30. Settembre 2015 · Commenti disabilitati su #dieselgate: Volkswagen risarcisca i danni alla Regione e ai cittadini! · Categorie:Ambiente, Trasporti

Ho depositato una interrogazione alla Giunta Regionale sul caso Volkswagen. La ditta ha truccato i test ambientali e i veicoli inquinano molto di più di quanto comunicato dalla casa produttrice. Si stimano emissioni superiori 40 % rispetto a quanto dichiarato di monossido di azoto, sostanza responsabile di asma e malattie respiratorie. In Italia circolano circa un milione di auto della Volkswagen e sono in corso verifiche sulle loro emissioni ed è stata sospesa la vendita dei veicoli Euro 5.

E’ necessario agire a tutti i livelli istituzionali per ripristinare il pieno rispetto delle norme sulle emissioni delle auto. Ogni alterazione o manipolazione impatta pesantemente sulla salute dei cittadini, sull’aria che respiriamo e sull’ambiente. Senza contare che gli ecoincentivi statali potrebbero essere stati attribuiti in base a dati sulle emissioni taroccati.  E’ poi necessario tutelare i cittadini lombardi che hanno acquistato auto che potrebbero risultare non omologate. La qualità dell’aria in Lombardia impone che la Regione sia in prima fila nel sostegno ai controlli, alle verifiche e alla promozione di veicoli poco inquinanti.

L’interrogazione chiede a Maroni  di agire in tutte le sede per avere sistemi rigorosi di omologazione delle auto, norme più stringenti in materia di informazioni agli acquirenti di automobili, maggiori investimenti per ridurre l’inquinamento dai mezzi di trasporto privati. Soprattutto occorre tutelare i cittadini che sono stati truffati nell’acquisto della propria autovettura attivandosi affinché i danni siano risarciti.  Ma non basta: anche la stessa Regione Lombardia deve essere risarcita dei danni causati all’ambiente e gli introiti vanno impiegati a sostegno del miglioramento della qualità dell’aria che tutti noi respiriamo!

La riforma della sanità passata lo scorso agosto in Consiglio Regionale sta per rivoluzionare in peggio la rete degli ospedali della Brianza ovest (Desio – Seregno – Carate – Giussano) che  sono da anni un punto di riferimento per i cittadini. L’intento è quello di separare l’ospedale di Desio da quelli di Seregno, Giussano e Carate Brianza, che verrebbero accorpati all’ospedale di Vimercate, e unirlo al S. Gerardo di Monza.

Questa decisione, puramente politica, avrà delle conseguenze enormi sulla vita delle persone. Non solo l’ospedale di Desio, sarà destinato inesorabilmente a diventare una succursale svuotata dell’ospedale di Monza, ma gli abitanti di tutti i comuni del seregnese dovranno giocoforza essere ricoverati nella lontanissima Vimercate, almeno per le malattie importanti del cuore, per quelle del cervello e dei reni  (né Giussano né Carate sono dotate di una stroke unit per la cura dell’ictus, una nefrologia con la dialisi e una vera urologia).  Peccato che per arrivare a Vimercate si impiegano in media 40 minuti, un’eternità nei casi di emergenza!

Inoltre, dato che tra questi comuni e Vimercate non esiste alcun collegamento con i mezzi pubblici, come faranno le persone senza auto, specialmente gli anziani, a recarsi così lontano?

Questa decisione non ha alcun senso, se non politico. A maggior ragione se si guardano i dati sui flussi che mostrano come su 1.211 malati di cuore provenienti dai comuni del territorio di Seregno nel 2014, solo l’ 1%  si è fatto ricoverare a Vimercate.

Qual è la logica di questa decisione? Cosa si nasconde dietro questa strategia? È quello che si chiede anche il Comitato Ovest Brianza, un gruppo di cittadini che conosce il territorio e che non ci sta ad accettare questa decisione così lontana dalle esigenze di questa parte di Brianza. Per questo ha promosso un’azione politica nei consigli comunali del territorio, un Ordine del giorno (già passato all’unanimità a Nova Milanese e Bovisio Masciago) intitolato “Salviamo i nostri ospedali”.

