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Finalmente! Oggi volevo giusto scrivere della superficialità con cui viene trattato il problema dello smog e ho trovato questa bella intervista a Bruno Villavecchia, della Agenzia Mobilità Ambiente Territorio del Comune di Milano, che parla del black carbon e spiega esattamente come stanno le cose!

Riassumendo: è una balla che il blocco del traffico non serve a nulla e che non si possa fare niente di utile in attesa di provvedimenti strutturali a livello sovra regionale (ogni riferimento al Governatore Maroni è puramente casuale…).

La parte più pericolosa dello smog, il black carbon, è presente solo nelle vicinanze delle fonti emissive (auto, caldaie, ecc). Quindi l’inquinamento più pericoloso per la salute non è uguale ai lati di una strada trafficata o in un’area pedonale: la quantità di pm10 è la stessa ma il black carbon assolutamente no (lo dimostra il monitoraggio fatto proprio a Milano). Quindi le aree pedonali, le limitazioni e il blocco del traffico servono eccome!

Questo significa una cosa molto importante. Anche il singolo sindaco può fare molto per proteggere la salute dei suoi cittadini (di cui è legalmente responsabile, ricordiamocelo). Non ci sono scusanti, non vale dire che servono solo provvedimenti su ampia scala, i professionisti del “benaltrismo”, da Maroni in giù, sono serviti! In attesa che il governo e la regione facciano qualcosa di risolutivo del problema (campa cavallo…), i sindaci sono chiamati a fare la loro parte!

E non vale dire che il black carbon non è ancora riconosciuto dalla direttive europee, che non ci sono ancora misurazioni costanti e che non esistono limiti imposti per legge. Sappiamo benissimo che la normativa segue – inevitabilmente – con anni di ritardo le conoscenze scientifiche.

Questo non può essere una scusa per non fare nulla!

 

29. Dicembre 2015 · Commenti disabilitati su Ripristinare la legalità, cosa c’è di più urgente? · Categorie:Legalità, Pirellone

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Il 24 dicembre scorso alcuni organi di stampa hanno dato notizia dell’intervento del Presidente dell’Autorita? Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, in merito alla natura giuridica di Cal (Concessioni Autostradali Lombarde), da considerarsi ente privato in controllo pubblico da parte di Regione Lombardia, con conseguente manifestazione di incompatibilita? – in base alla legge Severino – delle cariche ricoperte da Paolo Besozzi, che riveste contemporaneamente la carica di Presidente di Ilspa (Infrastrutture Lombarde) e Amministratore Delegato di Cal.

Questa mattina durante la seduta del Consiglio Regionale ho depositato una mozione urgente per chiedere al Presidente Maroni di sanare l’incompatibilità e ripristinare il pieno rispetto della legge rimuovendo Besozzi!

E’ del tutto evidente l’insanabile conflitto di interessi di Besozzi, che ricopre un ruolo di vertice di due enti controllati dalla regione, uno che vigila sull’operato dell’altro. Come nella sanità, anche in tutto il sistema delle partecipate regionali Maroni applica la logica delle spartizioni delle poltrone per appartenenza politica; che però almeno rispetti la legge sull’incompatibilità tra gli incarichi che affida! Non è tollerabile che non vengano considerati i principi basilari per la prevenzione della corruzione.

Purtroppo però la mozione non è stata inserita nel calendario dei lavori perché non è stata considerata urgente. Evidentemente, ripristinare la legalità intervenendo su una questione di così stretta attualità politica non è una priorità del consiglio regionale. Ne prendio atto, ma non desisto.

Chiedo a Maroni di intervenire al più presto per sanare l’incompatibilità di questi incarichi affidati a una sola persona, rispettando i principi che stanno alla base della prevenzione della corruzione.

Maroni non sente l’urgenza di far rispettare la legge in Lombardia?

23. Dicembre 2015 · Commenti disabilitati su Vittoria! la ciminiera Teem è chiusa! · Categorie:Ambiente, Qualità dell'aria

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Mi ero occupato a più riprese del problema degli odori nauseabondi provenienti dalla ciminiera della cava di prestito Teem tra Melzo e Trucazzano. Gli attivisti di Melzo mi comunicano che finalmente l’impianto è chiuso e in via di smantellamento! Ecco il loro messaggio!

