07. Febbraio 2021 · Commenti disabilitati su Invidio i chiaroveggenti e le loro certezze · Categorie:Governo, M5S · Tag: ,

Invidio le persone che hanno certezze granitiche su tutto. Io di certezze, soprattutto in questo momento politico, non ne ho.

Il futuro governo Draghi ad oggi è un grande punto di domanda. Almeno per me. Perché nonostante mille voci, indiscrezioni, commenti e valutazioni nessuno sa di preciso cosa sarà questo governo. Quale sarà il programma? Quali i ministri? Quali i partiti che lo sosterranno? Ancora »

03. Febbraio 2021 · Commenti disabilitati su Il M5S al Governo ha dato l’anima per il Paese: ora all’opposizione! · Categorie:Governo, M5S · Tag: , ,

Il Movimento 5 Stelle ha dato l’anima per il Paese in questi due anni e mezzo al governo, impiegando tutte le energie per perseguire il bene comune; spesso anche a discapito dei propri interessi di bottega e curandosi poco di comunicare le scelte fatte ai propri attivisti e sostenitori.

Per me il quadro politico di oggi è molto chiaro: se un profilo come quello di Draghi ha accettato di scendere in campo significa che ha già la certezza di avere un solido supporto in Parlamento. Sono certo che Forza Italia, Italia Viva, Partito Democratico e Lega sosterranno il nuovo governo. Magari la Lega con qualche mal di pancia ma lo sosterrà.
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18. Gennaio 2021 · Commenti disabilitati su Liliana Segre, una lezione di vita · Categorie:Antifascismo, Governo, In aula, Senato · Tag: , ,

La senatrice Liliana Segre non ha avuto esitazioni, nonostante i suoi 90anni – portati splendidamente, va detto – è pronta: “Sì, parto oggi per essere pronta a fare il mio dovere martedì a Palazzo Madama”

“Contavo di riprendere le mie trasferte a Roma solo una volta vaccinata, ma di fronte a questa situazione ho sentito un richiamo fortissimo, un misto di senso del dovere e di indignazione civile. Ho deciso di dare la mia fiducia al governo. Questa crisi politica improvvisa l’ho trovata del tutto incomprensibile. Ancora »

01. Dicembre 2020 · Commenti disabilitati su Al via la Lotteria degli scontrini! · Categorie:Governo · Tag: , , , ,

La “Lotteria degli scontrini” è un’iniziativa del Governo per combattere l’evasione fiscale. Potrai vincere premi da 5 mila a 5 milioni di euro!

Come? Da oggi, se sei maggiorenne e residente in Italia, vai sul sito https://www.lotteriadegliscontrini.gov.it/ e ottieni il codice personale per partecipare.

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17. Novembre 2019 · Commenti disabilitati su Sblocco Pedemontana: grave errore del Governo. Mancata un’attenta valutazione politica sull’utilità dell’opera · Categorie:Governo, M5S, Pedemontana · Tag: , , , , , , ,

In settimana il Governo ha sbloccato definitivamente la variazione al Piano Economico Finanziario di Pedemontana (il cosiddetto Secondo Atto Aggiuntivo), attesa con ansia dalla Regione per far partire il bando per la ricerca dei finanziamenti privati per terminare l’autostrada.

Il Movimento 5 Stelle fin dalla sua nascita è sempre stato contrario alla realizzazione di Pedemontana lombarda. Alla vuota propaganda delle giunte regionali della destra (da Formigoni a Fontana, passando da Maroni) il Movimento sul territorio ha sempre opposto dati e ragionamenti che dimostrano l’inutilità e la dannosità di un’opera che devasta il territorio lombardo. Al posto della scelta miope di continuare con le colate di cemento e asfalto autostradale, abbiamo sempre chiesto di puntare sulla mobilità sostenibile e il potenziamento della rete stradale ordinaria esistente.

