01. Giugno 2018 · Commenti disabilitati su DAL VDAY2 AL GOVERNO: I 10 ANNI CHE HANNO CAMBIATO LA MIA VITA… E FORSE ANCHE QUELLA DEL PAESE · Categorie:Governo, M5S

Sono le 2.43 di notte e non riesco a dormire. Quando mi frulla per la testa qualcosa è così. Devo alzarmi e scriverla. Oggi poi è stata una giornata storica, arrivata dopo tre mesi vissuti perennemente sulle montagne russe, in un continuo susseguirsi di speranza, delusione, gioia, rassegnazione, entusiasmo.

Sono passati esattamente dieci anni da quando una sera, guardando uno spettacolo di Beppe Grillo in dvd nel salone di casa, decisi che dovevo alzare le chiappe dal divano per “cambiare le cose”, in una società che non mi piaceva affatto. Lo dovevo soprattutto a mio figlio Federico, che all’epoca aveva pochi mesi. Così nacque per me l’incredibile avventura in questa cosa strana che oggi si chiama MoVimento 5 Stelle e all’epoca nemmeno aveva un nome.

Il giorno dopo il VDAY2 del 25 aprile 2008 stavo seguendo un talk politico in tv. Tutti gli ospiti facevano a gara a denigrare questo inaspettato e maleducato moto civico che aveva contagiato tanti cittadini. Ma, tra tante chiacchiere stupide, mi colpì molto il commento di una giornalista straniera che disse che questi giovani che animavano i VDAY seguendo le iniziative di un comico non potevano certo rappresentare una soluzione ai problemi dell’Italia ma – aggiunse – “queste persone saranno probabilmente la classe dirigente del nostro Paese tra dieci anni.” Beh… quella giornalista, di cui non ricordo né il nome né il volto, ci aveva proprio azzeccato!

Quanta acqua sotto i ponti in questi dieci anni! Quante battaglie, quante denunce, quante delusioni, quante piccole/grandi vittorie.

Il MoVimento crescendo è cambiato tanto. E’ fisiologico. Come un bambino che col passare del tempo diventa un giovane adulto. L’importante è stato tenere fede ai nostri principi e ideali.

Io, personalmente, mai mi sarei immaginato – dieci anni dopo – di trovarmi in Parlamento a dare vita un governo che si propone finalmente di “cambiare le cose”.

Ora arriva il difficile: realizzare finalmente tutte le idee e i propositi per i quali abbiamo lottato fino ad oggi. Perché “non c’è niente di più difficile da condurre né più dannoso da gestire dell’iniziare un nuovo ordine delle cose”.

Ma questo è anche il bello di questa storia: finalmente il cambiamento è alla portata di mano e io non sono certo arrivato fino a qui per mollare la presa!