Ieri sono andato in visita ai cantieri Expo con i colleghi Giampietro Maccabiani e Silvana Carcano, insieme agli altri membri della Commissione Antimafia e una delegazione di consiglieri del Comune di Milano (tra cui Mattia Calise).
Il Movimento, che aveva chiesto inutilmente l’organizzazione di un Expo diffusa e sostenibile, è l’unico gruppo che dall’interno delle Istituzioni contesta l’evento tra rischio di infiltrazioni mafiose negli appalti, speculazione edilizia, scempi ambientali e un enorme e inutile dispendio di risorse pubbliche.
Inizialmente abbiamo incontrato uno dei direttori del cantiere, che ci ha spiegato lo stato dell’arte dei lavori. Mi aspettavo che fossero decisamente più avanti: ad oggi le attività di rimozione delle interferenze sono al 75% e quelle per la costruzione della cosiddetta “piasta” (sulla quale verranno costruiti i padiglioni) al 35%.
Ecco come dovrebbe presentarsi tra poco più di un anno:
Oggi di fatto il sito è poco più di una distesa di fango:
Mancano solo 400 giorni e i tecnici che ci hanno accompagnato non hanno nascosto l’ansia per il ritardo delle attività. Ci sono 900 operai al lavoro, ma le condizioni meteo stanno rallentando ulteriormente le attività. La piastra doveva venire pronta per la primavera ma è ormai impossibile il rispetto dei tempi concordati, si è già dato per scontato lo slittamento di alcuni mesi!
Questo è quanto abbiamo visto nel giro al cantiere:
I lavori da fare sono impressionanti: sull’area graveranno 150 appalti contemporaneamente, ciascuno con vari sub appalti; senza contare che i padiglioni dei Paesi stranieri saranno realizzati direttamente dai Paesi stessi, ciascuno con le sue regole contrattuali! Il rischio è che il tutto si trasformi in una babele infernale di camion, gru, operai, macchinari, attrezzi… Insomma, le condizioni ideali per allentare la presa sui controlli di legalità, e questo non deve succedere!
Sabato 15 marzo decine di portavoce regionali e nazionali del Movimento 5 Stelle visiteranno i cantieri del sito di Expo. La visita ispettiva di massa è la risposta del movimento alla propaganda partitica che favoleggia della fiera internazionale quale soluzione a qualsiasi problema lombardo o male che affligge l’Italia.
Expotour sarà l’occasione per una riflessione su che cosa si nasconde “sotto” Expo.
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Aggiornamento del 28 febbraio:
Dal Corsera di oggi: “…snellire le pratiche che coinvolgono Asl, Arpa e Osservatorio Ambientale”… quando si dice essere facili profeti…