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25. Settembre 2019 · Commenti disabilitati su Accordo di Malta: quando i meriti ci sono, è giusto riconoscerli… · Categorie:Governo, M5S · Tag: , , ,

…e questa volta, diciamolo, il merito è tutto di Matteo Salvini e della sua decisione di lasciare il Governo! https://i.pinimg.com/originals/18/5e/37/185e372b656478329b85d3cb45ae228c.png

Eh sì, Salvini, proprio tu che da ministro disertavi sempre gli appuntamenti internazionali sull’immigrazione preferendo le sparate in televisione!

Da quando hai lasciato il Governo e il Viminale, hai finalmente permesso al tuo successore di iniziare a lavorare seriamente e di negoziare con gli altri Stati europei, ottenendo questo primo importante risultato!

D’ora in avanti i migranti salvati in mare non rimarranno tutti in Italia ma verranno distribuiti anche in altri paesi europei.

Certo, bisognerà continuare a lavorare perché l’accordo di Malta è solo l’inizio di un percorso: la redistribuzione automatica e immediata non riguarda tutti i migranti che arrivano in Italia ma solo quelli soccorsi in mare e deve essere estesa anche a molti altri paesi europei. E c’è da lavorare tantissimo sul rimpatrio dei clandestini presenti nel nostro Paese (cosa che Salvini non ha fatto); inoltre occorre imporre alla Libia il rispetto dei diritti umani dei tanti migranti fermi nel loro territorio.

Eppure questo accordo rappresenta una svolta epocale: sbarcare in Italia e a Malta equivale a sbarcare in Europa, l’immigrazione non è più un problema dei singoli Paesi e, finalmente, l’Italia non è più sola! E questa è la dimostrazione che il lavoro e la diplomazia valgono di più della propaganda.

28. Agosto 2019 · Commenti disabilitati su Houston, abbiamo un problema: non è colpa della legge elettorale · Categorie:Elezioni 2018, Governo, M5S

In questi giorni leggo che molti nostri attivisti danno la colpa all’attuale legge elettorale (il cosiddetto rosatellum bis) per il fatto di non aver potuto governare da soli e di essere stati costretti a scendere a patti con altre forze politiche (la Lega lo scorso anno, il Pd oggi).  E si augurano conseguentemente che una nuova legge elettorale in futuro ci dia la possibilità di governare in solitaria.

Le cose purtroppo non stanno così. Il Rosatellum bis è stato sicuramente ideato dai vecchi partiti per fermare il Movimento attraverso la quota maggioritaria rappresentata  dai collegi uninominali, ma il boom che abbiamo avuto alle scorse elezioni (con la conquista di molti di questi collegi al Sud) ha portato l’effetto contrario!

Oggi infatti abbiamo il 32% dei voti e il 36% dei parlamentari. Abbiamo quindi una rappresentanza parlamentare sovrastimata rispetto ai consensi ottenuti: l’esatto opposto di quello che si aspettavano i vecchi partiti quando hanno escogitato il Rosatellum bis!

Eppure, il boom dei consensi avuti l’anno scorso e la sovrastima dei seggi parlamentari dovuti ad una legge elettorale parzialmente maggioritaria, non sono bastati per farci governare da soli. E questo è un problema su cui dovremo tutti riflettere.

Escludendo l’ipotesi (a mio giudizio irrealistica) di ottenere la maggioranza assoluta dei voti (50%), possiamo pensare di avere in futuro una legge elettorale che preveda un premio di maggioranza tale da consentirci di governare da soli?

In realtà una legge elettorale del genere già c’era, si chiamava Italicum e l’aveva voluta Renzi (per la sola Camera dei Deputati, dato che il Senato nei suoi piani non sarebbe più stato eletto dai cittadini): questa legge prevedeva che nel caso in cui nessun partito raggiungesse il 40% dei voti, i primi due (senza possibilità di fare apparentamenti con altri) sarebbero andati al ballottaggio; il vincente avrebbe ottenuto il 55% dei seggi e avrebbe potuto governare senza scendere a patti con nessuno.

