Sulla pagina della mia amica facebook Ada Civitani mi sono imbattuto in questo suo scritto, che trovo davvero molto lucido e profondo. Le ho chiesto di poterlo pubblicare su questo blog perché rappresenta bene il percorso che molte persone inizialmente ostili al MoVimento stanno facendo, arrivando ad apprezzare il nostro progetto a 5 stelle!
Il vento è decisamente cambiato rispetto a qualche anno fa… spero che leggendo queste bellissime parole ancora più gente si convinca che, tutto sommato, così brutti, sporchi e cattivi non siamo!
Grazie Ada!
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Bene, dato che parecchi amici di vecchia data e che non sento da tempo (o con cui solitamente non parlo di politica) si stupiscono del mio recente sostegno esplicito ad esponenti del Movimento 5 Stelle, esplicito ciò che forse non possono intuire.
Il mio primo voto a 18 anni andò ai VERDI. Il mio secondo voto alla RETE di Leoluca Orlando e Nando Dalla Chiesa. I temi a me più cari (legalità, territorio/sostenibilità, partecipazione) nel tempo non sono mai cambiati. Col passare del tempo ho provato a cercare risposte concrete nei vari partiti, e di volta in volta la delusione è stata più cocente.
Ai tempi dell’università ho avuto nette simpatie per la sinistra (più o meno moderata), non ho mai potuto soffrire la destra arrogante o conservatrice, per contro ho spesso apprezzato proposte dei liberali (quelli veri, niente che avesse a che fare con Berlusconi – per capirci). Infine – disgustata dagli uni e dagli altri – ho perso interesse nel fenomeno della politica italiana e pur senza mai venir meno al dovere del voto, mi sono limitata ad esprimere preferenze per i singoli candidati (a prescindere dallo schieramento in cui si presentavano), sulla base delle proposte e della credibilità di cui mi sembrava si facessero portatori nel contesto in cui si candidavano (fosse locale, regionale o nazionale).
Nell’ultimo periodo esercitare il diritto di voto è diventato sempre più difficile, in quanto da qualunque parte mi voltassi, il panorama che vedevo era desolante. Ma in fondo mi importava poco: io facevo la mia vita, lottavo per ciò in cui credevo in modo concreto, viaggiavo e conoscevo il mondo fuori dai confini del mio povero e mediocre (politicamente parlando) Paese.
Poi sono nate le mie bimbe: giocoforza mi sono fermata, ho messo radici in un piccolo Comune. Lì – pensando a Topo, a Grufo e più in generale ai bambini come loro – ho immaginato di fare qualcosa di utile, mi sono rivolta alla politica locale e con sorpresa mi sono resa conto che era lo specchio di quella “politica” nazionale da cui mi ero drasticamente allontanata: non solo non era interessata a sviluppare iniziative per la gente, ma le ostacolava perché la sua propaganda non ne venisse “offuscata”.
Allora, francamente nauseata all’idea che le mie bambine crescessero in questo brodo di (non)cultura, ho deciso di provare a cambiare il punto di vista e di mettermi in gioco in prima persona. Insieme ad altre persone (di vario orientamento) ho fondato una lista CIVICA, un programma di lavoro con proposte concrete, lontane da ideologie e loghi di sorta. Abbiamo perso di poco le elezioni e per due anni (lo stiamo ancora facendo) abbiamo lavorato appassionatamente come gruppo di opposizione.
Ciò che ho osservato, TOCCATO CON MANO e VISSUTO SULLA MIA PELLE (di cui volutamente non ho quasi mai parlato su questa pagina personale), mi ha convinta DEFINITIVAMENTE della morte della politica dei partiti in Italia. Lo SCOLLAMENTO tra il SISTEMA PARTITICO e i TERRITORI non è un fenomeno “congiunturale”: è divenuto STRUTTURALE, in quanto il flusso si è invertito: non sono i TERRITORI che nutrono la politica di contenuti, ma sono le logiche di posizionamento dei partiti che determinano ciò che si muove a livello locale. E QUESTO E’ NEFASTO, perché in questo schema di governo la REALTA’ PERDE VALORE A BENEFICIO DELL’OPPORTUNITA’ (dell’una o dell’altra fazione) di POSIZIONARSI AL POTERE.
LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE così condotte NON SONO PIU’ UN PROCESSO DEMOCRATICO PER IL GOVERNO DEI TERRITORI, MA UNA GUERRA DI POSIZIONE CONDOTTA DAI GRUPPI DI POTERE CHE GESTISCONO I PARTITI, controllano i media, esprimono candidati a prescindere dai loro CV, ne condizionano i programmi. Questo ho osservato dentro e fuori dalla mia stessa lista, e questa è la FINE DELLA DEMOCRAZIA, la FINE DELLA PARTECIPAZIONE, la FINE del DIRITTO. Questo è l’humus ideale perché LE MAFIE possano mangiarsi il territorio senza conseguenze – avendo dall’alto qualcuno che le protegge.
