01. Dicembre 2015 · 3 commenti · Categorie:Ambiente · Tag:

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La risoluzione – approvata oggi in Consiglio – che da gli indirizzi alla Giunta Regionale in vista degli incontri COP21 a Parigi è condivisibile ma l’impegno della Regione Lombardia per contrastare il cambiamento climatico deve essere meno timido:  non ci possiamo permettere titubanze, ne va del benessere dei figli e dei nipoti dei lombardi di oggi!

Per questo abbiamo presentato numerosi emendamenti, tutti approvati all’unanimità, che rafforzano molto il documento e rendono ben più incisiva la posizione di Regione Lombardia nel dibattito di Parigi. In particolare abbiamo chiesto e ottenuto investimenti economici superiori rispetto al passato e l’impegno di chiedere al Governo di escludere dal Patto di Stabilità tutte le spese legate alla misure di riduzione delle emissioni. La Regione si è inoltre impegnata ad introdurre nel dibattito internazionale l’abbandono del paradigma della crescita economica infinita, misurata con il PIL e l’introduzione di indicatori di sostenibilità ambientale come il BES (benessere equo e sostenibile).  Stesso discorso per la Carbon Tax, cioè l’inserimento del costo del disinquinamento all’interno del prezzo dei prodotti climalteranti al fine di accelerare la conversione degli attuali sistemi energetici verso modelli a emissioni basse o nulle.

Ora grazie a queste migliorie i problemi e le soluzioni sono inquadrati in modo più chiaro e incisivo; peccato però che fino ad oggi siano state stanziate risorse finanziarie inadeguate. Per esempio, nel bilancio che andremo a discutere, tra le principali spese per investimento 2016-2018 non vengono menzionati investimenti per il controllo emissioni climalteranti, per i piani d’azione per la qualità dell’aria e per tutela delle risorse idriche. Insomma il cambiamento climatico non deve essere combattuto solo a parole, su questo continueremo ad essere la spina nel fianco per Maroni!

 

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L’Asl di Monza ha ingaggiato una società che si occupa di investigazioni private, la Phersei  Srl, per un incarico definito nel bando come “di controllo”. Ci troviamo di fronte a un comportamento anomalo per un ente pubblico, che solleva parecchi dubbi sulla trasparenza e sulle finalità dell’operazione. A partire dal metodo con cui è stata scelta la società di investigazioni, dato che il bando (“procedura di cottimo fiduciario”) è stato pubblicato per una sola giornata, non era visibile sulla piattaforma Sintel alla generalità degli utenti e la sola società Phersei è stata invitata a parteciparvi.

Ma la cosa che più ci preoccupa è la sicurezza dei dati sensibili delle centinaia di migliaia cittadini brianzoli utenti dell’ASL. Tant’è che anche le organizzazioni sindacali sono già in allerta e hanno chiesto al Direttore Generale dell’ASL Monza e Brianza, Matteo Stocco, vista  la delicatezza della materia trattata, di conoscere quali attività dovrà svolgere la Phersei e più precisamente se dovrà accedere a dati sensibili riguardanti i cittadini, i dipendenti e la posta elettronica degli stessi.

Ho quindi depositato un’interrogazione a Maroni e alla sua giunta per sapere perché l’ASL ha affidato un incarico così delicato ad una agenzia di investigazioni privata. Qual è lo scopo? E le modalità seguite per l’affidamento dell’incarico rispettano la legge? Perché alla procedura del bando è stata invitata la sola Phersei? Perché questa procedura è rimasta aperta un solo giorno, senza che fosse visibile a tutti gli utenti della piattaforma informatica preposta? Come mai non risulta nessun coinvolgimento di Lombardia Informatica  che, nel merito dei controlli e in materia di tutela della privacy, ha emanato nel tempo protocolli procedurali a tutela e garanzia del corretto trattamento dei dati personali degli utenti e del personale aziendale? Sono state adottate le misure di sicurezza idonee a ridurre al minimo i rischi di distruzione, perdita, accesso non autorizzato o trattamento dei dati come previsto Codice della Privacy?

Queste sono le domande a cui la giunta deve risponderci. Vogliamo avere garanzie che l’azione della dirigenza dell’ASL di Monza non metta a rischio la sicurezza delle informazioni personali dei cittadini!