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Avevamo chiesto discontinuità nelle nomine del Consiglio di Amministrazione di Bea, ben sapendo che erano parole al vento. Ma questa volta il Presidente della Provincia Gigi Ponti, i sindaci soci e il Partito Democratico della Brianza hanno davvero superato se stessi. Deve esserci stato un fraintendimento tra noi e il PD. Chiedevamo che Bea si trasformasse da società di incenerimento a società di riciclo, ma parlavamo di rifiuti, non di politici trombati

Come presidente Bea è stata nominata Daniela Mazzuconi, ex senatrice PD, trombata alle ultime elezioni politiche del 2013. Come consiglieri entrano Juri Caturelli, ex assessore di Limbiate negli anni 90, Alberto Suppa, ex consigliere comunale e membro della segreteria del PD di Muggiò e – last but not least – niente meno che Filippo Carimati, avvocato, ex assessore di Cesano nonché longa manus di Gigi Ponti in praticamente tutte le società partecipate delle Brianza (da Alsi a Brianzacque, da Sib a Bria e molto altro ancora).

Insomma siamo di fronte alla solita occupazione partitica delle aziende partecipate, uno dei mali più oscuri della politica italiana, che tanti danni ha creato al nostro Paese.

Cattura

Avevamo chiesto un management con idee nuove, al passo coi tempi e con in testa una politica industriale rivolta al futuro e a un gestione virtuosa dei rifiuti e ci ritroviamo quattro figure organicissime al Partito Democratico, messe lì per garantire la piena continuità con il passato.

Avranno grane pesantissime da affrontare, a partire dai problemi nell’aggiudicazione della gara per la turbina sollevati dal Collegio Sindacale, per non parlare delle risultanze della sentenza del Tar della Lombardia secondo le quali BEA non è soggetto titolato a ricevere l’affidamento in house del servizio di gestione dei rifiuti. Cosa che di fatto fa crollare tutto il castello di carte messo in piedi per tenere in vita per altri 20 anni l’inceneritore grazie alla fusione con CEM.

L’unico modo per salvare Bea era quello di cambiare radicalmente direzione, invece il PD ha deciso di proseguire sulla strada fallimentare del salvataggio del forno. Ma presto i nodi verranno al pettine e a pagare il conto degli errori di una classe politica miope e retrograda saranno come sempre i cittadini e i lavoratori di Bea.

4 commenti

  1. Gianmarco, si parla di rifiuti e incenerimento, ma quando il pd diventera’ uno di questi oggetti? Loro si che si ricliclano sempre e non vengono mai gettati ai rifiuti o incenertiti, almeno speriamo presto.

  2. che dire ? Suppa era consigliere comunale di Muggiò, si è dimesso nel 2014, c’è una legge che dice che non sono nominabili in aziende pubbliche: i sindaci, gli assessori ed i consiglieri comunali che sono decaduti dalla carica nei due anni antecedenti alla nomina.

    Quello che ritengo inamissibile è Carimati, oltre che poltronato della Brianza (quella più becera) è anche fonitore di Bea, vedi: http://www.beabrianza.it/bandi/avviso-per-il-conferimento-di-un-incarico-di-consulenza-ed-assistenza-giuridico-legale-in-ambito-stragiudiziale/ .

    Magari sarà anche legittimo, ma sembra opportuno ?

    politicamente mi sembra che il Cem prevalga su questa parte della brianza mettendo come presidente la Rosy Bindi de noantri, Limbiate e Muggiò dicono la loro, non vedo nei nomi la rappresentanza di soci quali Desio, Seveso, Bovisio, Lentate, Varedo.

    il migliore in assoluto è Catturelli, personaggio simpatico, vulcanico e tifoso della fiorentina, colorerà di viola i fumi grigi della politica inceneritorista ?

  3. alessandro tarabori

    Gian, contro questi amministratori, queste società e questo pd, ci vuole solo la bomba atomica altro che democrazia, dialogo e confronto.
    Qui la Res Pubblica viene scambiata con la Res Privata.

    • francesco falduto

      Voglia di cambiare saltami a dosso tanto io non ti vedo non ti sento questo e il motto de PD fottere gli italiani e pensare ai cazzi propri