevai l’ipotesi che fossero in corso “strane manovre” per bilanciare artificiosamente i valori di BEA e CEM Ambiente in vista della fusione. All’epoca scrissi:
Anche dal punto di vista economico i conti non tornano: vogliono fare una fusione “alla pari” tra una società patrimonialmente ricca come Bea (avendo un impianto) e una con un patrimonio modesto come Cem (essendo solo una stazione appaltante o poco più). Non vorrei che ci fosse in atto qualche “manovra strana” per ridurre le distanze tra i due patrimoni, con l’obiettivo di arrivare a un fusione equilibrata tra le due società.
I fatti sembrano proprio darmi ragione.
L’analisi svolta successivamente sui conti Cem sembra confermare che gli aumenti di capitale riservati ai nuovi comuni soci di fossero molto orientati ad aumentare il valore della società in vista della fusione con BEA SpA. Anche le modalità con cui erano stati rivalutati gli immobili di CEM (mediante aggiornamento del valore secondo l’indice ISTAT e senza tener minimamente conto della pesante svalutazione che il mercato immobiliare ha subito negli ultimi anni) hanno alimentato il sospetto che l’operazione avesse un obiettivo non dichiarato.
Oggi sembrerebbe che qualcosa di strano sia accaduto anche in Bea e parrebbe confermare che la mia ipotesi di allora avesse colto nel segno. Se in CEM l’obiettivo presunto era aumentare il valore per poter meglio affrontare la fusione, ecco che in BEA la tendenza pare esattamente contraria: infatti la situazione patrimoniale descritta dal bilancio consuntivo 2015 in fase di approvazione sembrerebbe funzionale a ridurre, sulla carta, il valore della società.
NUOVO ESPOSTO ANAC SU BANDO GARA REVAMPING DA 8,5 MILIONI DI EURO
Prosegue la nostra azione di verifica della correttezza e imparzialità dell’azione amministrativa di Bea, dopo lo studio della gara per la turbina, che ci ha portato ad produrre un primo esposto all’Anac, con gli esiti ormai noti a tutti.
La nostra consigliere comunale di Desio, Sara Montrasio, ha terminato l’analisi del bando di gara per i lavori del revamping (manutenzione straordinaria del forno) da oltre 8 milioni e 600 mila euro. Questi lavori erano originariamente compresi nella ormai famigerata gara a doppio oggetto del Piano Industriale del 2012, precisamente il lotto 3. Essendo il lotto andato deserto, nel luglio del 2014 Bea decise di indire una nuova gara a se stante.
Peccato che anche in questo caso, le cose non sono state fatte come si doveva. Da qui la decisione della nostra portavoce Sara Montrasio di mandare un nuovo esposto all’Anticorruzione di Cantone, che verrà formalmente protocollato nei prossimi giorni.
Le irregolarità, anche questa volta, riguardano la composizione della Commissione di Gara. Come nel bando per la turbina, anche in questo caso il dottor Alberto Cambiaghi (Direttore Generale e Responsabile Anticorruzione di Bea Brianza Energia Ambiente SpA e Amministratore Delegato di Bea Gestioni S.p.A.) ha ricoperto la duplice carica di Responsabile Unico del Procedimento e di membro della Commissione di gara così espressamente contravvenendo quanto prevede la legge a presidio dell’imparzialità dell’azione amministrativa nello specifico settore degli affidamenti.
Stesso problema per un altro membro della commissione, il professor Michele Giugliano, che all’epoca ricopriva anche l’incarico di membro effettivo dell’Organismo di Vigilanza di Bea, determinando quindi una situazione di incompatibilità.
Ce ne è abbastanza per interpellare nuovamente il dottor Cantone affinché valuti la legittimità della gara ed eventualmente prenda provvedimenti.
Altro elemento degno di nota: ad uno dei due lotti in cui è stata divisa la nuova gara ha partecipato Comef, la società che si è aggiudicata il famigerato bando della turbina. Ebbene anche qui, come nel caso della turbina, ci troviamo di fronte all’ennesimo cosiddetto “refuso”. Comef riporta nella sua offerta un valore di riferimento per la pressione (26 bar) diverso dal valore previsto nel disciplinare di gara (25 bar). L’azienda si è giustificata parlando di un errore di battitura… è mai possibile che un’azienda che partecipa ad una gara milionaria riesca a fare errori di battitura proprio nei numeri essenziali per la valutazione dell’offerta? Avrebbero potuto dimenticare una virgola, un punto, una maiuscola, sbagliare un congiuntivo o una concordanza di genere o numero… invece no, sbagliano proprio uno dei quattro numeri fondamentali…. davvero sfortunati i signori di Comef! (per la cronaca alla fine poi Comef non ha vinto perché un’altra azienda ha presentato un’offerta più economica).
