02. Luglio 2019 · Commenti disabilitati su Il signor Ubaldo, il M5S e l’autonomia delle regioni del Nord · Categorie:Monza, Referendum Autonomia Lombardia

Vi invito a dedicare due minuti al signor Ubaldo (al minuto 23 di questo video di Rai Play). E’ un falegname brianzolo che ha dedicato 70 anni della sua vita alla “bottega”.

Forse il signor Ubaldo a qualcuno sembrerà un imbecille. A me suscita una simpatia e una tenerezza infinita, forse perché mi ricorda molto da vicino i miei nonni.

Il signor Ubaldo rappresenta nel mio immaginario una categoria di cittadini che lavorano come muli, pagano le tasse e non riescono a capacitarsi del fatto che non ci siano i soldi per evitare che muoiano ogni anno – nella sola Lombardia – 10 mila persone di smog, non ci siano i soldi per bonificare le cave riempite di rifiuti tossici dall’ndrangheta, non ci siano i soldi per evitare che si debba andare al lavoro su carri bestiame vecchi di 40 anni senza aria condizionata e rischiare di stare male dal caldo.

Nel dibattito sull’autonomia differenziata, chi parla, anche nel MoVimento 5 Stelle, di “egoismo dei ricchi” semplicemente non conosce la realtà del Nord. Così come chi fa le barricate contro l’autonomia è ben poco rispettoso dei 5 milioni di cittadini di Veneto e Lombardia che una domenica di un paio d’anni fa hanno deciso di alzare le chiappe dal divano e andare a votare al referendum, peraltro in un percorso reso perfettamente costituzionale proprio dal Movimento 5 Stelle lombardo. Noi queste persone abbiamo il dovere di ascoltarle, di capire le loro ragioni, di incanalare le loro richieste in percorsi che tengano insieme le diverse esigenze dei territori del nostro Paese. Bollarle come egoiste, secessioniste e amenità varie sarebbe un errore gravissimo.

La Lombardia paga ogni anno svariati miliardi di tasse (da 54 a 13 a seconda delle stime) che non tornano indietro sotto forma di servizi (residuo fiscale).

Nei discorsi dei miei colleghi del Sud sento sempre parlare giustamente di difesa dei diritti dei cittadini meridionali; ma il discorso non può finire lì. 

Finalmente venerdì scorso ho sentito una esponente del Movimento andare oltre e fare un ragionamento un po’ più ampio. La viceministro all’Economia Laura Castelli al Messaggero ha dichiarato:

L’unico modo per tutelare l’efficienza e il fabbisogno è quello di utilizzare i costi standard, perché è un criterio che garantisce l’unità nazionale, la tutela delle diversità territoriali e che qualifica la spesa nella sua efficienza. Non crea diseguaglianze e le regioni riescono a mantenere i loro livelli di assistenza, facendo lotta agli sprechi”.

Ecco, secondo me la Castelli ha finalmente centrato il punto: indurre le regioni del Sud a combattere gli sprechi, le inefficienze, la malagestione (pagate anche con i soldi dei cittadini del Nord) attraverso i costi standard, in modo da ridurre in prospettiva l’ormai insopportabile residuo fiscale di alcune regioni del Nord.

Se non si aggiunge anche questo pezzo alla narrazione, se non si comprende il disagio di tanti cittadini del Nord, se ci si pone sulla difensiva parlando solo dei diritti del Sud, si finisce per passare per difensori dello status quo, cosa che non mi pare particolarmente apprezzabile.

A me piacerebbe un Movimento 5 Stelle che riesca ad ascoltare e ad entrare in sintonia con i tanti signor Ubaldo del Nord del nostro Paese. Cosa che non ci è mai riuscita. Ora meno che mai dato che ci stiamo sempre più qualificando come la Lega del Sud. 

Il problema, semplice semplice, è che nelle ultime elezioni abbiamo perso completamente il Nord e se non lo recuperiamo, con i soli voti del Sud, al Governo non ci torneremo mai più.

 

23. Ottobre 2017 · Commenti disabilitati su GRAZIE! · Categorie:Referendum Autonomia Lombardia

Questa foto dei portavoce lombardi risale al 17 febbraio 2015, quando il Consiglio Regionale della Lombardia approvava la proposta di legge del #M5S sul voto elettronico per il #Referendum.

Avevamo promesso che ci saremmo battuti per aumentare la possibilità dei cittadini di partecipare alle decisioni della politica, e lo abbiamo fatto. E grazie a questi strumenti, ora a disposizione di Regione Lombardia, lo potranno fare ancora più spesso, abbattendo i costi delle consultazioni future.

Sempre grazie al M5S, i cittadini si sono potuti esprimere su un quesito costituzionale, cancellando, dopo soli tre anni dall’ingresso nell’istituzione regionale, vent’anni di favole indipendentiste che la Lega ha raccontato ai lombardi.

Ora bisogna dare immediatamente seguito alla volontà dei cittadini e aprire con il governo la trattativa sulle competenze come prevede l’iter costituzionale. Su questo abbiamo le idee chiare: ambiente, dissesto idrogeologico, sviluppo e innovazione per le imprese, istruzione.