Originariamente la riforma sanitaria lombarda prevedeva l’accorpamento dell’ospedale di Vimercate con il S. Gerardo di Monza, ma tutti i sindaci piddini del vimercatese hanno alzato la voce contro questa ipotesi (che avrebbe penalizzato il loro ospedale), tanto che il capogruppo del Pd in Regione, Enrico Brambilla (ex sindaco di Vimercate), si è prontamente attivato per “cambiare le carte in tavola” all’ultimo minuto utile: così ora l’ospedale di Vimercate è salvo, ma a discapito di tutta la Brianza Ovest che subirà enormi disagi e una perdita di offerta sanitaria notevole.

Sia chiaro, noi non siamo come il Partito Democratico. Non facciamo manovre politiche per salvare il nostro orticello elettorale e scaricare i problemi sui cittadini di altri territori. Per questo facciamo nostre le ragioni della protesta del Comitato, ma riteniamo che la soluzione più equilibrata per tutti i cittadini della Brianza (vimercatesi, desiani, seregnesi, monzesi…) sia quella di mantenere l’attuale impostazione con Desio e Vimercate insieme e il San Gerardo di per sé.

Il comparto sociosanitario non dovrebbe essere terreno di caccia della politica come per il Pd e non dovrebbe essere nemmeno un settore in cui fare riforme azzardate e senza un minimo di criterio (come per la Lega e il centrodestra regionale), ma un patrimonio della collettività da tutelare e valorizzare.

30. Settembre 2015 · Commenti disabilitati su Le banche abbandonano Pedemontana: resta il buco da 3 miliardi di euro! Basta autostrade pacco! · Categorie:Pedemontana

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Gli istituti di credito hanno disertato la gara che avrebbe permesso alle casse di Autostrada Pedemontana Lombarda di  racimolare i soldi per i lotti B2 e C, oltre ai 200 milioni di euro per la copertura del prestito ponte che scadrà il 31 gennaio 2016. Il motivo è semplice, come sottolineato anche da Legambiente e come ripetuto da noi più volte nei mesi scorsi: le banche non credono in un progetto che ritengono vecchio, costoso e non profittevole e, memori anche del recente caso della deserta BreBeMi (Link), temono che l’investimento non rientri dai ricavi dei pedaggi.

I dettagli di questa gara sono degni di un film di Totò. Doveva chiudersi il 14 settembre con l’avviso perentorio che non sarebbe stata “praticabile” la valutazione di “richieste di proroga al termine di presentazione delle offerte”. Poi però di offerte non se ne è vista nemmeno una, quindi la gara è stata puntualmente prorogata al 25 settembre. Peccato che anche in questa data nessuna banca si sia fatta viva con un’offerta. Quindi non si è trovato di meglio da fare che prorogarla nuovamente al 16 novembre.

Per salvare il progetto faraonico dell’autostrada Pedemontana le hanno provate tutte, ma il buco da 3 miliardi (tanto serve per finire il mostro) resiste alle balle spaziali dei vari assessori alla Fabrizio Sala e Alessandro Sorte che in Regione fingono che l’opera “si farà tutta”. Ora che è conclamato che anche le banche abbandonano la nave, ad affondare insieme ad essa dovrebbero essere anche i politici che l’hanno prima voluta e poi difesa ad ogni costo.

E che dire della cosidetta opposizione del PD? Ieri il Capogruppo in Regione Enrico Brambilla ha dato il meglio di sé dichiarando “Che qualcosa non andasse lo avevamo percepito due settimane fa” (quando Pedemontana non si è presentata in Commissione Territorio)… ma noi è da anni che denunciamo questa situazione! Verrebbe da dire: “buongiorno Brambilla, ben svegliato!”. Il nostro poi prosegue: “Prima di far partire qualsiasi cantiere chiederemo che vi sia l’intera copertura finanziaria. Non vorremmo che si iniziasse a sventrare la Brianza senza conoscere la conclusione dei lavori”. Per la serie, sventriamola pure la Brianza, ma tutta eh! non solo un pezzettino!