L’Italicum era una legge perfetta per mandare il M5S al Governo da solo: un maggioritario a doppio turno con ballottaggio tra i primi due partiti (e non le coalizioni).

Tralasciando il fatto che il M5S all’epoca aveva fatto una dura battaglia in Parlamento contro l’Italicum, schierandosi per una legge proporzionale, dobbiamo ricordare che la legge elettorale voluta da Renzi è stata bocciata dalla Corte Costituzionale. La Corte ha ritenuto incostituzionale proprio l’assegnazione del premio di maggioranza al doppio turno tra i primi due partiti (https://www.youtrend.it/2017/02/10/le-motivazioni-della-sentenza-sullitalicum-punto-punto/).

La Corte non boccia l’idea in sé del doppio turno e del premio di maggioranza, bensì il fatto che il doppio turno avvenisse tra due partiti e non tra coalizioni e il conseguente rischio che non fosse rispettato un criterio di proporzionalità e ragionevolezza tra rappresentatività del corpo elettorale e premio di maggioranza.

Facciamo un esempio per capirci: se un partito arrivato secondo alle elezioni con il 18% vincesse il ballottaggio, si vedrebbe assegnati il 55% dei seggi in Parlamento e questo determinerebbe una sproporzione eccessiva tra i voti ricevuti dai cittadini al primo turno e i seggi assegnati.

Semplificando molto e dicendola in modo un po’ impreciso, si può concludere che non è costituzionale una legge elettorale che dia un premio di maggioranza (e quindi la possibilità di governare da sola) ad una forza politica che prenda meno del 40% dei voti.

E questo ci pone l’obbligo di farci alcune domande riguardo al futuro del nostro Movimento.

Ammesso di avere prossimamente una nuova legge elettorale maggioritaria (ipotesi al momento tutt’altro che probabile), è realistico pensare di raggiungere il 40% dei consensi in futuro?

E se si valuta irrealistica questa possibilità, quale dovrà essere la strategia del Movimento?

Meglio rimanere all’opposizione senza riuscire ad incidere sui problemi dei cittadini?

Questa posizione verrebbe capita e premiata dai cittadini?

Sarebbe una strategia vincente o perdente a lungo termine?

Oppure è meglio cercare accordi con altre forze politiche per andare a governo e realizzare il maggior numero possibile di punti del nostro programma? I cittadini apprezzerebbero un atteggiamento pragmatico come questo?

Ciascuno di noi avrà le sue risposte, in basa alla propria sensibilità e esperienza politica. Quel che è certo è che non possiamo dare la colpa alla legge elettorale se non governiamo da soli. Ed è molto probabile che anche in futuro ci troveremo nella stessa condizione di oggi.

Oggi almeno abbiamo il vantaggio di essere la prima forza politica in Parlamento, grande il doppio rispetto alla seconda, e siamo quindi noi a dettare l’agenda politica. Domani, non si sa.

Anche di tutto questo dovremmo tenere conto quanto nei prossimi giorni saremo chiamati ad esprimerci su Rousseau in merito al nuovo governo. Buon voto a tutti!

Approfondimenti:

https://www.youtrend.it/2017/02/10/le-motivazioni-della-sentenza-sullitalicum-punto-punto/

https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DOSSIER/0/1001272/index.html?part=dossier_dossier1-sezione_sezione1&parse=si&spart=si

