Qualcuno ricorderà il caso che avevo sollevato a marzo, in merito a Iuri Caturelli, piddino ex assessore all’urbanistica di Limbiate e membro del Consiglio di Amministrazione di BEA, la società pubblica che gestisce l’inceneritore di Desio. Su Facebook il Caturelli aveva dato sfogo ai suoi peggiori istinti con minacce di morte e offese gravissime nei confronti del MoVimento.
Ricordo brevemente alcune delle migliori forme espressive del personaggio: “sottosviluppati mentecatti”, “accozzaglia di idioti invasati”, “peggior feccia prodotta da questo paese”, “branco di asini”, “fogna grillina”, “poveri mentecatti”, “pentadementi”, “pattume grillino”, “sorci”, “ho stretto la mano a un grillino, spero di non essermi infettato”, “branco di idioti”, “se tu fossi grillino ti piscerei addosso”, “pentamerdosi”, “li schiacciamo come le merde”, “questi vanno estirpati come la gramigna”, “li lascerò perdere quando saranno annientati”, “se dovessi accorgermi che sto morendo chiederei la tessera del m5s così almeno una volta finita morirà un grillino”, “Non ho mai odiato nessuno durante la mia attività politica ma per loro provo odio profondo”.
Caturelli è anche membro del direttivo dell’ANPI di Monza e Brianza, a cui sono iscritto fin dall’apertura della sezione di Bovisio Masciago.
Non potendo accettare, da iscritto ANPI, di essere rappresentato da un membro del direttivo come lui, ho pazientemente attivato gli strumenti previsti dallo Statuto ANPI affinché venisse espulso. Davo per scontato che il personaggio, visto l’odio viscerale e la violenza verbale inaudita espressa pubblicamente nei confronti di una forza politica, non potesse più ricoprire ruoli di rappresentanza in un’organizzazione apartitica come ANPI.
Oggi, a distanza di 8 mesi, mi viene risposto che “va bene così”: Caturelli resta al suo posto.
Mi dispiace molto per come sono andate le cose, la stima nei confronti di tanti amici in ANPI rimane immutata, così come io continuo a essere profondamente antifascista ovviamente, ma avverto troppo disagio nel rimanere in ANPI.
Non posso fare altro che salutare e togliere il disturbo.