“Si comunica che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha esaminato la vostra segnalazione ed ha rilevato l’illegittimità dell’affidamento alla società Bea Gestioni SpA della gestione del servizio di igiene urbana in alcuni Comuni della Lombardia” con queste parole si apre la missiva che mi ha inviato l’AGCM; un paio di mesi fa, insieme agli altri portavoce brianzoli del M5S, avevo inviato un esposto sull’affidamento dei comuni di Desio, Cesano Maderno, Limbiate, Meda, Muggiò, Nova Milanese, Solaro e Varedo.
Dopo il pronunciamento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione del 2016 – anche in quel caso a seguito di un mio esposto – in merito alle irregolarità della gara per la fornitura della nuova turbina dell’inceneritore, ora tocca all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato intervenire contro molti dei comuni soci di Bea per i loro affidamenti illegittimi.
È un problema che si trascina da molto tempo: sono tre anni che denuncio pubblicamente che BEA Gestioni non ha i requisiti per operare in regime di Partenariato Pubblico Privato Istituzionalizzato (PPPI) e, di conseguenza, non può ricevere affidamenti senza gara. Ma molti sindaci hanno preferito mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. E la cosa più grave è che sono andati avanti come se nulla fosse anche quando a dirlo sono stati l’Autorità Nazionale Anticorruzione e gli organi della giustizia amministrativa (TAR e Consiglio di Stato)!
Oggi l’AGCM suona la sveglia agli otto sindaci confermando che gli affidamenti verso BEA Gestioni sono illegittimi e “sottolineando la necessità di riaffidare la gestione dei servizi interessati secondo modalità legittime e rispettose dei principi di concorrenza”.
Fa piacere che l’AGCM abbia confermato al 100% le mie tesi, che i legali di Bea si sono sempre affannati a smentire. Oggi abbiamo l’ennesima autorevole conferma che la gara a doppio oggetto per la sostituzione della turbina con l’ingresso del socio privato ha fallito l’obiettivo primario: avrebbe dovuto trasformare BEA Gestioni in una società mista operante in regime PPPI ma questo non è avvenuto (e di questo bisognerebbe chiedere conto agli amministratori, ai dirigenti e ai consulenti che hanno malgestito tutta l’operazione).
La conseguenza è che tutti gli affidamenti ex novo o i rinnovi – fatti da Desio, Cesano Maderno, Limbiate, Meda, Muggiò, Nova Milanese, Solaro e Varedo senza gara – sono illegittimi e pertanto i servizi dovranno essere riaffidati attraverso un bando di gara, come ha fatto correttamente un altro socio BEA, riuscendo perfino a risparmiare.
Ora che l’AGCM ha confermato ufficialmente quello che il M5S ripete da anni, cosa faranno gli otto sindaci? La capiranno finalmente che il rispetto della legge non è un optional o se ne infischieranno anche del parere dell’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza? Io l’esposto l’avevo mandato anche alla Corte dei Conti per un possibile danno erariale… vogliono aspettare che si pronunci anche questa?