Ora, dopo la debacle delle banche, non resta che sperare che i politici di destra e di sinistra, ugualmente amanti del cemento, si tolgano una buona volta le fette di salame sugli occhi e capiscano che non ci sono più le condizioni per gettare inutile asfalto in giro per la Lombardia e che bisogna cominciare a riqualificare la rete stradale esistente e potenziare il trasporto pubblico, senza inutili devastazioni del nostro già martoriato territorio. Basta autostrade pacco!

 

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E’ finalmente arrivata la piena assoluzione per il nostro attivista di Muggiò Claudio Cassella, ingiustamente accusato dall’ex sindaco di averlo diffamato. In realtà Claudio aveva solo esercitato il suo sacrosanto diritto di critica verso il Sindaco Zanantoni, riportando sui social articoli già pubblicati su vari organi di stampa che parlavano della presenza della ‘ndrangheta a Muggiò.

Ma si sa che ai politici il solo riportare articoli sui social locali da molto fastidio, tanto da non lesinare denunce che spesso hanno il solo scopo di intimidire chi osa, semplicemente, riportare i fatti e fare delle domande.

Ora, alla fine di un lungo iter giudiziario, Claudio Cassella si è tolto un peso, ma negli anni ha dovuto pagare di tasca propria per difendersi di fronte al giudice. Inoltre chi lo ripagherà della serenità che ha perso in tutto questo tempo? Perché alla fine quando vieni assolto tutto torna a posto, ma durante i lunghi mesi in attesa del giudizio definitivo è dura reggere moralmente e psicologicamente.

E’ proprio questo che vogliono i politici: fiaccare gli avversari scomodi con lunghe beghe legali che costringono per anni a “tenere un profilo basso”… alla fine uno finisce per chiedersi: “ma chi me lo fa fare? perché non torno a farmi gli affari miei?”.

Sono lieto che Claudio sia finalmente uscito da questo incubo nel migliore dei modi!

 

 

27. Settembre 2015 · Commenti disabilitati su In arrivo 40 milioni per riqualificare la rete di illuminazione pubblica! · Categorie:Ambiente

I portavoce del MoVimento non sono tuttologi, ma portano nelle istituzioni la voce dei cittadini che in un determinato campo hanno esperienza e conoscenze.
É un lavoro di ascolto e di confronto impegnativo, che però da i suoi frutti. L’ultimo esempio é la legge regionale sull’illuminazione pubblica e l’inquinamento luminoso, approvata martedì scorso, in cui ben 11 emendamenti – che ho concordato con l’Associazione “Cielo Buio per la protezione del cielo notturno” – sono stati approvati all’unanimità!
Il dottor Falchi di Cielo Buio mi ha autorizzato a condividere il suo messaggio.
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“Ho ascoltato il dibattito in aula è ho apprezzato molto il suo ottimo intervento, Consigliere Corbetta.
E’ importantissimo che siano passati alcuni degli emendamenti che lei ha proposto.
Peccato per gli altri, molto importanti, che avrebbero permesso di limitare significativamente l’inquinamento luminoso prodotto dalla regione. Ma ora almeno è nel titolo e in vari punti, inequivocabile, che la legge ha come finalità anche la riduzione dell’inquinamento luminoso, non solo come effetto secondario.
Un cordiale saluto,
Fabio Falchi”

24. Settembre 2015 · Commenti disabilitati su Ostacoli insormontabili all’Asl di Desio: accesso proibitivo per disabili e mamme! · Categorie:Sanità

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Abbiamo depositato un accesso agli atti per chiedere conto a Maroni e a tutti gli organi competenti della grave situazione che sono costretti a vivere da anni i disabili, gli anziani e le mamme di Desio, che per accedere all’Asl cittadina sono devono superare ostacoli insormontabili.

