Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato una mia mozione che chiede di “attivare un tavolo tecnico-politico tra Regione e società Autostrada Pedemontana Lombarda con la finalità di sollecitare e verificare periodicamente l’effettiva realizzazione di tutte le opere di mitigazione e compensazione ambientale previste per le tratte A e B1, la Tangenziale di Varese e il primo lotto della Tangenziale di Como”, “prevedere l’attivazione di un sistema di monitoraggio con la finalità di verificare con cadenza trimestrale lo stato di avanzamento” di queste opere e di promuovere l’elaborazione di uno strumento di pianificazione strategica “che preveda la definizione di una ampia fascia di inedificabilità sui due lati dell’infrastruttura”.
Non mi piace l’idea di compensazione ambientale: come si può pensare di compensare ambientalmente la distruzione di un bosco secolare come quello della Moronera a Lomazzo, centrato in pieno dal tracciato di Pedemontana?
Però ormai il danno è fatto e dobbiamo costringere Pedemontana a rispettare i patti e realizzare le compensazioni – oggi in gravissimo ritardo – per evitare oltre al danno la beffa. Parliamo di una ventina di progetti per un valore totale di circa 22 milioni di euro.
Il secondo punto della mozione è altrettanto importante: dobbiamo scongiurare che la Pedemontana, la dove è già stata realizzata, dia adito ad ulteriore consumo di suolo con l’edificazione di centri commerciali e capannoni ai lati del tracciato, sulla scorta dei quanto accaduto ad esempio sulla A4 Milano-Bergamo. La Pedemontana è in una gravissima situazione finanziaria, tanto che fortunatamente non andrà oltre il tratto B1; il problema è che si rischia di non vedere realizzate le compensazioni sulle tratte già in essere e i politici non possono stare alla finestra, il nostro territorio è una risorsa preziosa e va tutelata!