GARA TURBINA: INIZIATIVE IN TUTTI I COMUNI SOCI E IN PROVINCIA e ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI PER DANNO ERARIALE
La prime dichiarazioni a caldo della Presidente Bea Mazucconi sono gravissime e allucinanti: ha difatti dichiarato che non intende seguire le indicazioni dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e portare avanti la gara perché annullarla “costa troppo”.
In realtà quello che dichiara la Mazucconi ci importa un fico secco. A noi interessa sapere cosa vogliono fare i soci. Davvero i sindaci e il presidente della provincia Ponti intendono calpestare una deliberazione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione? Davvero se ne infischiano del principio di legalità e di tutela dell’interesse pubblico? Davvero intendono disonorare la società facendola finire nella black list di Anac, condannandola, per altro, a pagare una sanzione pecuniaria pur di andare avanti con i lavori?
In una parola, davvero intendono sottoscrivere il loro suicidio politico?
Pretendiamo da loro una risposta ufficiale. Per questo motivo tutti i Sindaci soci saranno chiamati a rispondere formalmente, tramite ordini del giorno nei consigli dove il M5S ha dei portavoce, e tramite richieste formali da parte di semplici cittadini dove il M5S non ha ancora una rappresentanza formale (Meda, Limbiate, Seveso e Lentate sul Seveso). E nel caso del socio principale, il Presidente della Provincia Gigi Ponti, l’istanza formale l’ho fatta io in qualità di cittadino. Ora, da Statuto della Provincia, mi deve una risposta.
Intanto annunciamo che stiamo valutando il danno economico di tutta questa vicenda. E’ in fase di preparazione un esposto alla Corte di Conti per verificare la sussistenza di responsabilità amministrativa e conseguente danno erariale in capo agli organi apicali di Bea. I responsabili di questo disastro devono pagare.
GESTIONE AMBIENTALE DEL FORNO: GRAZIE AL M5S E’ ARRIVATA LA DIFFIDA DA PARTE DELLA REGIONE
Nel dicembre scorso avevo sollevato il caso dei controlli sulla gestione ambientale del forno da pare di Arpa, che negli ultimi dieci anni ha inviato ben sei segnalazioni di ipotesi di reato alla Procura della Repubblica di Monza. Nella sua relazione del 2014, Arpa, in aggiunta alla segnalazione in Procura, chiedeva alla Regione di emettere diffida nei confronti di Bea, ma la Regione fino a dicembre 2015 non aveva mosso un dito. Avevo quindi depositato un’interrogazione regionale per chiedere conto del comportamento della giunta regionale.
Ora è arrivata la risposta all’interrogazione. La Regione ha emesso la diffida! Quasi 5 mila euro di sanzione pecuniaria, una puntuale verifica sulla rete delle acque meteoriche e un richiamo per l’adeguamento alla normativa sul meccanismo di certificazione dei dati sulle emissioni giornaliere. E’ questo il contenuto, in sintesi, della diffida emessa da Regione Lombardia nei confronti di Bea.
Ma l’aspetto curioso, mettiamola così, è la tempistica: dopo solo 4 giorni esatti dalla mia interrogazione, è stata emessa la diffida, nonostante i problemi all’inceneritore sollevati da Arpa fossero gravi, circostanziati e la loro scoperta risalisse all’anno precedente. Insomma, per un anno intero la Regione ha dormito sonni placidi e probabilmente avrebbe continuato a farlo se non fosse arrivato un nostro atto formale.
Il quadro è davvero sconfortante… ma noi non molliamo!
Nella nostra recente “operazione trasparenza” sulla gara da 7,5 milioni di euro per una nuova turbina avevamo reso pubbliche varie stranezze, tra cui il fatto che la Presidente della società, Daniela Mazzuconi, non voleva darci il contratto/convenzione stipulato tra Bea e Comef, la società che si era aggiudicata la gara. Avevamo in mano tutti i documenti della gara, mancava solo quello.
Per sbloccare la situazione ci siamo rivolti al Difensore Regionale della Lombardia, l’Autorità Pubblica indipendente incaricata di tutelare i diritti dei cittadini nei confronti delle amministrazioni pubbliche. Ebbene, il Difensore Regionale ci ha dato ragione definendo “illegittimo” il comportamento della Presidente, invitandola a consegnare all’istante il documento richiesto!
E solo dopo aver rimediato questa figuraccia, la Mazzuconi si è decisa a consegnare alla nostra consigliera comunale desiana Sara Montrasio la copia della Convenzione!
E’ bastata una lettura per capire perché Bea volesse tenere a tutti i costi riservato il documento.