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Finalmente !!!

E’ il caso di affermare con soddisfazione e respirando, alla buon’ora a pieni polmoni, la “cava di prestito” TEEM è dismessa.

Una vittoria dei cittadini, una vittoria per l’ambiente delle città di Melzo e Truccazzano.

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23. Dicembre 2015 · Commenti disabilitati su Bilancio Regionale: chieste risorse per Seveso, Desio e Vimercate · Categorie:Ambiente, Sanità

Milano, consiglio regionale Lombardia. Nella foto particolare esterno Palazzo della Regione

Sono tre gli ordini del giorno  che ho depositato in vista della discussione sul bilancio regionale per assicurare risorse al territorio di Monza e Brianza.

Con il primo chiedo stanziamenti finalizzati ad effettuare monitoraggi ed analisi sullo stato dei teloni che ricoprono le vasche in cui è stata confinata la diossina derivante dall’incidente Icmesa di Seveso.

Con il secondo propongo la riqualificazione dell’edificio di proprietà del Comune di Desio da destinare a nuova sede dell’ASL tramite una programmazione negoziata (Regione Lombardia, ASL Monza e Brianza e Comune di Desio), dopo l’ emendamento alla Legge di Stabilità che di fatto ha sbloccato l’uso  del suddetto edificio. L’importo è pari a circa un milione di euro.

Infine coni l terzo ordine del giorno chiedo di inserire nel bilancio di previsione della regione un importo di 4 milioni di euro, per la ristrutturazione dell’ex ospedale di Vimercate da mettere a disposizione dell’ASL.

Ritengo che siano interventi prioritari per la Brianza. L’analisi dello stato delle vasche del Bosco delle Querce a Seveso a oltre trent’anni dalla loro realizzazione è necessaria per accertarsi che la diossina non sia penetrata nel terreno e minacci di inquinare la falda acquifera provocando danni alla salute dei cittadini. Si tratta di una richiesta avanzata recentemente dalla dirigenza del Bosco delle Querce, che faccio mia.

Affronto poi i nodi irrisolti della sanità locale. Vanno infatti riqualificati sia l’edificio dell’ex Tribunale di Desio sia il vecchio ospedale di Vimercate da adibire entrambi a nuove sedi dell’Asl.

Mi auguro che il Consiglio regionale sia, per una volta, attento alle esigenze che vengono dai territori e dalle comunità locali.

22. Dicembre 2015 · Commenti disabilitati su Fermiamo #LaStrageSilenziosa ! · Categorie:Ambiente, Qualità dell'aria

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Questa mattina ci siamo presentati nell’aula del Consiglio regionale indossando una mascherina antismog per contestare l’assenza di politiche regionali e risorse nel bilancio in discussione oggi e domani, per la riduzione delle emissioni inquinanti.

E’ in atto una strage silenziosa, 10.800 lombardi muoiono ogni anno per il solo PM2,5. E’ un problema gravissimo e che dovrebbe essere prioritario nell’agenda politica di tutte le istituzioni, ma che non viene mai considerato se non nei casi di emergenza  e per pochi giorni.

La nostra protesta vuole sottolineare l’inerzia di regione Lombardia che sta facendo troppo poco e non investe quanto serve per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. Serve urgentemente un piano pluriennale di investimenti e politiche strutturali durature regionali e sovra regionali.

Il fallimento delle politiche antismog in Lombardia è il fallimento delle politiche di mobilità efficiente. Manca da trent’anni un piano strategico di mobilità, si insiste solo sulla costruzione di autostrade inutili.

Occorre che il trasporto pubblico diventi la scelta più conveniente e rapida per i cittadini e non sia una soluzione di serie B rispetto alle auto. Serve anche intervenire massicciamente sulla mobilità elettrica e sull’efficientamento energetico degli edifici, anche sostituendo le vecchie caldaie.

Tutti devo capire che d’inquinamento la gente muore e non possiamo occuparcene solo nei momenti di emergenza.

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Matteo Stocco, direttore generale dell’Asl di Monza e Brianza, è stato nominato a capo della nuova ASST di Monza.

