02. Settembre 2019 · Commenti disabilitati su Testa, cuore e intuito · Categorie:Beppe Grillo, M5S


Domani gli iscritti al Movimento votano su Rousseau (gli altri pontificano, rosicano, criticano).
C’è chi vi dice di votare NO, chi di votare SI. Io vi invito ad usare la vostra testa e il vostro cuore e di votare tenendo conto del programma di Governo e per il bene del Paese più che per quello del MoVimento (ammesso e non concesso che le due cose non coincidano).
E se proprio siete indecisi e preferite votare ciò che è meglio per il Movimento, fidatevi dell’intuito di Beppe – vero artefice di questo accordo di governo – che in questi anni tante volte ci ha salvato dal diluvio.

19. Agosto 2019 · Commenti disabilitati su Quelli che… ai tempi di Facebook · Categorie:Beppe Grillo, Governo, M5S

Quelli che… pensavo che foste diversi
Quelli che… mi fido di tutti voi
Quelli che… almeno tre selfie al giorno
Quelli che… se andate col Pd non vi voto più
Quelli che… dopo l’accordo con la Lega non vi voto più
Quelli che… l’ho letto su internet
Quelli che… se mollate la Lega torno grillino
Quelli che… guarda come sono bravo a cucinare
Quelli che… grandiiiiiiiiii!
Quelli che… siete uguali agli altri
Quelli che… mettono le foto dei figli
Quelli che… Salvini vi ha rovinati
Quelli che… guarda che bel mare
Quelli che… dicono le cose alla moglie su Facebook
Quelle che… rispondono su Facebook
Quelli che…. eh ma il caso Diciotti
Quelli che… mi condividi questa cosa sulla tua pagina?
Quelli che… credevo foste di sinistra
Quelli che… credevo foste di destra
Quelli che… grazie per l’amicizia
Quelli che… non avete capito niente, adesso vi spiego io
Quelli che… ti devo parlare mi dai il tuo numero?
Quelli che…. avete tradito le origini
Quelli che… grandi guerrieri!
Quelli che… fanno la foto a quello che mangiano
Quelli che… perché a mia cugina non hanno dato il reddito di cittadinanza?
Quelli che… tanto non cambia niente
Quelli che… fanno la diretta Facebook
Quelli che… era meglio quando c’era Grillo
Quelli che… liberatevi di Grillo!
Quelli che… mi ha bloccato sulla sua pagina!
Quelli che… ma a me la pensione quando me la date?
Quelli che… insegnano tuttologia all’università

E poi per fortuna ci sono tutti gli altri, che si impegnano, fanno i banchetti, lavorano nei consigli comunali, ti aiutano, ti criticano e ti incoraggiano usando sempre la testa e il cuore…. oh yeah ??

 

18. Agosto 2019 · Commenti disabilitati su E’ la politica, bellezza! · Categorie:Beppe Grillo, Elezioni 2018, Governo, M5S

Il MoVimento nacque come forza antisistema con l’obiettivo dichiarato di raggiungere la maggioranza assoluta dei consensi e andare a governare al posto dei vecchi partiti. Col tempo molti di noi hanno realizzato che raggiungere il 50% più 1 dei voti alle elezioni era – purtroppo – un’utopia. 

La scelta allora era tra due opzioni: rimanere puri all’opposizione del sistema per sempre, compiacendosi di se stessi, oppure cercare di diventare la parte sana del sistema, con l’obiettivo di raggiungere i migliori risultati possibili per i cittadini, compatibilmente con le condizioni date.

La prima scelta ci avrebbe portato a logorarci e a estinguerci nel giro di pochi anni, perché alla gente un forza politica che sceglie di stare per sempre all’opposizione al grido di onestà non serve a nulla e prima o poi (più prima che poi) si stufa e la molla.