Il montacarichi funziona a singhiozzo (per la mamme con il passeggino l’utilizzo è addirittura vietato) e l’ascensore che serve per raggiungere i reparti ai piani più alti è talmente piccolo che nessuna carrozzina o passeggino può entrarci.

Oggi la comunità è davvero stanca e ha deciso di alzare la voce. La protesta monta sui social network dove le persone si chiedono perché l’accesso ad una struttura che dovrebbe essere la più confortevole possibile, sia invece una vera e propria montagna da scalare!

Nel silenzio dei politici il MoVimento 5 Stelle ha deciso di prendere in mano la situazione. Il Presidente della Regione faccia sentire la sua voce da neo assessore ad interim alla sanità anche per risolvere i problemi quotidiani dei cittadini e non solo per raccontare in giro quant’è bella la “sua” riforma del sistema sanitario, che peraltro rischia di penalizzare fortemente l’ospedale di Desio.

Anche per la nostra portavoce comunale a Desio Sara Montrasio, cittadina e mamma che ha vissuto il problema in prima persona, “Maroni deve spiegare se è al corrente dello stato in cui versa la nostra struttura e, ancor più importante, se è previsto che Desio abbia ancora un Als sul proprio territorio a seguito della recente riforma della sanità”.

Abbiamo raccolto le segnalazioni dei cittadini e le abbiamo portate in Regione Lombardia, ora Maroni deve prendersi le sue responsabilità, dato che i politici locali se ne sono sempre fregati! Sono anni che l’accessibilità all’Asl di Desio è problematica, per usare un eufemismo, e oggi i cittadini sono arrivati al limite della sopportazione: pretendiamo risposte e soluzioni.

24. Settembre 2015 · Commenti disabilitati su Formazione professionale. Autogol della Lega sugli stranieri! · Categorie:Formazione Professionale

Nella seduta di martedì 22 settembre è stata approvata la nuova legge sulla formazione e lavoro in Lombardia con l’astensione del M5S. Dopo la legge sul turismo anche in questo provvedimento i consiglieri leghisti hanno provano a inserire un emendamento contro gli stranieri, che non aveva né capo né coda, utile solo per raccogliere titoli sui giornali a fini propagandistici. Ma questa volta gli è andata male.

Un emendamento discriminatorio che avrebbe ostacolato l’accesso ai corsi professionali agli stranieri si è trasformato, dopo una riscrittura imposta dall’assessorato, in una misura che aiuta l’integrazione con un aumento degli investimenti per la Regione. Da un ostacolo all’integrazione ad un investimento per l’integrazione: noi siamo favorevoli, ma si tratta di un autogol della Lega Nord che voleva solo alzare il polverone per raggranellare due voti. Anche l’emendamento sulle quote calmierate degli alunni stranieri nelle classi è stato accantonato (a favore di una mera raccomandazione al governo) perché palesemente inutile, essendo una competenza statale.

Più in generale la legge approvata non porta nulla di nuovo rispetto a quanto si fa già oggi. Anzi, erigendo a principio di legge alcune pratiche utilizzate fino ad oggi, si rischia di irrigidire il sistema che invece dovrebbe essere molto reattivo ai mutamenti della società. La legge inoltre porta con sé il rischio di ridurre l’offerta di formazione da parte di enti pubblici. Bene il “sistema duale” con l’alternanza tra scuola-lavoro, la promozione delle tecnologie digitali per la didattica, il sistema di rating per gli enti formativi, il supporto alla vocazione imprenditoriale, la promozione dello “smartworking” ma fino ad oggi sono mancati totalmente i monitoraggi e i controlli sul sistema di erogazione dei fondi di formazione professionale della nostra regione e in particolare sulla dote. Siamo quindi contrari che la dote diventi un rigido principio di legge.