In più occasioni nel recente passato abbiamo contestato la correttezza dell’operato del dottor Stocco: dall’ingaggio di un’agenzia investigativa privata di proprietà di un politico (l’ex assessore provinciale di Milano Marzio Ferrario, PDL) per un lavoro di indagine presso l’Asl, al conferimento di un incarico ad Angelo Bianchi, arrestato nell’ambito dell’inchiesta che ha portato in carcere Mario Mantovani; da alcune assunzione di dubbia legittimità ai gravi disservizi per i pazienti sottoposti ad ossigenoterapia; fino alle segnalazioni alla Corte dei Conti da parte del Collegio Sindacale dell’Asl per “illegittimità gestionali” e “gravi carenze di gestione”, che ci ha portato nell’aprile scorso a chiedere le dimissioni del direttore generale dell’Asl.

Per tutti questi motivi siamo contrariati dalla nomina del dottor Stocco a capo della ASST Monza. Occorreva un taglio netto col passato, invece è stata fatta una scelta di continuità che non da garanzie sul piano della corretta gestione dell’azienda socio sanitaria, struttura così importante per la salute dei cittadini brianzoli.

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La fusione Bea/Cem è nata male, con lo scambio di azioni naufragato giusto un anno fa all’ultimo minuto (in quanto violava la legge), e rischia di finire peggio. E non basta un nome “green”, Differentia, per renderla accettabile!

E’ un progetto profondamente sbagliato dal punto di vista concettuale: le società che fanno la raccolta differenziata (come Cem) hanno un interesse opposto rispetto alle società che fanno smaltimento (come Bea). Lo capirebbe anche un bambino delle elementari, ma il presidente della Provincia Ponti e i sindaci brianzoli insistono con questa fusione che ha come unico scopo quello di salvare dal suo naturale destino (la chiusura) il vecchio forno di Desio, garantendogli da bruciare i rifiuti dei comuni serviti da Cem; il tutto a discapito dei cittadini brianzoli che vedrebbero vanificati gli sforzi per migliorare la raccolta differenziata.

Il simpatico vice presidente della Provincia, Roberto Invernizzi, dichiara che è importante creare il cosidetto “ciclo integrato dei rifiuti” gestito da una realtà pubblica, che potrà valutare se sfruttare completamente le potenzialità dell’inceneritore (dando ad intendere che non lo farà). Invernizzi non sa o finge di non sapere che il piano industriale di Bea certifica il fatto che nei prossimi anni i conti economici del forno saranno in rosso a causa del venire meno degli incentivi statali all’incenerimento (certificati verdi). Il rimedio individuato è semplice: potenziare il forno e bruciare di più, nonostante il Governo abbia certificato l’esistenza di oltre 500 mila tonnellate di sovracapacità di incenerimento nella nostra regione.

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Da Statuto Brianzacque dovrebbe avere come soci solamente enti pubblici territoriali (Comuni e Provincia). Eppure nel recente rinnovo del consiglio di amministrazione pare che l’ennesima vergognosa spartizione delle poltrone di quei comitati d’affari che ci ostiniamo a chiamare partiti sia avvenuta anche a causa della presenza del socio AEB, che proprio un ente territoriale non è. E questo paradosso deriva dalla discutibile governance di Brianzacque – da sempre contestata dal Movimento 5 Stelle – che ancora oggi non può essere considerata una società interamente pubblica come stabilito dai cittadini tramite referendum.

Ma al di là di questa rivendicazione “storica” del MoVimento, ci sono fatti di stretta attualità – nel giorno di inaugurazione dei lavori di rifacimento del depuratore di Monza – che non andrebbero dimenticati.

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Oggi il nostro legale ci ha comunicato che a soli sette giorni dalla presentazione del nostro esposto nella sede romana dell’Anac, il Presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone si è subito attivato inviando una lettera particolarmente circostanziata a Bea.