Abbiamo scelto di percorrere la seconda strada, una strada in salita e piena di curve. E questa scelta, a ben pensarci, è stata fatta dagli iscritti al Movimento molto tempo fa: erano i primi mesi del 2014, quando gli iscritti votarono sulla nostra piattaforma per il tipo di legge elettorale che il M5S avrebbe presentato in Parlamento. Vinse il sistema proporzionale (con tutto ciò che ne consegue) e perse il sistema maggioritario.

Se una forza politica sceglie il proporzionale, sceglie di conseguenza di abbandonare l’idea di cercare di governare da sola e accetta l’idea di fare accordi con gli altri. Anche se “gli altri” sono quella parte del sistema che aveva sempre disprezzato e combattuto.

La scelta di fare un contratto di Governo con la Lega dello scorso anno deriva da quel voto di 5 anni fa. Scelta peraltro annunciata in modo del tutto trasparente già durante la campagna elettorale. Il nostro capo politico, prima del voto, l’aveva ripetuto mille volte: “se non avremo la maggioranza per governare da soli, ci assumeremo la responsabilità di cercare accordi, su un programma ben preciso, con le forze politiche che ci staranno”.

Ora il contratto con la Lega si è chiuso in modo traumatico, per le ragioni che ben conosciamo. Ricucire, come vorrebbe il traditore pentito Salvini, sarebbe pura follia autolesionistica! Chi ti ha fregato una volta, lo farà di nuovo non appena ne avrà la convenienza.

Che fare quindi? O si torna al voto o si cercano nuovi accordi con altre forze politiche che, escludendo Forza Italia per evidenti motivi di decenza, si riducono al solo PD.

Io credo che tornare al voto sarebbe una implicita dichiarazione di fallimento da parte del Movimento: equivarrebbe a dire che, nonostante il 32% dei consensi ottenuto poco più di un anno fa, non siamo stati capaci di governare questo Paese se non per pochi mesi. Rimettendoci al loro giudizio, gli elettori – giustamente! – non ci perdonerebbero.

Per me non resta altra strada che cercare di portare avanti la maggior parte possibile del nostro programma, attraverso un nuovo accordo di governo con il PD. E’ l’unica occasione rimasta per cercare di capitalizzare l’enorme consenso ottenuto lo scorso anno, consenso che difficilmente otterremo di nuovo in futuro se non dimostreremo di meritarlo, portando a casa risultati concreti per il bene comune.

C’è chi, tra le nostre fila, si scandalizza all’idea di un accordo con il PD. E’ una cosa che non riesco proprio a capire! Con la Lega si poteva fare (o comunque era tutto sommato accettabile) e con il PD no? Come se la Lega dei diamanti in Tanzania, dei 49 milioni, di Siri e Arata, degli arresti per corruzione in Regione Lombardia, la Lega perfettamente organica al vecchio sistema e stampella fedele di Berlusconi per 20 anni fosse eticamente superiore al Pd! Ma non scherziamo per favore!

I rischi di fare un accordo con il Pd sono gli stessi che con la Lega, a partire dalla voglia di rivalsa, alla prima occasione utile, dell’altro Matteo. Ma la strada, oggi come un anno fa, è obbligata. Cambia il contraente di minoranza, ma l’obiettivo rimane – laicamente – lo stesso: concretizzare il più possibile il nostro programma a favore dei cittadini, stando ben attenti che il contraente righi dritto. E con il caso Siri abbiamo dimostrato di saper vigilare a dovere!

Resta un ultimo punto da chiarire: c’è chi dice che l’operazione con la Lega aveva senso perché c’era un “predicato politico” comune (critica al sistema bancario, visione dell’Unione Europea dei popoli, difesa dei risparmiatori truffati e delle vittime dalla legge Fornero…), che mancherebbe in caso di contratto con il PD.

Beh… io non sono per niente d’accordo. Con il PD si potrebbe cercare di sviluppare tanti temi fondanti del Movimento, che fanno parte del patrimonio genetico della sinistra e che il PD potrebbe, diciamo così, “riscoprire” dopo anni di letargo, grazie a noi.

