Da Statuto Brianzacque dovrebbe avere come soci solamente enti pubblici territoriali (Comuni e Provincia). Eppure nel recente rinnovo del consiglio di amministrazione pare che l’ennesima vergognosa spartizione delle poltrone di quei comitati d’affari che ci ostiniamo a chiamare partiti sia avvenuta anche a causa della presenza del socio AEB, che proprio un ente territoriale non è. E questo paradosso deriva dalla discutibile governance di Brianzacque – da sempre contestata dal Movimento 5 Stelle – che ancora oggi non può essere considerata una società interamente pubblica come stabilito dai cittadini tramite referendum.
Ma al di là di questa rivendicazione “storica” del MoVimento, ci sono fatti di stretta attualità – nel giorno di inaugurazione dei lavori di rifacimento del depuratore di Monza – che non andrebbero dimenticati.
Il costo del primo progetto di questi lavori ammontava nientemeno che a 65 milioni di euro! Un progetto faraonico e insensato, clamorosamente naufragato grazie alla nostra denuncia all’Autoritá Nazionale Anticorruzione di Raffaele Cantone.
Ora la ristrutturazione dell’impianto costerà meno di 10 milioni di euro e questa é la prova del fatto che ci avevamo visto giusto e siamo riusciti ad evitare che i partiti (che piazzano regolarmente i loro uomini ai vertici delle partecipate) sperperassero una montagna di denaro pubblico.
Se é vero che i cittadini per merito nostro hanno si risparmiato oltre 55 milioni di euro, é altrettanto vero che hanno dovuto pagare circa 2 milioni di penale alla ditta che si era aggiudicata i lavori del primo progetto.
Perché questa penale non viene fatta pagare ai responsabili che all’epoca avevano voluto un progetto così fallimentare? Chi lo ha voluto e per quale motivo? Perché a pagare sono sempre i cittadini e i risparmiatori e mai i dirigenti e i politici coinvolti? Perché non si cercano mai le responsabilità?
Sarebbe bene che anziché pensare solo alla spartizione di poltrone per logiche di mera appartenenza partitica, si perseguisse immediatamente la strada della commissione d’inchiesta per verificare eventuali illegittimità, violazioni di legge o errori, per dare un taglio netto al passato di una sfortunata società pubblica a cui forse teniamo molto di più noi di coloro che ne sono direttamente coinvolti nella gestione.
Una società che, forse é il caso di ricordarlo, annovera un funzionario arrestato e condannato, un ex Presidente arrestato, un dirigente indagato e 800.000 € sequestrati dalla Procura della Repubblica di Monza per truffa alla Regione.
Sarebbe bello che all’Open Day di domani qualcuno ricordasse che in fondo c’è ben poco da festeggiare.
Mi dispiace che tu non sia potuto esserci.
Scanagatti si è rivolto con veemenza e falsità contro il comitato beni comuni e poi M5S. dopo che Marco Fumagalli era intervenuto con la domanda atta a far emergere la verità sulla intervento presso Anac, dicendo che eravamo d’accordo col primo appalto da 65 milioni, e che il merito del risparmio è stato tutto della nuova governance e del Comune di Monza.
La replica di Marco è Stata quella di chiedere una commissione per chiarire i tempi e metodi intervenuti in questao lungo processo di ammodernamento del depuratore.