Nella comunicazione il Presidente Cantone chiede a Bea un puntuale riscontro alle illegittimità che abbiamo più volte sollevato, che riguardano la procedura di gara a doppio oggetto per la fornitura di una turbina per l’inceneritore di Desio (per un valore di 7 milioni e mezzo di euro) quali a titolo esemplificativo e non esaustivo:

  • la previsione nel disciplinare di gara di requisiti di partecipazione non corrispondenti all’oggetto dell’affidamento;
  • la non corrispondenza dell’offerta presentata dall’aggiudicatario Comef alle previsioni dei documenti di gara;
  • il mancato possesso di alcune attestazioni da parte di Comef;
  • la mancata attribuzione dei punteggi all’offerta presentata;
  • il conflitto di interessi del direttore generale di Bea Alberto Cambiaghi (che è contemporaneamente Responsabile Unico del Procedimento, Membro della Commissione di Gara e Responsabile Anticorruzione della società);
  • l’indizione di una nuova gara dal valore di 360 mila euro afferente a servizi già inclusi nel precedente bando;
  • la mancata richiesta della documentazione antimafia relativa all’aggiudicatario prima dell’intervenuta stipula del contratto.

Il Presidente Cantone ha concesso a Bea 20 giorni di tempo per inviare, oltre a tutta la documentazione di gara, una relazione dettagliata di chiarimento di tutte le criticità che noi già da tempo avevamo denunciato. Dopo aver ricevuto gli opportuni riscontri, l’Anac valuterà se aprire un procedimento a carico di Bea e dei suoi organi amministrativi.

Sono davvero contento del fatto che il dottor Cantone si sia mosso subito dopo la nostra segnalazione, in tempi così rapidi! Ora che l’Anac si è attivata, credo che non dovremo aspettare molto per capire davvero come sono andate le cose e chiarire definitivamente le responsabilità. Invito il Presidente della Provincia e i sindaci soci a smettere di difendere l’indifendibile, rimuovendo i vertici di Bea e annullando in autotutela una gara che ha troppi lati oscuri! Ne va del buon nome dei Comuni che amministrano.

Noi comunque non ci fermiamo e lo abbiamo dimostrato con i fatti.

17. Dicembre 2015 · Commenti disabilitati su Di inquinamento dell’aria si muore! Subito impegni e finanziamenti certi! · Categorie:Ambiente, Qualità dell'aria

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Il bollettino degli inquinanti nell’aria dell’Arpa è ogni giorno più allarmante. La Lombardia è una camera a gas e le iniziative regionali per migliorare l’aria che respiriamo sono del tutto inadeguate rispetto alla gravità della situazione. La Regione ha un Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA) che, oltre a prevedere misure insufficienti, non viene nemmeno finanziato per intero. Per questo motivo, nel bilancio di previsione in discussione martedì prossimo, presenterò un ordine del giorno per reperire almeno i fondi per le misure già previste dal Pria e mai realizzate.

Voglio ricordare a Maroni che a causa dell’inquinamento dell’aria la gente muore. Per questo dovrebbe essere una priorità assoluta della Regione, troppo attenta a costruire inutili autostrade. E’ troppo timida l’azione per il sostegno alla mobilità elettrica, così come è ben poca cosa l’impegno per il potenziamento del trasporto pubblico locale e la mobilità dolce. Anche sul fronte dello stop ai veicoli inquinanti si deve fare di più: il divieto di circolazione dei veicoli euro 3 è una farsa, l’Assessore Terzi l’ha prima annunciato e poi cancellato.

Per evitare i morti, servono impegni precisi a medio e lungo termine e soprattutto finanziamenti consistenti per attuarli concretamente. Non bastano nemmeno le parole e, visto che il Consiglio regionale in occasione della Conferenza sul clima di Parigi ha fatto propri gli obiettivi di riduzione dei gas climalteranti è ora urgente tradurre quegli impegni in realtà!

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Nella giornata di ieri mi sono recato a Roma presso la sede dell’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, per presentare un esposto sulle vicende della gara a doppio oggetto, dal valore di 7 milioni e mezzo di denaro pubblico, per la fornitura della turbina dell’inceneritore di Desio, gestito dalla società pubblica Bea Brianza Energia Ambiente.

Lo #scandalobea è emerso in tutta la sua gravità grazie al meticoloso studio di tutte le carte del bando svolto dal MoVimento 5 Stelle. Solo grazie alla nostra operazione trasparenza l’opinione pubblica ha potuto comprendere la gravità della situazione.