19. Agosto 2019 · Commenti disabilitati su Quelli che… ai tempi di Facebook · Categorie:Beppe Grillo, Governo, M5S

Quelli che… pensavo che foste diversi
Quelli che… mi fido di tutti voi
Quelli che… almeno tre selfie al giorno
Quelli che… se andate col Pd non vi voto più
Quelli che… dopo l’accordo con la Lega non vi voto più
Quelli che… l’ho letto su internet
Quelli che… se mollate la Lega torno grillino
Quelli che… guarda come sono bravo a cucinare
Quelli che… grandiiiiiiiiii!
Quelli che… siete uguali agli altri
Quelli che… mettono le foto dei figli
Quelli che… Salvini vi ha rovinati
Quelli che… guarda che bel mare
Quelli che… dicono le cose alla moglie su Facebook
Quelle che… rispondono su Facebook
Quelli che…. eh ma il caso Diciotti
Quelli che… mi condividi questa cosa sulla tua pagina?
Quelli che… credevo foste di sinistra
Quelli che… credevo foste di destra
Quelli che… grazie per l’amicizia
Quelli che… non avete capito niente, adesso vi spiego io
Quelli che… ti devo parlare mi dai il tuo numero?
Quelli che…. avete tradito le origini
Quelli che… grandi guerrieri!
Quelli che… fanno la foto a quello che mangiano
Quelli che… perché a mia cugina non hanno dato il reddito di cittadinanza?
Quelli che… tanto non cambia niente
Quelli che… fanno la diretta Facebook
Quelli che… era meglio quando c’era Grillo
Quelli che… liberatevi di Grillo!
Quelli che… mi ha bloccato sulla sua pagina!
Quelli che… ma a me la pensione quando me la date?
Quelli che… insegnano tuttologia all’università

E poi per fortuna ci sono tutti gli altri, che si impegnano, fanno i banchetti, lavorano nei consigli comunali, ti aiutano, ti criticano e ti incoraggiano usando sempre la testa e il cuore…. oh yeah ??

 

18. Agosto 2019 · Commenti disabilitati su E’ la politica, bellezza! · Categorie:Beppe Grillo, Elezioni 2018, Governo, M5S

Il MoVimento nacque come forza antisistema con l’obiettivo dichiarato di raggiungere la maggioranza assoluta dei consensi e andare a governare al posto dei vecchi partiti. Col tempo molti di noi hanno realizzato che raggiungere il 50% più 1 dei voti alle elezioni era – purtroppo – un’utopia. 

La scelta allora era tra due opzioni: rimanere puri all’opposizione del sistema per sempre, compiacendosi di se stessi, oppure cercare di diventare la parte sana del sistema, con l’obiettivo di raggiungere i migliori risultati possibili per i cittadini, compatibilmente con le condizioni date.

La prima scelta ci avrebbe portato a logorarci e a estinguerci nel giro di pochi anni, perché alla gente un forza politica che sceglie di stare per sempre all’opposizione al grido di onestà non serve a nulla e prima o poi (più prima che poi) si stufa e la molla.

Abbiamo scelto di percorrere la seconda strada, una strada in salita e piena di curve. E questa scelta, a ben pensarci, è stata fatta dagli iscritti al Movimento molto tempo fa: erano i primi mesi del 2014, quando gli iscritti votarono sulla nostra piattaforma per il tipo di legge elettorale che il M5S avrebbe presentato in Parlamento. Vinse il sistema proporzionale (con tutto ciò che ne consegue) e perse il sistema maggioritario.

Se una forza politica sceglie il proporzionale, sceglie di conseguenza di abbandonare l’idea di cercare di governare da sola e accetta l’idea di fare accordi con gli altri. Anche se “gli altri” sono quella parte del sistema che aveva sempre disprezzato e combattuto.

La scelta di fare un contratto di Governo con la Lega dello scorso anno deriva da quel voto di 5 anni fa. Scelta peraltro annunciata in modo del tutto trasparente già durante la campagna elettorale. Il nostro capo politico, prima del voto, l’aveva ripetuto mille volte: “se non avremo la maggioranza per governare da soli, ci assumeremo la responsabilità di cercare accordi, su un programma ben preciso, con le forze politiche che ci staranno”.

Ora il contratto con la Lega si è chiuso in modo traumatico, per le ragioni che ben conosciamo. Ricucire, come vorrebbe il traditore pentito Salvini, sarebbe pura follia autolesionistica! Chi ti ha fregato una volta, lo farà di nuovo non appena ne avrà la convenienza.