 

23. Settembre 2015 · Commenti disabilitati su La Pedemontana arriva in Brianza · Categorie:Pedemontana

Certo, mi fa un po’ specie ritrovarmi “fianco a fianco” con il presidente della Provincia di Monza Brianza, Giggino Ponti (PD), con cui non prenderei nemmeno un caffè, nemmeno sotto tortura. Fa specie soprattutto su un articolo in cui si parla di Pedemontana…
Ma ricordo che lui la Pedemontana la vuole fare tutta e subito (e se proprio non si può, farla un po’ più piccola); io invece di proseguimento della Pedemontana non ne voglio proprio sentir parlare!

 

Gigi Ponti: «Aprire Pedemontana senza riqualificare la Milano-Meda? Decisione scellerata»

 

 

23. Settembre 2015 · Commenti disabilitati su Expo non finisce il 31 ottobre! · Categorie:Expo 2015

Bellissimo video racconto del nostro incontro con il Commissario Unico di Expo Giuseppe Sala! L’Expo non finisce tra 5 settimane, c’è tutto il “dopo” da gestire in nome del bene comune. Se si abbassa l’attenzione, prevalgono gli interessi dei soliti noti!

18. Settembre 2015 · Commenti disabilitati su Incontrato Giuseppe Sala: ottenuti impegni concreti per il dopo Expo · Categorie:Expo 2015 · Tag:

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Nel pomeriggio di oggi, 18 settembre 2015, abbiamo incontrato Giuseppe Sala, amministratore unico di Expo S.p.A., per approfondire le tematiche legate alla chiusura dell’esposizione universale e del futuro del sito.  Erano presenti insieme a me i portavoce regionali Silvana Carcano, Giampietro Maccabiani, il portavoce nazionale Bruno Marton e il consulente tecnico Giovanni Navicello.

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Alle sollecitazioni del Movimento 5 Stelle l’amministratore unico di Expo S.p.A Giuseppe Sala ha risposto impegnandosi su diversi aspetti problematici per il futuro dell’area:

Bonifiche. Expo S.p.A. rendiconterà ad Arexpo entro il 30 settembre prossimo i costi ambientali delle bonifiche.  Sala ci ha garantito che sarà effettuato un nuovo carotaggio per verificare la situazione ambientale dei terreni dopo l’esposizione e sarà affrontato anche il problema della zonizzazione acustica, della falde acquifere e le problematiche chimico industriali che fin qui non era rientrate nei controlli e nei piani di bonifica. Giuseppe Sala si è impegnato a sollecitare Arexpo perché il progetto definitivo contempli tutti i rischi ambientali che fino ad oggi non sono stati valutati.

Smantellamento del sito. Giuseppe Sala, concorde con noi, ha riconosciuto che Arexpo dovrà trasformare la sua azione da società impegnata nella vendita dell’area a società di gestione e sviluppo. Visto il ruolo prioritario che rivestirà  Arexpo nello smantellamento, abbiamo evidenziato l’importanza della sottoscrizione da parte di Arexpo del protocollo di legalità affinché tutti gli appalti siano gestiti con le stesse modalità di quelli gestiti da Expo. Per la parte che compete a Expo, minoritaria sullo smantellamento, Giuseppe Sala ha garantito un impegno costante su sicurezza, trasparenza e legalità. Sala ha preso l’impegno nei nostri confronti che userà la stessa tensione utilizzata per il cantiere Expo anche nei confronti dei padiglioni stranieri che gestiranno lo smantellamento autonomamente, nonostante l’extraterritorialità.

Lavoreremo affinché siano garantite legalità, trasparenza, sicurezza e progettualità futura, non speculativa, su quell’area. Crediamo sia importante un passaggio ad una governance di Arexpo in grado di sviluppare il sito e da tempo il M5S ha sollecitato le istituzioni a tutti i livelli perché si arrivi concretamente a garantire un coordinamento per il dopo Expo. Chiederemo un incontro ad Arexpo e al Governo perché al momento il dopo esposizione è una scatola vuota. L’incontro con Sala è stato proficuo e non mancheremo di valutare quanto e come i numerosi impegni presi saranno rispettati.

