Ieri questa mia intervista su Repubblica ha suscitato la reazione del Vice Presidente del Consiglio Regionale, il leghista Fabrizio Cecchetti, che ci accusa di cercare visibilità sui giornali giocando sulle paure dei cittadini.
Secondo Cecchetti il semplice fatto che l’inceneritore Silla 2 sia sottoposto ai controlli di legge e abbia emissioni al di sotto dei limiti dovrebbe garantire l’assoluta innocuità. Noi non abbiamo alcun dubbio che A2A rispetti i limiti di emissione previsti per l’impianto, ci mancherebbe altro!
Il punto è che il rispetto dei limiti non esprime alcuna sicurezza dal punto di vista sanitario. Per sapere quali siano gli impatti sanitari e ambientali prodotti da Silla 2 (che brucia più di 500.000 tonnellate di rifiuti all’anno e che in Regione è secondo solo all’inceneritore di Brescia) occorre fare un’indagine epidemiologica e un approfondito monitoraggio ambientale. Il risparmio nelle emissioni di CO2 dovuto al teleriscaldamento, che Cecchetti utilizza per difendere la sostenibilità ambientale dell’impianto, è semplicemente irrilevante: a livello locale il problema non sono i gas climalteranti ma i micro inquinanti come polveri, metalli, diossine, sui quali Cecchetti ovviamente può solo tacere.
Insomma la reazione di Cecchetti pare davvero maldestra oltre che esagerata. Se davvero ha la certezza che Silla 2, in un territorio altamente urbanizzato e inquinato, non produca un supplemento di effetti negativi per l’ambiente e per la salute dei cittadini, per quale motivo si oppone con tanta energia alla nostra richiesta di fare davvero chiarezza tramite lo studio epidemiologico e i monitoraggi ambientali?