Lo stop a Pedemontana, se non si troveranno i fondi entro il 9 aprile, era ampiamente annunciato: per quell’opera inutile mancano 400 milioni di euro finanziamento per la variante Expo e il via libera del Cipe alla ‘defiscalizzazione’ dell’opera.
In Consiglio regionale abbiamo chiesto, in perfetta solitudine e sostenuti solo dalle associazioni ambientaliste, di fermare l’opera ma i politici hanno strenuamente difeso i loro interessi su di una infrastruttura pensata decine di anni fa e totalmente inutile se calata all’oggi.
Dove non è arrivata la politica è arrivata fortunatamente la crisi finanziaria. L’unica opzione che rimane alla Pedemontana è che si fermi definitivamente a Lomazzo. Visto che le banche si sono tirate indietro, non è pensabile che a metterci la pezza sia ancora una volta il pubblico, i soldi dei cittadini.
Oltre all’enorme risparmio di risorse pubbliche e di suolo, deve finalmente essere messa la parola fine a una brutta pagina della politica e della gestione fallimentare degli appalti pubblici. La Pedemontana non fa l’interesse dei cittadini e il suo stop consentirà finalmente di discutere del miglioramento del sistema logistico del nostro paese, del potenziamento del trasporto pubblico e dell’ammodernamento della rete viaria esistente, le vere urgenze infrastrutturali lombarde.