Che fare quindi? O si torna al voto o si cercano nuovi accordi con altre forze politiche che, escludendo Forza Italia per evidenti motivi di decenza, si riducono al solo PD.

Io credo che tornare al voto sarebbe una implicita dichiarazione di fallimento da parte del Movimento: equivarrebbe a dire che, nonostante il 32% dei consensi ottenuto poco più di un anno fa, non siamo stati capaci di governare questo Paese se non per pochi mesi. Rimettendoci al loro giudizio, gli elettori – giustamente! – non ci perdonerebbero.

Per me non resta altra strada che cercare di portare avanti la maggior parte possibile del nostro programma, attraverso un nuovo accordo di governo con il PD. E’ l’unica occasione rimasta per cercare di capitalizzare l’enorme consenso ottenuto lo scorso anno, consenso che difficilmente otterremo di nuovo in futuro se non dimostreremo di meritarlo, portando a casa risultati concreti per il bene comune.

C’è chi, tra le nostre fila, si scandalizza all’idea di un accordo con il PD. E’ una cosa che non riesco proprio a capire! Con la Lega si poteva fare (o comunque era tutto sommato accettabile) e con il PD no? Come se la Lega dei diamanti in Tanzania, dei 49 milioni, di Siri e Arata, degli arresti per corruzione in Regione Lombardia, la Lega perfettamente organica al vecchio sistema e stampella fedele di Berlusconi per 20 anni fosse eticamente superiore al Pd! Ma non scherziamo per favore!

I rischi di fare un accordo con il Pd sono gli stessi che con la Lega, a partire dalla voglia di rivalsa, alla prima occasione utile, dell’altro Matteo. Ma la strada, oggi come un anno fa, è obbligata. Cambia il contraente di minoranza, ma l’obiettivo rimane – laicamente – lo stesso: concretizzare il più possibile il nostro programma a favore dei cittadini, stando ben attenti che il contraente righi dritto. E con il caso Siri abbiamo dimostrato di saper vigilare a dovere!

Resta un ultimo punto da chiarire: c’è chi dice che l’operazione con la Lega aveva senso perché c’era un “predicato politico” comune (critica al sistema bancario, visione dell’Unione Europea dei popoli, difesa dei risparmiatori truffati e delle vittime dalla legge Fornero…), che mancherebbe in caso di contratto con il PD.

Beh… io non sono per niente d’accordo. Con il PD si potrebbe cercare di sviluppare tanti temi fondanti del Movimento, che fanno parte del patrimonio genetico della sinistra e che il PD potrebbe, diciamo così, “riscoprire” dopo anni di letargo, grazie a noi.

D’altronde se per un anno abbiamo “spintaneamente” indotto la Lega ad approvare cose buone e giuste che non avrebbe mai approvato senza di noi, come la legge anticorruzione, non si capisce perché la stessa operazione non dovrebbe funzionare con il PD.

Si potrebbe cercare di aprire una nuova stagione di governo dove portare in primo piano tanti temi del nostro programma, forzatamente accantonati o attenuati durante il governo con la Lega: dalla tutela dell’ambiente e la green economy alla mobilità sostenibile, dalla difesa del suolo al conflitto di interesse, dalla regolamentazione delle lobby alla trasparenza, fino ad arrivare ai temi etici come il fine-vita.

L’operazione presenta mille insidie e difficoltà e il rischio di fallire sarebbe pari a quello del contratto con la Lega… ma finalmente potremmo puntare su alcune idee fondanti del MoVimento, quelle idee da cui eravamo partiti con tanto entusiasmo 14 anni fa.

I “vecchi” del Movimento ricorderanno bene l’estate del 2009 (in autunno sarebbe nato il MoVimento): Beppe, prima di decidersi a fondare una nuova forza politica, tentò di scalare un partito per spronarlo a rinnovarsi e ad adottare le nostre idee e programmi.  