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17. Settembre 2015 · Commenti disabilitati su Accorpamento Ospedali Desio-Monza. Ok da Maroni a nostra richiesta di convocare i sindaci · Categorie:Sanità · Tag:

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Abbiamo scritto al Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni per chiedere di rivedere l’accorpamento dell’Ospedale di Desio con il San Gerardo di Monza previsto nella riforma sanitaria lombarda e di incontrare le amministrazioni locali nella figura dei sindaci per discutere delle criticità relative a questa scelta.
Riteniamo indispensabile consultare, oltre agli operatori sanitari (già incontrati da Maroni la settimana scorsa a Monza), anche i sindaci, cioè coloro che saranno parte attiva negli organi consultivi previsti dalla legge, in modo da poter arrivare a definire soluzioni ottimali e pienamente condivise dai territori.
Ad oggi né la prima ipotesi di accorpamento, voluta dalla Giunta regionale (San Gerando con Vimercate) né la seconda ipotesi (San Gerando con Desio), approvata ad agosto e fortemente caldeggiata dal PD, rispondono alle effettive esigenze dei cittadini.
Maroni ha portato avanti una politica di accorpamenti senza un minimo di criterio, ma il Partito Democratico, tramite il suo capogruppo Enrico Brambilla (di Vimercate), non ha fatto altro che scaricare su Desio il destino infausto che attendeva l’ospedale di Vimercate. Noi vogliamo fare gli interessi di tutti i cittadini, non scaricare i problemi da un territorio ad un altro. Né Desio né Vimercate devono diventare satelliti del San Gerardo perché verrebbero nei fatti declassati a ospedali minori, con meno risorse e un’offerta sanitaria meno qualificata rispetto ad oggi. E’ bene che Desio e Vimercate continuino a restare insieme e che il San Gerardo costituisca una ASST a se stante.
Con la lettera chiediamo a Maroni di attivarsi in tempi brevissimi per invitare tutti i sindaci dei comuni lombardi che avessero riscontrato criticità negli accorpamenti previsti dalla riforma a segnalarglielo, in modo da poter organizzare opportuni incontri in tempo utile; la scadenza prevista in legge per rivedere la configurazione delle Asst è il 31 ottobre. Il Presidente ci ha già rassicurato verbalmente che concorda con la nostra richiesta, ora attendiamo i fatti.

08. Settembre 2015 · Commenti disabilitati su NO ai rifiuti da altre regioni, SI alla dismissione degli inceneritori! · Categorie:Ambiente - Rifiuti

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Più 400% di tumori al colon retto, più 180% di tumori al polmone, più 190% di ipertensione, più 90% di malattie ischemiche del cuore, più 50% di bronco pneuropatologie cronico ostruttive. Sono i dati un uno studio realizzato da Arpa Piemonte sulle popolazioni residenti vicino all’inceneritore di Vercelli, un inceneritore simile a molti di quelli che abbiamo noi in Lombardia (Desio, Busto Arsizio, Cremona…).

Questi sono i motivi per cui abbiamo insistito per la dismissione progressiva di parte del parco inceneritori presente in Lombardia, tramite una risoluzione definitivamente approvata dal Consiglio Regionale a novembre 2013, a fronte anche della situazione di sovra capacità degli impianti rispetto alle esigenze della Regione.

Poi però è arrivato lo Sblocca Italia che ci ha tagliato letteralmente le gambe, prevedendo una Rete Nazionale di Inceneritori che impone che in Lombardia arrivino i rifiuti di tutta Italia, creando così un danno non solo sanitario e ambientale ma anche economico ai cittadini lombardi (dato che i prezzi di smaltimento nella nostra regione si stanno già alzando).