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04. Dicembre 2015 · Commenti disabilitati su Accorpamenti strutture sanitarie in Brianza: ultima occasione per rimediare all’errore · Categorie:Sanità

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Il 10 dicembre la nuova legge sanitaria della Lombardia torna in aula del Consiglio Regionale. In seguito alle osservazioni sulla costituzionalità inviate dal Governo, il Consiglio è chiamato a votare ulteriori modifiche.

Per questo ho deciso di cogliere anche questa occasione, l’ultima a disposizione, per riaffermare la necessità, espressa anche dalla Conferenza dei Sindaci di Monza e Brianza nel recente passato, di rivedere gli accorpamenti delle ASST della Brianza, che al momento dell’approvazione della legge avevano sollevato molte critiche.

In aula porteremo quindi nuovamente un Ordine del Giorno per chiedere la definizione di due ASST:

– Monza allargata ai comuni limitrofi di Lissone, Vedano, Biassono, Macherio, Sovico, Muggiò e Concorezzo costituendo un’area ampia con 289.629 abitanti;

– Vimercate/Desio/Seregno/ Carate con 573.005 abitanti e con i comuni di Carate nord: Carate, Verano, Albiate, Triuggio, Briosco, Veduggio e Colzano, Besana Brianza, Renate.

La prima versione degli accorpamenti voluta dalla Lega penalizzava il Vimercatese; la seconda versione, quella approvata ad agosto, voluta fortemente dal capogruppo del Pd, il vimercatese Brambilla, penalizza l’ospedale di Desio e la Brianza Ovest. Noi facciamo nostra la proposta della Conferenza dei Sindaci della Brianza, senza badare ai campanilismi che muovono i partiti, per fare gli interessi di tutti i cittadini e fornire risposte adeguate ai bisogni sanitari della collettività brianzola.

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Avevo denunciato il caso pochi giorni fa, sottolineando la nostra preoccupazione per la sicurezza dei dati sensibili delle centinaia di migliaia cittadini brianzoli che si rivolgono all’Asl di Monza dopo lo strano ingaggio di una società che si occupa di investigazioni private, la Phersei  Srl, per un incarico definito nel bando come “di controllo”.

Un comportamento anomalo per un ente pubblico, che solleva parecchi dubbi sulla trasparenza e sulle finalità dell’operazione, a partire dal metodo con cui è stata scelta la società di investigazioni, dato che il bando (“procedura di cottimo fiduciario”) è stato pubblicato per una sola giornata, non era visibile sulla piattaforma Sintel alla generalità degli utenti e la sola società Phersei era stata invitata a parteciparvi.

Ma le anomalie non finiscono qui. Perché dalle notizie di stampa apprendiamo che la società in questione è di proprietà del giovane politico della scena milanese Marzio Ferrario che, come si legge nell’articolo pubblicato dal Giornale di Monza, è un fedelissimo di Guido Podestà, ex Presidente della Provincia di Milano, e nel curriculum vanta una carica di assessore alla sicurezza della Provincia di Milano.

Ora, alla dubbia trasparenza dell’operato dell’Asl di Monza, si somma anche il sospetto del favore all’amico.  Se l’ombra del favore al politico di turno fosse confermata, sarebbe davvero gravissimo. Maroni ora deve rispondere celermente alla mia interrogazione e fare chiarezza.

A maggior ragione considerando le dichiarazioni alla stampa del direttore generale dell’Asl Matteo Stocco, secondo il quale l’ingaggio della società di investigazioni private si sarebbe reso necessario in quanto l’Asl avrebbe subito diverse violazioni notturne delle postazioni di lavoro e dei documenti aziendali.

In tutta questa strana storia voglio vederci chiaro. Ho già chiesto copia delle relazioni dei Sistemi Informativi aziendali sugli eventi accaduti, copia delle richieste di verifica dei livelli di protezione ed esposizione al rischio di violazione degli archivi informatici aziendali inoltrate a Lombardia Informatica e copia dei verbali rilasciati delle Forze dell’Ordine a seguito della denuncia dell’Asl.

Va fatta definitivamente chiarezza su tutta la vicenda. Con i dati sensibili dei cittadini non si scherza.