D’altronde se per un anno abbiamo “spintaneamente” indotto la Lega ad approvare cose buone e giuste che non avrebbe mai approvato senza di noi, come la legge anticorruzione, non si capisce perché la stessa operazione non dovrebbe funzionare con il PD.

Si potrebbe cercare di aprire una nuova stagione di governo dove portare in primo piano tanti temi del nostro programma, forzatamente accantonati o attenuati durante il governo con la Lega: dalla tutela dell’ambiente e la green economy alla mobilità sostenibile, dalla difesa del suolo al conflitto di interesse, dalla regolamentazione delle lobby alla trasparenza, fino ad arrivare ai temi etici come il fine-vita.

L’operazione presenta mille insidie e difficoltà e il rischio di fallire sarebbe pari a quello del contratto con la Lega… ma finalmente potremmo puntare su alcune idee fondanti del MoVimento, quelle idee da cui eravamo partiti con tanto entusiasmo 14 anni fa.

I “vecchi” del Movimento ricorderanno bene l’estate del 2009 (in autunno sarebbe nato il MoVimento): Beppe, prima di decidersi a fondare una nuova forza politica, tentò di scalare un partito per spronarlo a rinnovarsi e ad adottare le nostre idee e programmi.  

Non è certo un caso se quel partito era il PD e non la Lega.

 

PS: io nel 2014 votai per il sistema maggioritario…

01. Gennaio 2018 · Commenti disabilitati su Buone parlamentarie a tutti! · Categorie:Beppe Grillo, Campagna elettorale, M5S

Questa foto risale al 10 novembre 2008, quando un piccolo gruppo di cittadini venne invitato a parlare dei problemi del loro territorio durante uno spettacolo di Beppe Grillo a Cantù.
Quello a sinistra col microfono sono io. Ricordo ancora l’ansia terribile delle ore precedenti, all’idea di parlare davanti a migliaia di persone!

All’epoca ci opponevamo alla costruzione di un nuovo inceneritore da 160 mila tonnellate a Desio. Eravamo solo una decina di semplici cittadini, un po’ ingenui ma molto determinati, e lottavamo contro tutte le istituzioni. Ma alla fine vincemmo noi e il nuovo inceneritore non si fece più.

Sono passati 10 anni e da allora ad oggi ho sempre continuato ad occuparmi dei problemi del territorio e dell’ambiente, i primi 5 anni come attivista, gli ultimi come portavoce in Regione Lombardia.

Nelle settimane scorse ho annunciato la mia decisione di partecipare alle parlamentarie del MoVimento. Ho ricevuto tantissimi incoraggiamenti e attestati di stima (grazie!) ma qualche amico mi ha detto che avrebbe preferito se avessi continuato il mio lavoro in Regione.

Ci ho riflettuto sopra e mi sono reso conto di non aver spiegato bene il motivo della mia scelta. Ci provo ora. Come dicevo sopra, mi sono sempre occupato di territorio e ambiente: rifiuti, acqua pubblica, mobilità sostenibile, amianto, smog, consumo di suolo, energia… L’esperienza in Regione mi è servita per capire che le competenze e le responsabilità principali su questi temi non passano da Milano ma dal Parlamento e dal Governo a Roma.

Rifiuti: eravamo riusciti a far approvare l’idea di dismettere una parte degli inceneritori lombardi ma poi è bastato un decreto del Governo Renzi per vanificare tutto il lavoro fatto.

Acqua pubblica: avrei voluto imporre, con una legge regionale, che la forma giuridica delle società che si occupano dell’acqua fosse l’azienda speciale di diritto pubblico, ma mi sono dovuto arrendere al fatto che la Regione non può legiferare su questi aspetti.

Pedemontana: nonostante Maroni si agiti tanto, Pedemontana è di competenza soprattutto statale, dato che il Governo l’ha inserita nelle opere strategiche nazionali previste dalla “Legge Obiettivo”.