La prima lezione appresa dalla mia prima esperienza diretta della “politica” è stata questa: la Politica e la Democrazia in Italia hanno un futuro SOLO ripartendo dai TERRITORI. Dal coinvolgimento delle PERSONE, TUTTE le persone.
Sul MOVIMENTO 5 STELLE ho avuto per molto tempo GRANDI, ENORMI PREGIUDIZI.
Il tema delle COMPETENZE (spesso acerbe) dei loro candidati mi frenava. Soprattutto NON HO MAI APPREZZATO i TONI usati da Grillo e da Casaleggio nell’animare il Movimento. Guardandoli da lontano, non li sentivo nelle mie corde.
Poi mi è capitato – quasi per caso – di imbattermi in un gruppo di militanti 5 Stelle di un Comune vicino al mio. Si trattava di Francesco Sartini e dei suoi compagni di Lista nel Comune di Vimercate (Patrizia Teoldi, Guglielmo Pernice ed altri). Li ho conosciuti nell’ambito di un ciclo di serate culturali sul tema della legalità che avevo organizzato e che insieme a mio marito, a un amico giornalista e ai colleghi di Transparency International abbiamo portato in giro per diversi Comuni della Brianza. Li ho visti lavorare insieme. Ho visto il modo in cui si sono spesi sui temi cardine del loro impegno: la legalità appunto, l’ambiente, la partecipazione. Li ho visti sgobbare con entusiasmo, incuranti delle critiche gratuite dei loro detrattori. Dietro un’immagine sobria, umile, solo apparentemente ordinaria li ho visti sfoderare solide competenze nascoste: competenze che altri, esponenti locali e meno locali di noti partiti, si sarebbero sognati. Ho visto Francesco rifiutare compromessi – a cui pure avrebbe avuto accesso – con i solti poteri, in onore al cambiamento possibile, in cui lui credeva davvero. E’ stato su questa base che ho cominciato a fare il tifo per loro, e a scoprire le tante anime che oggi compongono il Movimento 5 Stelle.
Una realtà ancora per molti versi poliedrica, per altri magmatica e – proprio per questo – DINAMICA, quindi portatrice di una POSSIBILITA’. E di questo POSSIBILE l’Italia – TUTTA l’Italia – ha bisogno di nutrirsi di nuovo, per dare senso all’art. 1 della Costituzione, secondo cui la SOVRANITA’ APPARTIENE AL POPOLO. Non alle élites, non alle lobbies occulte, non alla casta che si autoreplica e si autoprotegge da tanti, troppi anni. Alle PERSONE COMUNI, che DEVONO RITROVARE IL GUSTO DI PENSARE, DI ESPRIMERE OPINIONI, DI SOGNARE IL PAESE IN CUI VOGLIONO VIVERE E DI PROVARE A REALIZZARLO, impegnandosi direttamente o nominando (E REALMENTE CONTROLLANDO) i loro delegati.
Francesco e i suoi compagni a Vimercate hanno fatto un piccolo miracolo e nei prossimi 5 anni avranno l’opportunità di provare a realizzare quello che sembrava destinato a restare un sogno, in una città da sempre dominata da interessi malati. E vi assicuro che nel cuore della Brianza, era un’impresa tutt’altro che scontata: ce l’hanno fatta con una semplicità, una determinazione e una solidarietà ammirevoli…Per questo vederli vincere è stato emozionante!
Rendo atto al Movimento 5 Stelle di essere riuscito a re-innescare questa voglia, questa ENERGIA, in una popolazione narcotizzata, demotivata, disgustata da decenni di politica spazzatura, di abdicazione di ogni forma di educazione civica, di corruzione del pensiero (oltre che del sistema). DI QUESTO SONO GRATA AL MOVIMENTO 5 STELLE.
Non so come andrà: oggi come oggi non c’è nessuna garanzia a priori che i 5 Stelle siano “LA Soluzione” per l’Italia. Di più, le soluzioni “uniche” non mi sono mai piaciute. Ma di certo sono un’OPPORTUNITA’ di cambiamento strutturale: spero di cuore che la giochino al meglio e se potrò in qualsiasi modo dar loro una mano, lo farò, fintanto che avrà senso farlo e ve ne saranno le condizioni.
NON SONO ISCRITTA AL MOVIMENTO 5 STELLE, né forse lo farò mai. Ho scelto di impegnarmi per la mia comunità e di farlo senza vincoli di sorta: questa oggi è la mia priorità. Ma alle prossime elezioni politiche non ho dubbi su chi avrà il mio voto.
E mi dispiace che alcuni miei amici, vicini a questo o a quel partito, a questa o all’altra ideologia, la vivano male.
Conosco persone validissime che si prodigano nell’ambito di partiti che non stimo: non per questo loro come persone perdono la mia considerazione.
Forse è tempo di ricominciare a dare importanza al rispetto delle altrui opinioni, delle altrui esperienze. Dei sentimenti. Anche questi contano. Anche in politica. Spesso, a ben guardare, anche più di tutto il resto.
Ada Civitani
Nice ! 🙂