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La risoluzione sulla dismissione di parte del parco inceneritori regionali – proposta dal Movimento 5 Stelle e approvata all’unanimità in Consiglio Regionale lombardo qualche settimana fa – comincia a produrre i primi effetti!

In provincia di Varese, la classe politica locale, il Commissario della Provincia, la società civile e la stessa dirigenza della società ACCAM (che gestisce l’inceneritore di Busto Arsizio) hanno avviato una profonda riflessione sul futuro del forno varesino.

Anche grazie alle pressioni dei cittadini e dei gruppi locali del MoVimento, pochi giorni fa il Commissario provinciale ha dichiarato che lo scenario di gestione dei rifiuti è cambiato e che l’inceneritore bustese non è più strategico!

Ieri c’è stato un incontro tra l’assessore regionale all’ambiente Claudia Terzi e tutti i soggetti coinvolti in cui si è deciso innanzitutto di bloccare il progetto di revamping dell’impianto; ora si apre una fase di studio delle possibili strade da percorrere, che entro 45 giorni porterà ad una decisione definitiva: andare avanti con l’ammodernamento oppure chiudere definitivamente l’inceneritore da qui a poco!

Provo invidia per i cittadini di Varese. In quella provincia la politica ha saputo fermarsi a riflettere, ha accettato di valutare obiettivamente uno scenario alternativo all’incenerimento a tutti i costi. La stessa società ACCAM sta capendo che per sopravvivere deve cambiare strategia.

Qui da noi invece il muro di gomma dei sindaci di centro sinistra, spalleggiati da una provincia che produce un piano rifiuti retrogrado, non si lasciano scalfire dal minimo dubbio e vanno avanti col mantra dell’incenerimento, incuranti che il mondo intorno a loro è cambiato. Andranno a sbattere contro un muro, ma allora sarà tardi per evitare che il conto della loro incompetenza venga pagato dai cittadini.

E l’articolo della Prealpina che riporto è la migliore risposta alle fesserie dei signori di Bea, che sostengono sul loro sito che la Regione non può far nulla di fronte alla loro volontà di andare avanti. Quando la Regione farà sentire la sua voce anche per Desio, cosa faranno? Imbracceranno il mitra?

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