Amianto: avrei voluto, tramite una legge regionale, abbandonare l’idea che i proprietari possano autocertificare (di fatto senza alcun controllo) il buono stato di conservazione dei loro tetti in amianto, ma anche questo dipende da una legge nazionale e la Regione non può farci nulla.

Smog: per combatterlo davvero servono investimenti enormi che solo il Governo può concedere.

Non dico che Maroni non abbia le sue belle colpe per non aver fatto nulla su questi temi, ma di certo le competenze principali sono dello Stato centrale.

Per questo motivo ho deciso di propormi per il Parlamento: continuare queste battaglie e mettere a disposizione la mia esperienza di questi dieci anni là dove vengono prese le decisioni che contano.

Sarebbe stato più comodo per me ripropormi in Regione, ma avrei fatto un torto a quel piccolo gruppo di comuni cittadini, di cui facevo parte, che nel 2008 decisero, anche grazie a Beppe, di dare tutto se stessi per il bene comune.

Buone parlamentarie a tutti!

06. Novembre 2017 · Commenti disabilitati su Prossime elezioni regionali e politiche: ecco la mia decisione · Categorie:Beppe Grillo, M5S, Parlamento

Una settimana, un giorno, solamente un’ora a volte vale una vita intera” cantava Edoardo Bennato.

Per me l’ora di prendere una decisione importante è arrivata: non riproporrò la mia candidatura in Regione Lombardia per la prossima legislatura.

Ho ancora qualche mese per portare avanti le ultime battaglie e concludere i progetti aperti, poi questa esperienza intensissima e affascinante sarà finita. In questi 5 anni ho dato il massimo di me, privilegiando il lavoro concreto sui temi di mia competenza, aiutando tutti quelli che si sono rivolti a me e facendo squadra con i gruppi del territorio.

Ringrazio di cuore tutte le persone che ho conosciuto in questi anni e con cui ho lavorato per la nostra causa comune e che mi hanno dato fiducia. Così come ringrazio la nostra candidata governatrice uscente Silvana Carcano per tutta la passione che ci ha messo!

Sono poche le cose su cui non ho avuto dubbi nella mia vita e una di queste è il progetto del MoVimento 5 Stelle. Un progetto che deve continuare a puntare a un profondo cambiamento culturale ancora prima che politico, basato sull’intelligenza e la partecipazione di un’intera collettività più che sulle abilità dei singoli.

Quando nel 2013, con un po’ di incoscienza, ho lasciato il mio lavoro per candidarmi in Regione, al mio capo dissi che non andavo a “fare il politico”, ma che l’opportunità che mi era stata data la intendevo come un servizio civile a tempo. Ora il primo tempo di questo servizio civile sta per scadere; darò la mia disponibilità per svolgere a Roma un secondo e ultimo tempo.

Nonostante i tentativi del vecchio sistema dei partiti di sopravvivere, le prossime elezioni politiche rappresentano un’occasione formidabile per cambiare questo benedetto Paese.

Per me sarebbe davvero un onore rappresentare il MoVimento al Parlamento della Repubblica Italiana e dare il mio contributo per realizzare un’Italia a 5 Stelle; se gli iscritti al MoVimento lo vorranno, farò la mia parte con tutto me stesso come ho sempre fatto fino ad oggi.

La cosa più importante come sempre, indipendentemente dai nomi, è che a vincere sia il MoVimento e ora più che mai questo sogno può diventare realtà! Avanti tutta!

07. Settembre 2017 · Commenti disabilitati su 10 anni · Categorie:Beppe Grillo, M5S

Settembre 2007 – Settembre 2017
Dieci anni dal primo VDay, ma anche – più umilmente – dieci anni dal mio ingresso nei Meetup Amici di Beppe Grillo!
Dieci anni tosti, pieni di battaglie e meravigliosamente intensi. Tante esperienze fatte, tante persone conosciute, alcune diventate veri amici.
Dieci anni dopo, siamo ancora qui. Molto meno ingenui, con la scorza più dura, ma sempre a inseguire lo stesso sogno.
Siamo ancora qui perché il meglio deve ancora venire!
No retreat, no surrender!
15. Novembre 2016 · Commenti disabilitati su L’incompreso e l’economia dell’abbastanza · Categorie:Beppe Grillo

Dalla bella intervista di Euronews a Beppe Grillo, ho ricavato la conferma di quanto Beppe sia, fondamentalmente, un incompreso.

