Il Movimento 5 Stelle, in occasione della cerimonia di inaugurazione e dell’apertura al traffico dell’A35 Brebemi, ha organizzato un presidio di protesta. Insieme al collega Dario Violi e agli attivisti di Segrate abbiamo esposto uno striscione con la scritta “BreBeMi abbraccio mortale” e abbiamo contestato l’infrastruttura per l’impatto negativo sui Comuni della zona est di Milano. Su Segrate e sui comuni limitrofi, già intasati dal traffico, si riverseranno infatti tutti i veicoli in entrata e in uscita da Milano, attraverso le strade provinciali Rivoltana e Cassanese, non attrezzate per assorbire l’incremento veicolare previsto.
BreBeMi è sinonimo di traffico, rumore e inquinamento ed è il risultato delle politiche scellerate che preferiscono investimenti e speculazioni private, che non portano nessun vantaggio concreto, a sani investimenti nel trasporto pubblico e nella mobilità dolce.
La nuova direttrice, in particolare è un doppione inutile dell’A4 che corre parallela, ma con un costo del pedaggio doppio rispetto all’A4 (il più caro d’Italia), dagli 80 mila veicolo giornalieri stimati all’inizio si è passati a 35 mila evidenziando l’inutilità dell’opera, doveva essere un’opera a costo zero per il pubblico, invece i costi sostenuti dai privati sono raddoppiati (da 860 milioni a 1,6 miliardi) tanto che è stato avanzata la richiesta di finanziamento pubblico di 80 milioni e la richiesta di defiscalizzazione al Cipe che porterebbe ad un mancato incasso per lo Stato di circa 500 milioni di euro, al momento non ci saranno aree di sosta lungo il tragitto perché nessuno si è candidato a gestirle, non considerando l’investimento redditizio e i lavori di riqualificazione della Rivoltana e della Cassanese previsti a carico di Serravalle si fanno attendere.
L’ansia di gettare asfalto sul suolo lombardo, già fortemente compromesso, ha portato tutti i partiti politici, che oggi festeggiano quest’opera inutile e dannosa, a tapparsi le orecchie alle legittime richieste dei cittadini che dovranno convivere con l’autostrada. Mentre il mondo civile si orienta a opere poco impattanti e a forme di trasporto sostenibili l’efficienza Lombarda sceglie lo spreco, il consumo di suolo e la speculazione. Chi pagherà i costi per la salute dei cittadini e per i danni all’ambiente?