Non è certo un caso se quel partito era il PD e non la Lega.

 

PS: io nel 2014 votai per il sistema maggioritario…

28. Febbraio 2019 · Commenti disabilitati su Al via il “ProteggItalia”, ma i telegiornali quasi non ne hanno parlato! · Categorie:Ambiente, Governo, M5S, Tutela del territorio · Tag: , , , ,

Ieri è stato presentato dal Presidente del Consiglio il ProteggItalia, il nuovo “Piano nazionale per la sicurezza del territorio.”

Ma i telegiornali quasi non ne hanno parlato!

Abbiamo milioni di cittadini quotidianamente esposti al rischio idrogeologico, centinaia di migliaia di aziende che rischiano di essere distrutte da frane e alluvioni: ogni anno paghiamo un altissimo tributo in termini di vite umane, danni alle cose e alle attività economiche. Ancora »

31. Gennaio 2019 · Commenti disabilitati su Messa in sicurezza di scuole, strade ed edifici pubblici: contributi statali per 42 comuni brianzoli! · Categorie:Governo, M5S · Tag: , , , , , ,

Con la legge di bilancio il Governo del Cambiamento ha stanziato 400 milioni di euro destinati ai comuni fino a 20.000 abitanti per interventi di messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale.

In provincia di Monza e Brianza sono 42 i comuni che potranno ricevere un contributo compreso tra 50 e 100 mila euro, per un totale di oltre 3 milioni di euro.

Si tratta di un provvedimento concreto e immediato del Governo del Cambiamento per incentivare le amministrazioni comunali a investire sulla manutenzione e a realizzare gli interventi in tempi brevi, visto che i lavori dovranno essere avviati entro il 15 maggio 2019.

Mi auguro che i sindaci brianzoli colgano al volo questa opportunità a beneficio dei cittadini!

25. Ottobre 2018 · Commenti disabilitati su Adda, stop alle speculazioni: interpellanza al Ministro dell’ambiente · Categorie:Ambiente, Governo, Territorio · Tag: , , , , , , ,

Accade in estate che il livello dell’Adda scenda al punto da costringere gli agricoltori a ridurre il prelievo di acqua, proprio nel periodo in cui le colture ne avrebbero più bisogno.  Eppure i grandi invasi alpini hanno enormi scorte d’acqua che potrebbero essere usate per aumentare il livello del Lario e, quindi, dell’Adda. Ancora »

01. Giugno 2018 · Commenti disabilitati su DAL VDAY2 AL GOVERNO: I 10 ANNI CHE HANNO CAMBIATO LA MIA VITA… E FORSE ANCHE QUELLA DEL PAESE · Categorie:Governo, M5S

Sono le 2.43 di notte e non riesco a dormire. Quando mi frulla per la testa qualcosa è così. Devo alzarmi e scriverla. Oggi poi è stata una giornata storica, arrivata dopo tre mesi vissuti perennemente sulle montagne russe, in un continuo susseguirsi di speranza, delusione, gioia, rassegnazione, entusiasmo.

Sono passati esattamente dieci anni da quando una sera, guardando uno spettacolo di Beppe Grillo in dvd nel salone di casa, decisi che dovevo alzare le chiappe dal divano per “cambiare le cose”, in una società che non mi piaceva affatto. Lo dovevo soprattutto a mio figlio Federico, che all’epoca aveva pochi mesi. Così nacque per me l’incredibile avventura in questa cosa strana che oggi si chiama MoVimento 5 Stelle e all’epoca nemmeno aveva un nome.