Questa è la super porcata di Renzi e del Ministro Galletti, che forse sarebbe meglio chiamare ministro delle lobby dell’incenerimento. E noi dobbiamo reagire, reagire in maniera forte contro questa prevaricazione delle competenze regionali, che includono quella della programmazione della gestione dei rifiuti, e che il governo Renzi ci sta scippando sotto mano. Ora è il momento di iniziare a fare azioni concrete, vogliamo vedere i fatti. Vogliamo sapere quando arriverà il piano di decommissionig, che era previsto per fine luglio e ancora non è arrivato, e qual è la linea di regione Lombardia su questo tema. Sarà una linea dura o la giunta intende subire passivamente le decisioni di Renzi?

Come ci ha risposto la giunta? Per l’Assessore Terzi la Riunione Tecnica della Conferenza Stato-Regioni di domani sarà il luogo di dibattito su questo tema. La Lombardia continua a essere fortemente contraria alle politiche di incenerimento indiscriminato di rifiuti di Renzi e ha portato la questione fino alla Corte Costituzionale. Quanto alle linee guida si vedrà di stringere i tempi.

Non ci basta. La Regione può già intervenire contro l’impostazione del Governo non rinnovando le autorizzazioni ambientali agli impianti o alzando le soglie degli inquinanti consentiti nelle emissioni tanto da rendere diseconomico il proseguimento dell’attività degli impianti! Vorremmo più coerenza da parte dell’assessorato all’ambiente che evidentemente subisce le scelte di Roma senza intervenire con la dovuta fermezza. Se l’Assessore Terzi è realmente favorevole alla chiusura degli inceneritori lo dimostri in modo più concreto e non solo a parole.

Intanto questa mattina siamo stati con la Rete Lombarda Zero Waste per sostenere il loro presidio davanti al Pirellone.

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04. Settembre 2015 · Commenti disabilitati su Inceneritore: a Desio partiranno i lavori per potenziarlo, a Vercelli certificano il disastro sanitario! I cittadini brianzoli che fanno? · Categorie:Ambiente - Rifiuti · Tag:

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Succede a Vercelli, succede a Desio.

A Vercelli l’Arpa rende noto i risultati di uno studio epidemiologico sui rischi per la salute della popolazione residente nelle vicinanze dell’inceneritore locale (ora fortunatamente chiuso). Proprio quel tipo di studio che il M5S in Brianza chiede da anni per Desio e che le amministrazioni locali e la regione non fanno. Ecco i risultati dell’Arpa a Vercelli: + 60% i tumori maligni – in particolare per il tumore del colon-retto +400% e del polmone +180% – +190% ipertensione, + 90% malattie ischemiche del cuore, + 50% bronco pneumopatie cronico- ostruttive.

Sono dati sconcertanti che ovviamente danno molto fastidio alla politica. E difatti il funzionario pubblico che li ha curati (ne esiste ancora qualcuno con la schiena dritta) viene subito rimosso… questa è l’Italia.

A Desio invece la musica è completamente diversa. Archiviato serenamente il caso delle uova alla diossina che avevamo sollevato qualche mese fa, respinte le richieste di analisi approfondite e studi epidemiologici, bollato il caso come “strumentalizzazione dei grillini“, tutto è finito nel dimenticatoio.

Ora si procede a gonfie vele verso i lavori di potenziamento del vecchio forno, di modo da avvelenare l’aria dei brianzoli ancora per altri 15 anni, bruciando rifiuti che arriveranno da tutta Italia grazie a Renzi e al suo Sblocca Italia!

Ora, io mi domando: ma i cittadini brianzoli, di fronte a tutto questo, cosa fanno? Dormono sonni placidi, purtroppo. In Brianza solo il M5S ha fatto una battaglia durissima per una corretta gestione dei rifiuti e per chiudere il cancrovalorizzatore. E i cittadini? e la società civile? dove sono? A parte il Comitato Beni Comuni e la Rete Rifiuti Zero, della società civile non si è vista alcuna traccia.

Da altre parti invece la mobilitazione è generale. A Cremona le sigle che lottano contro il cancrovalorizzatore locale sono: AmbienteScienze, Acli, Arci, Andiamo Oltre, Atuttocompost, CreaFuturo, Democratici per Cremona, Italia Nostra, Legambiente, Salviamo il Paesaggio, WWF.

