Il tema dell’impiantistica alternativa agli inceneritori non mi appassiona più come qualche anno fa, perché ormai, grazie all’esperienza del Consorzio Contarina di Treviso, si è capito che il problema dei rifiuti è in grandissima parte una questione organizzativa e culturale e solo marginalmente tecnologica/impiantistica.
Oggi i cittadini del Consorzio Contarina producono solo 50 kg di rifiuto residuo (il sacco grigio) all’anno e si sono dati l’obiettivo di arrivare addirittura a 10 kg entro pochi anni. Se si facesse lo stesso qui da noi, tutta la provincia di Monza e Brianza oggi produrrebbe 42.500 tonnellate all’anno di rifiuto residuo e, in prospettiva, solo 8.500 tonnellate!
E’ chiaro quindi che a fronte di una produzione totale di 350 mila tonnellate della nostra provincia, pensare a cosa fare di 8.500 tonnellate diventa un problema assolutamente secondario.
Ma, vista l’esultanza di Bea di fronte alla notizia del fallimento del Centro Riciclo di Vedelago, vale la pena affrontare anche la questione dell’impiantistica dedicata al recupero di materia dal rifiuto residuo.