La vicenda dell’elezione del mio domicilio parlamentare presso l’abitazione di Sergio Bramini ha avuto un fortissimo eco mediatico. Oltre a tutte le testate locali se ne stanno occupando Le Iene, il Corriere della Sera, La7 e la Rai.
La situazione è piuttosto delicata. In queste ore sono in corso contatti con le autorità preposte allo sfratto e mi risulta che sia stato investito della vicenda anche l’ufficio legale del Senato.
Non so cosa succederà domani. Ma mi adopererò affinché il presidio di solidarietà si svolga in modo pacifico. E questa è la volontà anche del signor Bramini.
Quello che mi preme sottolineare è che il mio non vuole essere un gesto ostile nei confronti della magistratura e delle forze dell’ordine chiamate ad eseguire lo sgombero: con l’elezione dell’abitazione del signor Bramini a mio domicilio parlamentare ho voluto offrire a tutti gli attori coinvolti, oltre ad uno spunto di riflessione sulle conseguenze dell’inefficienze dei sistemi di pagamento dello Stato nei confronti dei propri fornitori, una via d’uscita legale da una brutta situazione che, ne sono certo, non piace a nessuna delle parti in causa.