In questi giorni il governatore della Lombardia Attilio Fontana torna a chiedere al Governo di “sbloccare” alcune opere fondamentali per la Lombardia e tra queste annovera Pedemontana, come se quest’opera fosse ferma per colpa del governo Conte.
Siamo nel surreale! La grave crisi di Pedemontana dura da molti anni e adesso dovrebbe essere Conte a risolverla?
I primi responsabili sono i soci di Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A., in primis la società Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A. che detiene quasi l’80% di Pedemontana e a sua volta è controllata al 52% da ASAM, ossia Regione Lombardia, in quanto non ha ancora provveduto a versare l’equity previsto da molti anni dalla convenzione con Cal (Concessioni Autostradali Lombarde), controllata da Regione Lombardia e Anas.
E tralasciamo il fatto che la Regione, stringi stringi, è sia controllore che controllato… e chiude gli occhi sul mancato rispetto della concessione… siamo in Italia, non c’è da stupirsi.
Il secondo problema riguarda l’assenza degli investimenti privati previsti dal project financing: nonostante i ripetuti tentativi degli “arranger”, i 3 miliardi necessari per completare l’opera non sono stati trovati e i lavori si sono fermati nel 2015. Evidentemente i piani economici-finanziari e le stime di traffico eccessivamente ottimistiche non hanno convinto gli investitori.
Visto che i problemi sono vecchi e nel frattempo si sono succeduti 5 governi, da Berlusconi a Gentiloni, senza che i vari “aiuti” concessi nel tempo anche da Regione Lombardia riuscissero a risolvere la crisi di Pedemontana, ora Fontana dovrebbe spiegare che cosa diavolo vuole dal governo Conte!
In realtà Fontana sa benissimo che Pedemontana si è fermata nel 2015 semplicemente perché non interessa a nessuno, tranne una certa politica e i comitati d’affari che hanno interessi nelle cave e nelle grandi opere!
Siamo di fronte a una grande opera costosa, dannosa e inutile, che non serve ai cittadini, non è stata capace di attrarre investimenti privati (alla faccia del project financing!), è sommersa dai problemi non solo economici ma anche ambientali (come la diossina di Seveso) e, dulcis in fundo, ha 120 dipendenti che costano oltre 8 milioni di euro per gestire solo 25 km di autostrada!
Pedemontana non è solo un progetto anacronistico e fallimentare: è l’emblema dello spreco di denaro pubblico e della devastazione del territorio, già abbondantemente martoriato in Lombardia e in Brianza.
Fontana se ne faccia una ragione e si impegni piuttosto a potenziare il trasporto pubblico locale, favorire il prolungamento delle metropolitane fino a Monza e Vimercate e fluidificare il traffico eliminando i colli di bottiglia della rete stradale esistente.
Oppure, alle migliaia di ragazzi che hanno manifestato pochi giorni fa per tutelare l’ambiente vogliamo lasciare solo asfalto e cemento?