Il Decreto Milleproroghe in discussione in Parlamento in questi giorni è l’anticipazione di come andranno le cose da qui alla fine della legislatura: luci e ombre.
Vittoria: siamo riusciti a tutelare gli utenti più vulnerabili prevedendo la proroga al 2023 dell’entrata in vigore del passaggio al mercato libero dell’energia elettrica e del gas.
Mezza vittoria: abbiamo prolungato il blocco delle trivellazioni in mare fino alla fine di settembre 2021.
Sconfitta: i tagli dei fondi pubblici all’editoria sono stati rinviati di due anni.
Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Ognuno ha la sua opinione…
Questo Milleproroghe ci sta dicendo forte e chiaro una cosa che in realtà già sapevamo: non basta governare e fare riforme importanti. Al governo devi cercare di rimanerci, altrimenti tutte le riforme che hai fatto te le cancellano in pochi mesi.
Il Movimento era nato con una fortissima carica ideale, poi col tempo sono aumentati i consensi e con questi le responsabilità. E di conseguenza sono arrivati i bagni di realismo. L’ultimo, il più duro e amaro, settimana scorsa.
Speriamo di poter dire alla fine che ne sia valsa la pena.
Ps: in foto un’opera di Gustave Courbet, considerato il padre del “realismo” pittorico. Fu infatti tra i primi a ritrarre la vita quotidiana nella sua essenza, sottraendola alla visione edulcorata e idealistica con cui veniva rappresentata dai suoi contemporanei.