Parla di cose molto profonde, sicuramente frutto di una invidiabile lucidità intellettuale e di un grande lavoro di studio e approfondimento personale, che regolarmente o non vengono capite o vengono travisate oppure non vengono minimamente prese in considerazione da parte dei media.

Per fare un esempio, mi ha colpito molto quando, per esprimere concetti e idee a me care, ha affermato che il Movimento è per “un’economia dell’abbastanza”.

Un’espressione che non avevo mai sentito prima d’ora e che mi ha incuriosito. Conoscendolo, ero certo che avesse usato quell’espressione per fare un riferimento preciso, così ho fatto una ricerca sul web ed ho scoperto il bel saggio “L’economia dell’abbastanza – Gestire l’economia come se del futuro ci importasse qualcosa” dell’economista inglese Diane Coyle.

Dalla presentazione del saggio: “Il cambiamento più urgente e importante, sostiene l’autrice, è iniziare a pensare al futuro. Se per le crisi in atto (economica, finanziaria, ambientale) si volesse cercare un tratto d’origine in comune, lo si potrebbe con certezza identificare nell’incredibile disprezzo per il domani, che emerge in modo clamoroso soprattutto se si guarda a come viene gestita l’economia. Crearne una sostenibile, in cui tutti abbiano il necessario senza compromettere il futuro, non sarà facile. In “Economia dell’abbastanza”, Diane Coyle avvia una profonda riflessione su come si possa dare inizio a questo cambiamento e su quali siano i primi passi da fare.”

Grande Beppe, come sempre!

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Beppe non si tocca.
Non è una questione di riconoscenza per tutto quello che ha fatto (che ovviamente c’è) e non è solo perché senza Beppe il MoVimento non reggerebbe al dopo voto delle Europee (come dice Aldo Giannuli).

Il Movimento va visto per quello che è: una organizzazione giovane e in divenire, che ha ancora bisogno di crescere e consolidarsi nei suoi meccanismi di funzionamento. In termini organizzativi, abbiamo fatto degli enormi passi in avanti rispetto agli inizi, ma il Movimento non ha ancora le gambe sufficientemente forti per reggersi senza Grillo e Casaleggio. Lo sarà sicuramente in un futuro, come ha dichiarato lo stesso Casaleggio, ma non ora.

E’ un processo che richiede i suoi tempi, come sempre succede quando si vuole costruire qualcosa di nuovo, con forme organizzative originali, battendo sentieri quasi del tutto inesplorati (democrazia diretta, partecipazione spinta, usa massiccio della rete, ecc). E comunque già oggi è una forma organizzativa di gran lunga migliore rispetto a quella dei vecchi partiti, nonostante non sia esente da errori.

Stimo molto sia Casaleggio che Grillo. Il primo perché è una persona estremanete lucida, razionale, molto coerente e lineare anche nei ragionamenti più complessi. Il secondo perchè non è affatto quell’urlatore senza testa che vogliono far credere; è una persona molto preparata, intellettualmente curiosa, che ha studiato molto.

Ed è in grado di trasformare concetti articolati e complessi in messaggi semplici e comprensibili da tutti: come fai a parlare all’uomo della strada di efficienza energetica, grandi opere, fonti rinnovabili, produzione diffusa se non hai un Beppe Grillo che dice: “non abbiamo bisogno di una centrale nucleare che produce un milione di watt, abbiamo bisogno di un milione di cittadini che producono un watt a testa!”?

E tutte queste cose le sanno bene i vecchi partiti e i media di regime, che non vedono l’ora che Grillo e Casaleggio gettino la spugna per assistere alla dissoluzione del Movimento.

Non succederà. Non facciamoci fregare.