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Ieri ho depositato un’interrogazione sui gravi problemi di gestione della Villa Reale di Monza. Il complesso è affidato a diverse società (tra concessioni e subconcessioni) e, dalle recenti notizie apparse sui media locali, emerge la percezione di un governo del bene storico-culturale molto frammentario, conflittuale ed eccessivamente orientato a logiche di profitto.

Il complesso è stato affidato in gestione per 20 anni a un privato, Nuova Villa Reale di Monza S.p.A., che ha dato vita alla società Cultura Domani S.r.l. per la gestione del secondo piano nobile, dedicato alle mostre. Il primo piano nobile (con il monumentale Salone delle Feste e le sale di rappresentanza) fino a qualche giorno fa era occupato dal sub-concessionario Vision Plus, mentre il sottotetto ospita in affitto, la Triennale di Milano con il Museo del Design. Infine, il piano terra è occupato  dal ristorante della società sub concessionaria Le cucine di Villa Reale.

E’ notizia recente che la Vision Plus ha ricevuto lo sfratto per problemi legati al pagamento del canone di concessione a Nuova Villa Reale di Monza S.p.A., la quale, a sua volta, per contenziosi legati ad alcune sponsorizzazioni, ha portato in tribunale  il Consorzio della Villa Reale e Parco di Monza, l’ente che rappresenta i proprietari pubblici del bene storico (Ministero della Cultura, Regione Lombardia, Comune di Monza e Comune di Milano).

Siamo di fronte a un assetto organizzativo che non è certo adeguato a valorizzare al meglio il preziosissimo complesso monumentale e ambientale della Villa Reale di Monza; sembra più la gestione di un condominio, dove per altro gli inquilini litigano tra loro e fanno causa al proprietario del bene!

Con l’interrogazione chiediamo che la Regione, maggior finanziatrice del recupero e restauro della Villa, intervenga presso il Consorzio perché sia garantita una programmazione coordinata che valorizzi il patrimonio pubblico. Devono essere messe in campo attività di controllo nei confronti delle attività svolte dal concessionario e dai sub concessionari e definite direttive d’indirizzo per evitare il caos gestionale di questi ultimi tempi. Abbiamo ipotizzato l’istituzione di un curatore di comprovate capacità tecnico-scientifico per la salvaguardia e la fruizione pubblica dell’intero patrimonio culturale.

La Regione, tramite il Consorzio, deve prendere in mano la situazione ed essere più incisiva: Villa Reale è un bene pubblico, una gestione caotica e eccessivamente orientata al mero profitto non depone per il futuro di una risorsa strategica, dal punto di vista culturale e turistico, per Monza!

2 commenti

  1. Giuseppe Poliani

    Non mi fiderei molto della Regione Lombardia guidata dall’inquisito Maroni come garante peruna buona gestione. Lasciamo il parco e la villa ai monzesi. Abbiamo visto come Maroni ha gestito la sanità e altre realtà regionali. Inoltre lo zampino della regione nel consorzio della Villa e Parco è ingombrante e spesso pretestuoso. Infatti ora la Regione vuole entrare anche nella gestione dell’autodromo promettendo soldi, mentre lo storico istituto d’arte, parte integrante dell’architettura della villa, sta andando vergognosamente a pezzi da decenni.

  2. Bravo Gianmarco, il solito pasticcio All’ italiana.
    Non dimentichiamoci che l’ala nord, nonostante i soldi spesi per il restauro è ancora in cattivo stato, mentre Maroni pensa all’autodromo, altro polo turistico rumorosoattrativo, fonte di sperpero di denaro pubblico sotto l’egida dell’ACI con relative spartizione di poltrone in salsa politica.
    Avanti di questo passo tutto il complesso reale e il parco diventerà un succoso spezzatino, forse lo è già.