Era il 2008 quando, nell’ambito dell’operazione “Star Wars”, la polizia provinciale scoprì la “cava della ‘ndrangheta” di via Molinara a Desio.
Con le sue centottantamila tonnellate di rifiuti illegali, anche pericolosi, la discarica fece molto scalpore: non solo una bomba ecologica ma anche il segno inequivocabile della capacità della ‘ndrangheta di agire indisturbata nel territorio brianzolo. Tra le cause principali, secondo quanto era emerso dalle inchieste giudiziarie, la scarsità dei controlli da parte delle autorità e una diffusa omertà.
Oggi, dopo undici anni, una fitta vegetazione ha ricoperto la cava ma le centottantamila tonnellate di rifiuti illegali sono ancora lì, dove la ‘ndrangheta le aveva scaricate.
In undici anni il Comune non ha prodotto nessun risultato concreto. Non ha fatto nemmeno quei controlli minimi che erano stati subito proposti dall’ingegner Farina (consulente per la bonifica) proprio per tenere sotto controllo la situazione, verificare nel tempo lo stato della falda acquifera e poter intervenire d’urgenza in caso di necessità.
Nel 2014, da consigliere regionale della Lombardia, avevo portato la commissione regionale antimafia in visita alla cava per sensibilizzare i consiglieri regionali e cercare di sbloccare una situazione che era immobile già da troppi anni.
In seguito ci sono state alcune interlocuzioni tra il Sindaco di Desio e Regione Lombardia per avviare, con fondi regionali, la caratterizzazione ambientale. La caratterizzazione è un insieme di attività previste dalla legge che servono a ricostruire i fenomeni di contaminazione all’interno di un sito inquinato al fine di prendere decisioni realizzabili e sostenibili per la messa in sicurezza o la bonifica. Ma, tra beghe e rimpalli, il Comune (centrosinistra) e la Regione (centrodestra) non hanno prodotto nulla.
È inaccettabile che la discarica di via Molinara, emblema dello sfregio delle mafie all’ambiente e alla legalità in Brianza, dopo 11 anni sia ancora in attesa che le istituzioni intervengano e producano un risultato concreto!
Per questo ho recentemente presentato un’interrogazione al Ministro dell’ambiente Sergio Costa con la quale chiedo il suo intervento perché finalmente si facciano i controlli della falda acquifera, la caratterizzazione del sito e poi la bonifica. Confido che il suo grande impegno per l’ambiente e la legalità possa sbloccare la situazione e portare un importante risultato anche a Desio!