Questa estate è entrato in vigore un regolamento del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa che impone nuovi limiti all’inquinamento dei terreni agricoli e obbliga le Aziende Sanitarie Locali a tutelare concretamente la salute pubblica tramite accurati controlli dei prodotti agricoli e zootecnici provenienti da terreni inquinati. Si tratta di un problema importante per i comuni di Meda, Seveso, Cesano Maderno e Desio, dove è ancora depositata la diossina dell’incidente Icmesa del 1976.
A luglio avevamo inviato una lettera all’ATS Brianza per chiedere che intervenisse prontamente con i controlli, per evitare potenziali rischi per la salute umana. Venerdì scorso 29 novembre, a seguito di quel sollecito, con i nostri portavoce comunali Antonio Cantore di Seveso e Giulia Fumagalli di Cesano Maderno, ho incontrato il direttore generale dell’ATS Brianza Silvano Casazza e il suo staff di tecnici, oltre al personale di Arpa. Ci ha accompagnato il geologo Gianni Del Pero, Presidente WWF Insubria e memoria storica di tutto ciò che riguarda la diossina dell’ICMESA.
Siamo rimasti molto sorpresi dall’apprendere che all’ATS non risultano attività agricole e zootecniche nell’area interessata dalla contaminazione della diossina, mentre in realtà chiunque viva in quella zona sa che esistono decine di coltivazioni! Abbiamo portato il caso limite di un’area nel Comune di Seveso, dove si produce granoturco ed è presente un ampia zona orticola, in cui sono stati effettuati in anni recenti dei controlli che hanno certificato uno sforamento di ventisei volte il limite di concentrazione di diossine!
Abbiamo quindi invitato l’ATS a mandare una comunicazione ai comuni affinché forniscano un mappa delle attività agricole presenti sul loro territorio, anche tramite rilevazioni dirette della polizia locale, di modo che si possano poi effettuare tutti gli accertamenti del caso.
Si è inoltre ipotizzata la creazione di un orto sperimentale, dove coltivare prodotti destinati alle analisi di laboratorio, oltre ad un’azione di informazione/sensibilizzazione sulle buone praticate di coltivazione e taglio dei prodotti, al fine di evitare contaminazioni.
Non è il caso di creare allarmismo, ma è doveroso fare tutti gli sforzi necessari per rendere effettivo l’obbligo di controllo dei prodotti agricoli previsto dalla legge, per la tutela della salute dei cittadini brianzoli. L’incontro di oggi è stato importante per fare dei passi avanti concreti in questo senso.