In questi giorni leggo che molti nostri attivisti danno la colpa all’attuale legge elettorale (il cosiddetto rosatellum bis) per il fatto di non aver potuto governare da soli e di essere stati costretti a scendere a patti con altre forze politiche (la Lega lo scorso anno, il Pd oggi). E si augurano conseguentemente che una nuova legge elettorale in futuro ci dia la possibilità di governare in solitaria.
Le cose purtroppo non stanno così. Il Rosatellum bis è stato sicuramente ideato dai vecchi partiti per fermare il Movimento attraverso la quota maggioritaria rappresentata dai collegi uninominali, ma il boom che abbiamo avuto alle scorse elezioni (con la conquista di molti di questi collegi al Sud) ha portato l’effetto contrario!
Oggi infatti abbiamo il 32% dei voti e il 36% dei parlamentari. Abbiamo quindi una rappresentanza parlamentare sovrastimata rispetto ai consensi ottenuti: l’esatto opposto di quello che si aspettavano i vecchi partiti quando hanno escogitato il Rosatellum bis!
Eppure, il boom dei consensi avuti l’anno scorso e la sovrastima dei seggi parlamentari dovuti ad una legge elettorale parzialmente maggioritaria, non sono bastati per farci governare da soli. E questo è un problema su cui dovremo tutti riflettere.
Escludendo l’ipotesi (a mio giudizio irrealistica) di ottenere la maggioranza assoluta dei voti (50%), possiamo pensare di avere in futuro una legge elettorale che preveda un premio di maggioranza tale da consentirci di governare da soli?
In realtà una legge elettorale del genere già c’era, si chiamava Italicum e l’aveva voluta Renzi (per la sola Camera dei Deputati, dato che il Senato nei suoi piani non sarebbe più stato eletto dai cittadini): questa legge prevedeva che nel caso in cui nessun partito raggiungesse il 40% dei voti, i primi due (senza possibilità di fare apparentamenti con altri) sarebbero andati al ballottaggio; il vincente avrebbe ottenuto il 55% dei seggi e avrebbe potuto governare senza scendere a patti con nessuno.
L’Italicum era una legge perfetta per mandare il M5S al Governo da solo: un maggioritario a doppio turno con ballottaggio tra i primi due partiti (e non le coalizioni).
Tralasciando il fatto che il M5S all’epoca aveva fatto una dura battaglia in Parlamento contro l’Italicum, schierandosi per una legge proporzionale, dobbiamo ricordare che la legge elettorale voluta da Renzi è stata bocciata dalla Corte Costituzionale. La Corte ha ritenuto incostituzionale proprio l’assegnazione del premio di maggioranza al doppio turno tra i primi due partiti (https://www.youtrend.it/2017/02/10/le-motivazioni-della-sentenza-sullitalicum-punto-punto/).
La Corte non boccia l’idea in sé del doppio turno e del premio di maggioranza, bensì il fatto che il doppio turno avvenisse tra due partiti e non tra coalizioni e il conseguente rischio che non fosse rispettato un criterio di proporzionalità e ragionevolezza tra rappresentatività del corpo elettorale e premio di maggioranza.
Facciamo un esempio per capirci: se un partito arrivato secondo alle elezioni con il 18% vincesse il ballottaggio, si vedrebbe assegnati il 55% dei seggi in Parlamento e questo determinerebbe una sproporzione eccessiva tra i voti ricevuti dai cittadini al primo turno e i seggi assegnati.
Semplificando molto e dicendola in modo un po’ impreciso, si può concludere che non è costituzionale una legge elettorale che dia un premio di maggioranza (e quindi la possibilità di governare da sola) ad una forza politica che prenda meno del 40% dei voti.
E questo ci pone l’obbligo di farci alcune domande riguardo al futuro del nostro Movimento.
Ammesso di avere prossimamente una nuova legge elettorale maggioritaria (ipotesi al momento tutt’altro che probabile), è realistico pensare di raggiungere il 40% dei consensi in futuro?
E se si valuta irrealistica questa possibilità, quale dovrà essere la strategia del Movimento?
Meglio rimanere all’opposizione senza riuscire ad incidere sui problemi dei cittadini?
Questa posizione verrebbe capita e premiata dai cittadini?
Sarebbe una strategia vincente o perdente a lungo termine?
Oppure è meglio cercare accordi con altre forze politiche per andare a governo e realizzare il maggior numero possibile di punti del nostro programma? I cittadini apprezzerebbero un atteggiamento pragmatico come questo?
Ciascuno di noi avrà le sue risposte, in basa alla propria sensibilità e esperienza politica. Quel che è certo è che non possiamo dare la colpa alla legge elettorale se non governiamo da soli. Ed è molto probabile che anche in futuro ci troveremo nella stessa condizione di oggi.
Oggi almeno abbiamo il vantaggio di essere la prima forza politica in Parlamento, grande il doppio rispetto alla seconda, e siamo quindi noi a dettare l’agenda politica. Domani, non si sa.
Anche di tutto questo dovremmo tenere conto quanto nei prossimi giorni saremo chiamati ad esprimerci su Rousseau in merito al nuovo governo. Buon voto a tutti!
Approfondimenti:
https://www.youtrend.it/2017/02/10/le-motivazioni-della-sentenza-sullitalicum-punto-punto/