L’affluenza in Lombardia è stata sopra le aspettative nonostante la strumentalizzazione di Maroni. L’atteggiamento scorretto di tutta la Lega Nord ha scoraggiato molti cittadini che per mesi hanno sentito parlare di residuo fiscale, che con questo referendum non c’entra niente. Noi siamo stati l’unica forza politica che ha informato e non ha fatto campagna elettorale.

Grazie ai lombardi che hanno votato e che hanno capito il senso del referendum: una vittoria dei cittadini e non della Lega.

18. Settembre 2017 · Commenti disabilitati su L’Anpi e il referendum per l’autonomia: un’analisi troppo superficiale · Categorie:Referendum Autonomia Lombardia

Il Comitato Nazionale dell’ANPI nei giorni scorsi ha bocciato il referendum per l’autonomia di Lombardia e Veneto, sostenendo da un lato che è costoso e inutile (in quanto una regione può chiedere maggiore autonomia al governo senza consultare i cittadini) e dall’altro richiamando i principi costituzionali di solidarietà e ammonendo di evitare di “ispirarsi a criteri particolaristici ed egoistici”.

Da iscritto ANPI mi dispiace molto far notare che questa presa di posizione è basata su un’analisi davvero molto superficiale.

Grazie al MoVimento 5 Stelle, che ha chiesto e ottenuto la modifica del quesito, il referendum lombardo rispetta perfettamente il dettato della nostra Costituzione e afferma esplicitamente l’intenzione di muoversi nel quadro dell’unità nazionale.

Mi permetto di fare notare inoltre che il richiamo ANPI alla solidarietà e ai criteri egoistici è del tutto fuori luogo, dato che col referendum si chiede maggiore autonomia nella gestione delle risorse che il governo centrale già spende per la Lombardia. Nemmeno un euro verrà tolto alle altre regioni. Si vuole semplicemente avvicinare il centro decisionale ai territori e ai cittadini, di modo che questi possano controllare e partecipare più direttamente alla gestione di alcuni aspetti della cosa pubblica.

Infine, la consultazione dei cittadini si è resa necessaria perché le “normali” richieste di maggiore autonomia da parte delle regioni al governo sono sempre state ignorate e l’unico modo che ha una regione per farsi ascoltare dal Governo è quello di presentarsi forte di un vasto mandato popolare, come quello che deriva da una consultazione referendaria.

L’ANPI ha naturalmente tutto il diritto di esprimere le proprie posizioni su qualsiasi tema, ma sarebbe opportuno evitare di dare giudizi sommari e frutto di un’analisi che sembra basarsi più sulla becera propaganda leghista che sulla realtà dei fatti.

24. Agosto 2017 · Commenti disabilitati su REFERENDUM LOMBARDIA: UN SÌ PER LE IMPRESE! · Categorie:Referendum Autonomia Lombardia

Se la maggioranza dei cittadini lombardi votasse # al #Referendum del 22 ottobre, la Lombardia potrebbe gestire direttamente risorse nel campo della ricerca e dell’innovazione, sostenendo concretamente e da “vicino” le imprese sul nostro territorio, creando nuove opportunità occupazionali, incrementando lo sviluppo economico regionale.

Da troppo tempo assistiamo impotenti al fenomeno della localizzazione e alla chiusura di piccole e medie imprese e attività commerciali che compongono il tessuto economico della nostra regione. Il Sì a questo referendum è l’occasione per avvicinare le risorse alle aziende sul territorio e incrementare il sostegno regionale alle nostre imprese, puntando sui cardini come lo sviluppo sostenibile e responsabile, sociale e ambientale, anche per garantire un miglioramento della qualità dei servizi alle persone!

21. Agosto 2017 · Commenti disabilitati su BOBO MARONI SOLITO “CASCIABALL” SUL REFERENDUM PER L’AUTONOMIA DELLA LOMBARDIA · Categorie:Pirellone, Referendum Autonomia Lombardia, Roberto Maroni

Oggi Roberto Maroni su Libero ha dato il peggio di sé sparando una menzogna dietro l’altra sugli effetti del SI al referendum sull’autonomia del 22 ottobre.
Dalla riduzione del residuo fiscale (“se anche solo trattengo 30 miliardi di residuo fiscale…”) alla Lombardia a statuto speciale (“esattamente come la Sicilia”), dalla sicurezza (“potrò gestire l’ordine pubblico e le forze dell’ordine”) alla partecipazione alle sedute del consiglio dei ministri (“con diritto di voto”, “la Lombardia avrà un ministro fisso”) fino al delirio sugli investimenti per lo sviluppo delle altre regioni (“che controllo e stabilisco io”)!
Non facciamoci ingannare dalle balle spaziali della Lega, che tratta i cittadini lombardi come dei bimbetti a cui si può raccontare qualsiasi fesseria.
Il quesito del referendum, voluto dal MoVimento 5 Stelle, parla di tutt’altro, individua un percorso concreto e fattibile per ottenere maggiore autonomia da parte della nostra regione, è perfettamente rispettoso della nostra Costituzione e non toglie nulla alle altre regioni.
Non farti prendere in giro e informati!

Questa sera alle alle 21 presso il Centro civico D’Annunzio a Monza (Via Gabriele D’Annunzio, 35) si terrà un incontro informativo sul referendum del 22 ottobre rivolto agli attivisti 5 stelle.
Smontiamo tutte le balle di Maroni e capiamo qual è il vero significato di questa consultazione popolare voluta dal Movimento 5 Stelle!