Nelle ultime settimane ha fatto molto discutere, talvolta in modo distorto, l’approvazione in Legge di Bilancio del nuovo incentivo da 1000 euro per la sostituzione di vecchi sanitari e rubinetterie con nuovi prodotti per il risparmio idrico.
In linea con altri incentivi ambientali già varati nel corso della legislatura, il provvedimento persegue diversi obiettivi: la difesa dell’ambiente, un ulteriore stimolo all’economia e un vantaggio economico per i cittadini.
Oggi circa il 30% dei consumi domestici di acqua è dovuto agli scarichi dei wc, ma i margini di miglioramento sono notevoli perché oltre la metà di questi sanitari hanno più di 30 anni e consumano circa 12-15 litri ad ogni scarico. Grazie al bonus potranno essere sostituiti con nuovi prodotti che abbiano uno scarico massimo di 6 litri, dimezzando così il consumo di acqua per ogni utilizzo. Naturalmente il bonus non riguarda solo i wc ma potrà essere utilizzato anche per la sostituzione dei rubinetti e miscelatori per bagno e cucina.
Sotto il profilo ambientale, ridurre i consumi di acqua nelle nostre case aiuta non solo a preservare le risorse idriche (che in estate sono sempre più scarse), ma consente anche di risparmiare energia e ridurre le emissioni climalteranti.
Sul versante economico, accanto ai benefici per i settori delle rubinetterie, delle ceramiche sanitarie e dell’arredobagno, che in Italia occupano oltre 50 mila dipendenti con circa 12 miliardi di fatturato, la misura offre concreti vantaggi ai cittadini: un risparmio immediato sul rinnovo dei sanitari e una riduzione duratura delle spese in bolletta.
Dopo gli Ecobonus per l’acquisto di veicoli a basse emissioni e il Superbonus per la riqualificazione energetica e sismica delle case, con il Bonus idrico ribadiamo ancora una volta un principio fondamentale: economia e ambiente possono e devono andare di pari passo.