01. Luglio 2014 · Commenti disabilitati su Addio concertone, a volte alzare la voce serve · Categorie:Monza, Parco di Monza, Uncategorized · Tag:

MaroniRock

Sabato arriva a Monza l’Expo Tour, la giornata di promozione di Expo 2015.
Quando è stata annunciata, nel febbraio scorso, prevedeva niente meno che un “concertone stile primo maggio” nei Giardini di Villa Reale!!
Mi ero subito attivato con un’interrogazione a Maroni per fargli capire che sarebbe stato un errore clamoroso! La Villa Reale non può sopportare la presenza di migliaia di spettatori in un giardino che rappresenta un gioiello botanico e che ospita un bene storico architettonico di pregio.
La Giunta non si è degnata di rispondere all’interrogazione; d’altronde non avrebbero potuto fare altro che confermare come questa fosse un’idea bislacca! Ma di concertone non se ne è più parlato e difatti nulla di simile è in programma per sabato.
Pericolo scampato… a volte alzare la voce serve!

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Ieri a Roma si è riunito il Cipe e per l’ennesima volta il tema della defiscalizzazione della Pedemontana non è stato affrontato, nonostante le insistenti pressioni di Maroni e dei vertici di Serravalle.

La richiesta è sempre la stessa: dare una boccata d’ossigeno alle esangui casse della società, al fine di riuscire a portare avanti i lavori in primis quelli della tratta B1, quella che collegherebbe Lomazzo a Lentate sul Seveso (innesto della Pedemontana sulla superstrada Milano Meda).

In ballo ci sono 450 milioni di euro di defiscalizzazione, il che significa sostanzialmente esentare la società dal pagare le tasse e investire il corrispettivo nei lavori. Si tratta quindi di mancati introiti da parte dello Stato, quindi di un danno secco per la collettività per favorire la realizzazione di un’autostrada inutile, anzi del tutto dannosa per il nostro territorio.

Maroni la mette giù facile e parla di lentezze della burocrazia romana nel ratificare una decisione condivisa da tutti. In realtà è probabile che dietro i continui rinvii del Cipe ci siano i dubbi dei tecnici del governo in merito alla gravissima crisi finanziaria di Pedemontana, che, ricordiamolo, il sindaco Pisapia poche settimana fa ha giudicato in stato di quasi default.

Un’opera che, come giustamente sottolinea l’Avvenire di oggi, doveva essere realizzata in gran parte tramite finanziamenti privati e che invece aggiungerebbe al miliardo e mezzo di soldi pubblici stanziati da tempo altri 450 milioni a carico dello Stato. Bel modo di intendere il project financing!

E intanto adesso la prospettiva di chiusura dei cantieri diventa davvero concreta.