16. Gennaio 2014 · Commenti disabilitati su Clamoroso: Seveso e Limbiate criticano il Piano Industriale di Bea! · Categorie:Ambiente - Rifiuti

Volevo fare i miei complimenti ai ragazzi di Seveso 5 Stelle e tutti gli altri che hanno collaborato nell’organizzazione della serata di ieri. Ottimo lavoro, davvero ottimo lavoro!
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Tanta gente, tanto interesse… molto promettenti le dichiarazioni dell’assessore all’ambiente di Seveso Rivolta.
E adesso, per l’ennesima volta da quanto ci occupiamo di questo problema (dal 2008) una partita che sembrava chiusa si riapre clamorosamente!
I signori di Bea non hanno ancora capito che noi non ci arrenderemo mai!
Abbiamo aperto una crepa nel muro dei sindaci di centrosinistra pro Bea… ADESSO BUTTIAMO GIU’ IL MURO!

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COMUNICATO STAMPA: SEVESO E LIMBIATE METTONO IN DISCUSSIONE IL PIANO INDUSTRIALE DI BEA
Incontro riuscitissimo quello di ieri sera a Seveso, organizzato dal locale gruppo del MoVimento 5 Stelle, sul tema “Inceneritore Desio e Gestione Sostenibile dei Rifiuti”. Sala gremita da un centinaio di cittadini, molto l’interesse per i temi trattati dai relatori. Alle esposizioni delle figure tecniche – Enzo Favoino della Scuola Agraria di Monza e Stefano Caldirola di Gelsia Ambiente – si sono alternati gli interventi dei politici: oltre al consigliere regionale 5 Stelle Gianmarco Corbetta, sono intervenuti l’assessore all’ambiente del Comune di Seveso, Fabio Rivolta, il sindaco e l’assessore all’ambiente di Limbiate, Raffaele De Luca e Riccardo Alberti.
Il tema centrale è stato ancora una volta il famigerato Piano Industriale di Bea, la società pubblica che gestisce l’inceneritore di Desio e che ha previsto un piano di revamping dell’impianto tale da aumentarne la capacità di incenerimento e protrarne la durata di funzionamento per altri 18 anni.
Corbetta ha evidenziato come gli orientamenti di Regione Lombardia vadano in senso opposto, prevedendo una progressiva dismissione degli impianti alla luce di una sovracapacità impiantistica già oggi presente in Regione, che si andrà ad accentuare sempre più in futuro.
Favoino ha spiegato la strategia Rifiuti Zero, che prevede quale presupposto imprescindibile proprio lo spegnimento dei forni e un forte impegno alla riduzione e al riciclaggio di tutti i rifiuti prodotti, mentre Caldirola ha presentato l’interessante esperienza condotta da Gelsia Ambiente a Lissone con l’introduzione della tariffa puntuale (chi meno inquina meno paga), che ha prodotto risultati eccellenti nella riduzione e nella raccolta differenziata dei rifiuti.
Ma la vera notizia della serata è arrivata dai rappresentanti dei comuni di Seveso e Limbiate, che solo un paio di mesi fa avevano votato a favore del Piano Industriale di Bea, facendo così passare il Piano stesso in un’Assemblea dei Soci sostanzialmente divisa a metà (il Piano era passato con il solo 52% dei consensi). Ebbene sia De Luca che Rivolta hanno espresso forti perplessità sul Piano Industriale di Bea e, anche alla luce di quanto emerso durante la serata, si sono impegnati pubblicamente a rimettere in discussione il Piano nelle sedi opportune.
Questa presa di posizione riapre clamorosamente le partita tra i soci di Bea. Finalmente anche nel fronte dei Comuni di centrosinistra emergono delle posizioni critiche rispetto alla prospettiva di mantenere forzatamente in vita l’inceneritore, nonostante le chiare evidenze di come la gestione dei rifiuti in Brianza e in Lombardia vada in direzione opposta.

“Cari De Luca e Rivolta, ogni promessa, soprattutto se fatta di fronte ai cittadini, è debito – ha dichiarato il consigliere regionale Gianmarco Corbetta – Occorre passare subito dalle parole ai fatti: Limbiate e Seveso chiedano immediatamente la convocazione di una assemblea straordinaria dei soci Bea per proporre un nuovo Piano basato su un cambio di politica industriale che preveda la riconversione dell’impianto in una Fabbrica dei Materiali, cioè un impianto di gestione a freddo del rifiuto residuo orientato al recupero di materia. È l’unica strada per salvare Bea dagli enormi rischi finanziari del Piano Industriale attuale e mantenere i posti di lavoro. Salviamo Bea dal sonno della ragione del suo stesso management!”

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