Il giorno dopo il VDAY2 del 25 aprile 2008 stavo seguendo un talk politico in tv. Tutti gli ospiti facevano a gara a denigrare questo inaspettato e maleducato moto civico che aveva contagiato tanti cittadini. Ma, tra tante chiacchiere stupide, mi colpì molto il commento di una giornalista straniera che disse che questi giovani che animavano i VDAY seguendo le iniziative di un comico non potevano certo rappresentare una soluzione ai problemi dell’Italia ma – aggiunse – “queste persone saranno probabilmente la classe dirigente del nostro Paese tra dieci anni.” Beh… quella giornalista, di cui non ricordo né il nome né il volto, ci aveva proprio azzeccato!

Quanta acqua sotto i ponti in questi dieci anni! Quante battaglie, quante denunce, quante delusioni, quante piccole/grandi vittorie.

Il MoVimento crescendo è cambiato tanto. E’ fisiologico. Come un bambino che col passare del tempo diventa un giovane adulto. L’importante è stato tenere fede ai nostri principi e ideali.

Io, personalmente, mai mi sarei immaginato – dieci anni dopo – di trovarmi in Parlamento a dare vita un governo che si propone finalmente di “cambiare le cose”.

Ora arriva il difficile: realizzare finalmente tutte le idee e i propositi per i quali abbiamo lottato fino ad oggi. Perché “non c’è niente di più difficile da condurre né più dannoso da gestire dell’iniziare un nuovo ordine delle cose”.

Ma questo è anche il bello di questa storia: finalmente il cambiamento è alla portata di mano e io non sono certo arrivato fino a qui per mollare la presa!

22. Maggio 2018 · Commenti disabilitati su Ribelle io? non c’è bisogno di esserlo · Categorie:Governo, M5S, Pedemontana

Il Fatto Quotidiano in edicola questa mattina mi indica come un Senatore M5S “ribelle” in quanto sarei una delle “sensibilità potenzialmente più divergenti dal contratto che Di Maio e Salvini firmeranno nelle prossime ore”. Perché? perché “porta avanti da anni la battaglia No Pedemontana, tanto cara agli amministratori della Lega”.
La giornalista si chiede cosa ne penso del contratto e in particolare del pacchetto infrastrutture. Se mi avesse chiamato, glielo avrei detto senza problemi: penso ciò che tutti nel M5S pensano e che solo tre giorni fa veniva ribadito sui nostri canali ufficiali: l’era delle grandi opere inutili è finita e chi vuole leggere altro nel contratto sbaglia.
Per Pedemontana lombarda così come per tutte le opere non esplicitamente citate nel contratto la discussione è rimandata al comitato di conciliazione dove il M5S continuerà a ribadire la sua contrarietà, dove continueremo a combattere per i nostri valori, non arretrando di un centimetro.
Sulle grandi opere inutili non c’è bisogno di alcuna ribellione.

18. Maggio 2018 · Commenti disabilitati su Caso Bramini. Battaglia persa, ma non tutto è perduto · Categorie:Governo, Legalità, Monza

Caso Bramini. Oggi è stata una giornata campale. Non sto a raccontarvi come è andata perché tutti i media ne hanno parlato.
Il caso ha voluto che il giorno dello sgombero coincidesse con il giorno in cui, con il voto degli iscritti al M5S, si sono poste le basi concrete per avviare il governo del cambiamento che necessariamente si occuperà anche di riformare il settore delle aste giudiziarie, anche grazie al supporto esperienziale che Sergio Bramini darà al futuro esecutivo.
La battaglia di Sergio non è ancora finita e già a partire da domani lavorerà per tornare in possesso della sua casa.
Voglio cogliere l’occasione per ringraziare il questore e le forze dell’ordine che hanno gestito con grande intelligenza la situazione. Non hanno chiuso le strade intorno alla casa (come si vociferava da giorni), non hanno impedito agli operatori dei media di documentare tutto quello che succedeva e hanno mantenuto un atteggiamento comprensivo anche nei momenti di maggiore tensione, evitando il precipitare della situazione.
23. Aprile 2018 · Commenti disabilitati su Caso Bramini: lettera al Presidente del Senato · Categorie:Governo, Lavoro, M5S · Tag: , , , , ,

E’ passata una settimana dal sit-in presso l’abitazione di Sergio Bramini di cui hanno parlato tutti i giornali e le tv.

