Il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni ha lanciato l’idea di un grande evento di promozione di Expo con un concerto nel parco di Villa Reale a Monza l’8 luglio prossimo “sul modello – come ha dichiarato – del “concertone” del primo maggio di Roma. Un’occasione per far vedere al mondo che Expo vuol dire certamente infrastrutture e logistica, ma è anche una festa, un’occasione positiva e gioiosa che coinvolge tutti i cittadini”.
Sono un appassionato della musica dal vivo e vado spesso ai concerti, ma quella del concertone nel parco della Villa Reale è un’idea stravagante e mi auguro che sia solo una boutade per raggranellare qualche titolo di giornale. A Monza ci sono spazi e luoghi ben più adeguati ad accogliere un grande concerto e, come ha spiegato il Comitato Cederna per il Parco, la sede scelta da Maroni oltre che non idonea non può sopportare presenze invasive. Si parla di migliaia di spettatori in un giardino che rappresenta un gioiello botanico e un bene storico architettonico da tutelare. Chi mai si sognerebbe di immaginare, giusto per fare un esempio, Bruce Springsteen a Vesailles?
Ci chiediamo inoltre quanto costerebbe poi adattare il parco al concerto secondo le norme di sicurezza? Il nostro appello alla Sovraintendenza, al Consorzio Parco e Villa Reale e al Comune di Monza è quello di opporsi al concerto in Villa Reale. A Maroni chiediamo un poco più di coerenza nell’utilizzo di beni pubblici. Lo invitiamo a spostare l’evento allo stadio Brianteo di Monza, luogo sicuramente meno suggestivo ma decisamente più adatto a questo tipo di manifestazioni.
Buongiorno, nel 2012 la Vivo s.r.l. (gruppo Warner) propose di organizzare una serie di concerti pop nel Parco durante la stagione estiva 2013.
Il Consiglio di gestione del “Consorzio Villa Reale e Parco di Monza” – l’ente alla partita – si espresse favorevolmente con due delibere “preliminari” (n.25 del 17.9.2012 e n.30 26.11.2012) ed il direttore dello stesso con un parere di regolarità tecnica. Il presidente del Consorzio è il sindaco di Monza. Il direttore è invece di nomina regionale.
La Vivo indicò in 30.000, a concerto, il numero minimo di spettatori per il pareggio di bilancio dell’operazione, che implicava anche una “royalty” per il Consorzio.
Questa operazione allarmò persone ed associazioni sensibili alla salvaguardia del Parco, tant’è che persino il capogruppo del PD, Marco Sala, propose coraggiosamente in Consiglio Comunale un’interpellanza. Nota a margine: Sala è dello stesso partito del sindaco.
Fortunatamente non se ne fece nulla. Non ne conosco le motivazioni ufficiali. Voci dicono che Vivo si fosse stancata del temporeggiare del Consorzio oppure fosse preoccupata del ritorno di immagine negativo. Ma, ripeto, sono solo supposizioni.
Tuttavia anche le altre ipotesi monzesi di tenere i concerti all’autodromo o allo stadio Brianteo furono scartate: la prima perché ritenuta logisticamente inidonea dalla Vivo stessa; la seconda perché lo stadio non è sufficientemente capiente.
Adesso paragonate voi quanto ho scritto a quel che sta succedendo in questi giorni.
Auguri.
Quel ladro di giuseppe malegori con i soldi degli operai uole ristrutturare la nostra villa reale VERGONATI LADRO!!!! paga i tuoi operai!!!!!