07. Maggio 2015 · Commenti disabilitati su La Carta di Milano e la speculazione finanziaria internazionale · Categorie:Expo 2015

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La Carta di Milano rappresenta la cosidetta “eredità culturale” di Expo 2015, quella che dovrebbe evitare che l’evento sia solo ed esclusivamente una enorme fiera commerciale enogastronomica.

Ma, al di là delle belle enunciazioni di principio (che funzionano molto in bocca ai politici quando vengono intervistati alla tivvù), la Carta di Milano rappresenta davvero un documento utile e completo per lottare contro la fame nel mondo?

Abbiamo criticato la presenza delle multinazionali del cibo (Nestlé, Coca Cola, Mc Donalds, Monsanto…) in Expo non per partito preso, ma perché non è credibile che Expo si prefigga l’obiettivo nobile di garantire il diritto al cibo agli 800 milioni di persone che nel mondo soffrono la fame, facendosi sponsorizzare proprio da quelle multinazionali che hanno contribuito a creare tanti problemi nella distribuzione equa delle risorse alimentari e nella produzione sana e sostenibile del cibo sul nostro pianeta!

E difatti non è certo un caso se nella Carta di Milano manchi qualsiasi riferimento alla speculazione finanziaria internazionale sulle materie prime e sulla terra, che ha messo in ginocchio milioni di contadini e allevatori in tutto il mondo!

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Riporto qui di seguito l’appello fatto di recente da due campagne della società civile – Sulla fame non si specula e 005.

È difficile trovare qualcosa su cui non si è d’accordo nella Carta di Milano – il documento con gli impegni che dovrebbero costituire l’eredità di Expo 2015 sulla lotta alla fame, presentato a Milano alla vigilia dell’inizio dell’esposizione universale. Sono tutte affermazioni di buon senso, che chiunque sottoscriverebbe.

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