Finalmente! Oggi volevo giusto scrivere della superficialità con cui viene trattato il problema dello smog e ho trovato questa bella intervista a Bruno Villavecchia, della Agenzia Mobilità Ambiente Territorio del Comune di Milano, che parla del black carbon e spiega esattamente come stanno le cose!
Riassumendo: è una balla che il blocco del traffico non serve a nulla e che non si possa fare niente di utile in attesa di provvedimenti strutturali a livello sovra regionale (ogni riferimento al Governatore Maroni è puramente casuale…).
La parte più pericolosa dello smog, il black carbon, è presente solo nelle vicinanze delle fonti emissive (auto, caldaie, ecc). Quindi l’inquinamento più pericoloso per la salute non è uguale ai lati di una strada trafficata o in un’area pedonale: la quantità di pm10 è la stessa ma il black carbon assolutamente no (lo dimostra il monitoraggio fatto proprio a Milano). Quindi le aree pedonali, le limitazioni e il blocco del traffico servono eccome!
Questo significa una cosa molto importante. Anche il singolo sindaco può fare molto per proteggere la salute dei suoi cittadini (di cui è legalmente responsabile, ricordiamocelo). Non ci sono scusanti, non vale dire che servono solo provvedimenti su ampia scala, i professionisti del “benaltrismo”, da Maroni in giù, sono serviti! In attesa che il governo e la regione facciano qualcosa di risolutivo del problema (campa cavallo…), i sindaci sono chiamati a fare la loro parte!
E non vale dire che il black carbon non è ancora riconosciuto dalla direttive europee, che non ci sono ancora misurazioni costanti e che non esistono limiti imposti per legge. Sappiamo benissimo che la normativa segue – inevitabilmente – con anni di ritardo le conoscenze scientifiche.
Questo non può essere una scusa per non fare nulla!
I i sindaci, come quello di Monza, hanno la segatura al posto del cervello.
Ma se legalmente sono responsabili quali azioni si potrebbero intraprendere, se risultassero inadempienti?
Ricordo che qualche anno fa alcune organizzazioni avevano denunciato Formigoni e anche la Moratti, se non sbaglio… non mi pare che la cosa abbia portato a dei grandi risultati purtroppo.
Ormai questa canzone la conosciamo a memoria e oltre trent’anni che la cantano ma non anno mai fatto niente sé si vuole fare si può con interventi sul riscaldamenti condominio con energia rinnovabili con investimenti statali con la restituzione nell’arco di Totti anni.Investimenti sulla mobilità sono con vinto che in pochi anni si può respirare aria più salutare e si creerebbero un sacco di posti di lavorò
Le caldaie e le stufe a legna contribuiscono al 23% dell’inquinamento totale dell’aria da PM5 e PM10 (come tutti i veicoli a motore messi assieme per intenderci).
Bisogna spegnere subito tutte i camini e le stufe a legna per uso ludico, cioè quelli nelle abitazioni ove è presente un impianto di riscaldamento più efficiente e meno inquinante (metano), cioè la stragrande maggioranza delle abitazioni e quindi delle stufe e dei camini a legna.
E si può ridurre senza investimenti esorbitanti, sacrifici reali per la popolazione (non puoi più vedere il fuoco accesso nel tuo caminetto…o poveretto almeno salvi la vita tua, della tua famiglia e anche quella di chi ti vive intorno) l’inquinamento del 15-20% in una settimana.
MA VI VOLETE SVEGLIARE??
Basta prendere esempio da Parigi e dalla sua regione, l’Ile de France, che lo hanno già fatto un anno fa.
cosa può fare il cittadino per ricordare al sindaco la propria responsabilità nei confronti della salute dei cittadini????
Ciao Luigia, ricordateglielo ogni volta che lo vedete in giro per strada!