A Busto Arsizio sono scesi in campo: Comitato ecologico inceneritore e ambiente Borsano, Ecoistituto della Valle del Ticino Onlus, Cuggiono, Medicina Democratica Onlus – Centro per la salute Macaccaro Onlus, Castellanza, Comitato RifiutiZero Busto Arsizio NoInceneritore,  Associazione Cinque agosto 1991 , Buscate, Legambiente Ticino Turbigo, Salviamo il paesaggio Inveruno, Furato, No terza pista Vanzaghello,  Noi per la Città, Parabiago, Salviamo il paesaggio Olona, Bozente, Lura,  Salviamo il paesaggio Casorezzo – San Giorgio,  Insieme R.0, San Giorgio su Legnano,  Forum Sanità, Cuggiono, Salviamo il Paesaggio Legnano, Villa Cortese, Canegrate, San Giorgio Su Legnano, Circoli Legambiente Valle Olona, Movimento Nazionale Legge Rifiuti Zero Legnano e Altomilanese,  Acqua Bene Comune Provincia di Varese, Associazione InFormazione InMovimento Legnano, Uniti per Turbigo da Vivere, Coordinamento Legambiente provinciale Varese

Qui da noi invece? il nulla. E così la battaglia per chiudere il forno è stata bollata dai politici come una battaglia partitica, una strumentalizzazione dei grillini per ottenere consensi facili… e sono andati avanti.

Buon inceneritore a tutti.

 

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Anche quest’anno la Camera di Commercio di Monza ha diffuso delle stime previsionali sull’indotto del prossimo GP di Monza.

Seppur ridimensionate rispetto all’anno scorso, restano cifre molto elevate ma senza un riscontro reale, a consuntivo. Non capisco perché, almeno per una volta, la Camera di Commercio, invece di fare stime sul prossimo GP, non faccia una verifica a consuntivo sulle stime pubblicate l’anno precedente, giusto per dirci finalmente se il Gran Premio porti o meno davvero benessere a Monza e alla Brianza.

Maroni nella sua costante azione di marketing pro autodromo, tira in ballo una vecchia storia, quella della candidatura della Villa Reale e del Parco di Monza a sito UNESCO. Maroni mente sapendo di mentire e illude i monzesi: nel 2009 Françoise Rivière, vice presidente dell’Unesco, aveva già detto no alla candidatura con queste parole: “l’autodromo nazionale di Monza abbruttisce e deturpa la Villa Reale e l’annesso Parco. Finché ci sarà l’autodromo non ci sarà un sito UNESCO a Monza“. Maroni vuole la botte piena e la moglie ubriaca e, come si sa, questo non è possibile!

Ma ancora di più contano i cifre, che non tornano. Ecclestone chiede 100 milioni di dollari per un Gran Premio a Monza nel quadriennio 2017-2020. Ma l’ente che gestisce l’autodromo, la SIAS, non ha i soldi per il contratto anzi, secondo una recente analisi, deve pagare entro fine anno 13 milioni di euro di debiti; deve versare al Comune di Monza circa un milione di euro di arretrati di Imu e Ici e per i ritardi nei lavori della parabolica; deve versare altri 2,5 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate per lo scandalo del giro di biglietti stampati a go-go oltre il limite consentito degli omaggi dal 2007 al 2009.

Il quadro peggiora se pensiamo che la vendita dei biglietti dell’autodromo è in calo e i costi fissi stanno aumentando: l’utile della SIAS è passato da 6,9 milioni del 2013 a 4,3 del 2014. E il nuovo management, in carica da 7 mesi, chiamato a rilanciare le sorti della società, ha ottenuto ben pochi risultati.

In questo quadro, piaccia o no, non è credibile un futuro per il GP a Monza. Maroni e i suoi la smettano di illudere gli appassionati.