Quella del 20-21 settembre è un’occasione storica da non perdere, perché se non passa ora, del taglio dei parlamentari non se ne riparlerà più per i prossimi 50 anni.
L’obiettivo di questa riforma costituzionale non è il risparmio (che comunque non è trascurabile) ma avere un Parlamento più efficiente e allineato ai numeri delle maggiori democrazie europee.
Mancherà la rappresentanza a tanti territori? Falso. La rappresentanza non riguarda i territori ma gli elettori; tutti i territori, più o meno popolosi, vedranno ridursi di circa un terzo gli eletti, in egual misura.
L’attuale numero dei parlamentari fu stabilito nel 1963; da allora a oggi il mondo è completamente cambiato! La facilità di spostamento, lo sviluppo delle telecomunicazioni e l’avvento del digitale rendono estremamente più facile per un parlamentare mettersi in contatto e rappresentare le istanze di un gran numero di elettori. Non esiste nessun rischio democratico.
Manca la nuova legge elettorale? La nuova legge è nei patti di Governo, che non abbiamo nessuna intenzione di tradire. Si procederà speditamente da settembre in avanti, non occorrerà molto tempo.