01. Dicembre 2015 · 3 commenti · Categorie:Ambiente · Tag:

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La risoluzione – approvata oggi in Consiglio – che da gli indirizzi alla Giunta Regionale in vista degli incontri COP21 a Parigi è condivisibile ma l’impegno della Regione Lombardia per contrastare il cambiamento climatico deve essere meno timido:  non ci possiamo permettere titubanze, ne va del benessere dei figli e dei nipoti dei lombardi di oggi!

Per questo abbiamo presentato numerosi emendamenti, tutti approvati all’unanimità, che rafforzano molto il documento e rendono ben più incisiva la posizione di Regione Lombardia nel dibattito di Parigi. In particolare abbiamo chiesto e ottenuto investimenti economici superiori rispetto al passato e l’impegno di chiedere al Governo di escludere dal Patto di Stabilità tutte le spese legate alla misure di riduzione delle emissioni. La Regione si è inoltre impegnata ad introdurre nel dibattito internazionale l’abbandono del paradigma della crescita economica infinita, misurata con il PIL e l’introduzione di indicatori di sostenibilità ambientale come il BES (benessere equo e sostenibile).  Stesso discorso per la Carbon Tax, cioè l’inserimento del costo del disinquinamento all’interno del prezzo dei prodotti climalteranti al fine di accelerare la conversione degli attuali sistemi energetici verso modelli a emissioni basse o nulle.

Ora grazie a queste migliorie i problemi e le soluzioni sono inquadrati in modo più chiaro e incisivo; peccato però che fino ad oggi siano state stanziate risorse finanziarie inadeguate. Per esempio, nel bilancio che andremo a discutere, tra le principali spese per investimento 2016-2018 non vengono menzionati investimenti per il controllo emissioni climalteranti, per i piani d’azione per la qualità dell’aria e per tutela delle risorse idriche. Insomma il cambiamento climatico non deve essere combattuto solo a parole, su questo continueremo ad essere la spina nel fianco per Maroni!

 

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L’Asl di Monza ha ingaggiato una società che si occupa di investigazioni private, la Phersei  Srl, per un incarico definito nel bando come “di controllo”. Ci troviamo di fronte a un comportamento anomalo per un ente pubblico, che solleva parecchi dubbi sulla trasparenza e sulle finalità dell’operazione. A partire dal metodo con cui è stata scelta la società di investigazioni, dato che il bando (“procedura di cottimo fiduciario”) è stato pubblicato per una sola giornata, non era visibile sulla piattaforma Sintel alla generalità degli utenti e la sola società Phersei è stata invitata a parteciparvi.

Ma la cosa che più ci preoccupa è la sicurezza dei dati sensibili delle centinaia di migliaia cittadini brianzoli utenti dell’ASL. Tant’è che anche le organizzazioni sindacali sono già in allerta e hanno chiesto al Direttore Generale dell’ASL Monza e Brianza, Matteo Stocco, vista  la delicatezza della materia trattata, di conoscere quali attività dovrà svolgere la Phersei e più precisamente se dovrà accedere a dati sensibili riguardanti i cittadini, i dipendenti e la posta elettronica degli stessi.

Ho quindi depositato un’interrogazione a Maroni e alla sua giunta per sapere perché l’ASL ha affidato un incarico così delicato ad una agenzia di investigazioni privata. Qual è lo scopo? E le modalità seguite per l’affidamento dell’incarico rispettano la legge? Perché alla procedura del bando è stata invitata la sola Phersei? Perché questa procedura è rimasta aperta un solo giorno, senza che fosse visibile a tutti gli utenti della piattaforma informatica preposta? Come mai non risulta nessun coinvolgimento di Lombardia Informatica  che, nel merito dei controlli e in materia di tutela della privacy, ha emanato nel tempo protocolli procedurali a tutela e garanzia del corretto trattamento dei dati personali degli utenti e del personale aziendale? Sono state adottate le misure di sicurezza idonee a ridurre al minimo i rischi di distruzione, perdita, accesso non autorizzato o trattamento dei dati come previsto Codice della Privacy?

Queste sono le domande a cui la giunta deve risponderci. Vogliamo avere garanzie che l’azione della dirigenza dell’ASL di Monza non metta a rischio la sicurezza delle informazioni personali dei cittadini!