Come noto, avevo eletto il mio domicilio parlamentare presso la sua abitazione per renderla inviolabile ai sensi dell’articolo 68 della Costituzione, ma il Tribunale di Monza ha ritenuto di respingere la mia richiesta di inviolabilità del mio ufficio parlamentare, procedendo con lo sgombero (rinviato solo per motivi di ordine pubblico).

Nei prossimi giorni scriverò al Presidente del Senato, Alberti Casellati, per chiedere che investa del caso la Giunta delle Elezioni e delle Immunità Parlamentari, affinché si esprima sull’inviolabilità del mio ufficio parlamentare di Monza e chieda al Tribunale di Monza, nelle more di questa giudizio, di sospendere i provvedimenti nei confronti di Bramini.

Qualora la Giunta, non ancora costituita, dovesse darmi ragione, sarà la Corte Costituzionale a doversi esprimere in merito al conflitto di attribuzioni di competenze tra poteri dello Stato che si è venuto a creare.

Intanto la data fissata per lo sgombero, il primo giugno, è stata anticipata dal giudice dell’esecuzione al 18 maggio…

15. Aprile 2018 · Commenti disabilitati su Via d’uscita · Categorie:Governo, Lavoro

La vicenda dell’elezione del mio domicilio parlamentare presso l’abitazione di Sergio Bramini ha avuto un fortissimo eco mediatico. Oltre a tutte le testate locali se ne stanno occupando Le Iene, il Corriere della Sera, La7 e la Rai.
La situazione è piuttosto delicata. In queste ore sono in corso contatti con le autorità preposte allo sfratto e mi risulta che sia stato investito della vicenda anche l’ufficio legale del Senato.
Non so cosa succederà domani. Ma mi adopererò affinché il presidio di solidarietà si svolga in modo pacifico. E questa è la volontà anche del signor Bramini.
Quello che mi preme sottolineare è che il mio non vuole essere un gesto ostile nei confronti della magistratura e delle forze dell’ordine chiamate ad eseguire lo sgombero: con l’elezione dell’abitazione del signor Bramini a mio domicilio parlamentare ho voluto offrire a tutti gli attori coinvolti, oltre ad uno spunto di riflessione sulle conseguenze dell’inefficienze dei sistemi di pagamento dello Stato nei confronti dei propri fornitori, una via d’uscita legale da una brutta situazione che, ne sono certo, non piace a nessuna delle parti in causa.

13. Aprile 2018 · Commenti disabilitati su Caso Bramini: eletto il mio domicilio parlamentare presso l’abitazione per evitare lo sgombero · Categorie:Governo, Lavoro · Tag: , , ,

Fallire per colpa dello Stato. E’ questa la sorte toccata a molte aziende italiane a causa di uno Stato che non paga i suoi fornitori.

Sergio Bramini, 71 enne, è un imprenditore monzese che ha lavorato per molti anni nella gestione rifiuti. Nel 2011 la sua azienda, Icom Srl, è stata costretta a fallire a causa di mancati pagamenti per oltre 4 milioni di euro, la maggior parte riferiti a servizi svolti per gli A.T.O. (ambiti territoriali ottimali) siciliani.

Trattandosi di crediti nei confronti della pubblica amministrazione, in teoria la Icom avrebbe potuto cederli alle banche e recuperare il denaro in sei mesi grazie a un meccanismo istituito dal Governo con due decreti nel 2013 e 2014. In realtà lo Stato italiano, in contrasto con l’Unione Europea, non ha riconosciuto gli A.T.O. come pubbliche amministrazioni. Di conseguenza il curatore fallimentare ha stralciato il 90% dei crediti vantati da Icom equiparando gli A.T.O. a soggetti privati i cui debiti non sono garantiti dallo Stato. Ancora »