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Cem Ambiente mi stava simpatica fino a qualche tempo fa. La sua attività di raccolta differenziata dei rifiuti nella Brianza est e nel milanese tutto sommato non è malvagia. Non ha raggiunto gli standard di eccellenza che pretende il M5S, ma, nel panorama del settore, il suo lavoro lo fa in modo sufficientemente positivo.

Ma da quando Cem si è prestata al gioco sporco del Pd brianzolo di fondersi con una società che gestisce un inceneritore a fine vita, con l’unico obiettivo di tenerlo in piedi per altri 15 anni, per me la musica è cambiata. Non mi stanno più molto simpatici, mettiamola così…

Prima o poi qualche sindaco dei comuni soci Cem una risposta seria a questa semplicissima domanda la dovrà pur dare:

Che cosa ci guadagna un Comune socio Cem a fondersi con una società che ha in pancia un vecchio ed inutile forno inceneritore con gravi problemi di gestione ambientale (anche nel recente passato), che presto o tardi andrà chiuso con tutto ciò che ne consegue in termini di costi di dismissione e bonifica dei terreni e con in essere delle gare milionarie sotto la lente di ingrandimento dell’Anticorruzione di Cantone?

Vorremmo una risposta seria, di grazia, se non è chiedere troppo; quindi non valgono le solite supercazzole sul sacro ciclo integrato dei rifiuti o le operazioni di puro marketing come il nome Differentia (operazione, per altro, davvero geniale… quel “tutto cambia” rimanda d’istinto al motto gattopardesco che si adatta perfettamente alla reale finalità dell’operazione).

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Fatte queste premesse, abbiamo deciso di effettuare un controllo rigoroso della correttezza di tutti gli atti più importanti adottati nell’ultimo periodo, passando ai raggi X tutta la documentazione relativa alle operazioni precedenti la fusione. E come nel caso di Bea, ne sono venute fuori delle belle! Mettetevi comodi che la storia è lunga…

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