25. Novembre 2013 · Commenti disabilitati su Risoluzione Pedemontana in discussione il 5 dicembre! · Categorie:Trasporti, Tutela del territorio

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A seguito della lettera di protesta che ho inviato al Presidente della Commissione V, oggi ho ricevuto conferma che la Risoluzione su Pedemontana verrà discussa nella seduta di giovedì 5 dicembre!
Invito tutti i cittadini interessati al tema a presenziare alla seduta di commissione, facciamo sentire che il problema Pedemontana è sentito e i cittadini chiedono delle risposte!

La Risoluzione è nata da un lungo confronto con tutti i cittadini dei comitati e delle associazioni che da anni si occupano dell’impatto che tale autostrada avrebbe sul territorio brianzolo.

Ecco qui di seguito il testo che andrà in discussione:

Il Consiglio regionale lombardo

VISTA
La mozione n. 72 approvata il 17 settembre 2013 dal Consiglio regionale lombardo;

VISTO
Il PDL n.. “Modifiche alla legge regionale 15/2008 “Infrastrutture di interesse concorrente statale e regionale”;

SENTITE
Le audizioni dei comitati civici e di cittadini in merito alla realizzazione del tratto brianzolo della Pedemontana, che si sono svolte in V Commissione “Territorio e Infrastrutture” il 19 settembre 2013;

PREMESSO CHE
Il 10 luglio 1976 dallo stabilimento Icmesa di Meda (MB), uscì una nube altamente tossica, contenente varie sostanze tra cui la molecola di tetraclorodibenzo-p-diossina (TCDD), che contaminò 1810 ettari di territorio nei comuni di Seveso, Cesano Maderno, Meda, Bovisio Masciago, Desio e su una piccola porzione, Barlassina;
L’area colpita dall’incidente venne divisa in tre zone, A, B, R, a contaminazione del suolo decrescente.
Negli anni successivi si susseguirono interventi di bonifica, limitatamente alla zona A, e studi epidemiologici sulla popolazione residente, nonché studi di valutazione dei rischi per la stessa popolazione. Nell’area B furono realizzati trattamenti di tipo agricolo al fine di diluire la diossina e favorirne la fotodegradazione. L’area B restava tuttavia inquinata con livelli di diossina superiori ai limiti previsti per i siti con destinazione d’uso verde pubblico-residenziale, ma anche industriale, e per tale motivo nuovi interventi su quelle aree richiedono l’effettuazione di indagini ed interventi previsti dal d. lgs. 152/06, richiesti anche specificatamente da CIPE;

VERIFICATO CHE
La Pedemontana Lombarda, detta anche Sistema Viabilistico Pedemontano, è un insieme di tratte autostradali che passa attraverso le province di Varese, Como, Monza-Brianza, Milano e Bergamo, un’infrastruttura autostradale di complessivi 86,7 km. I comuni di Seveso, Meda, Barlassina, Cesano Maderno (tratta B2) e Desio e Bovisio Masciago (tratta C) sono interessati dal progetto autostradale e dalle opere di viabilità complementare connesse;
L’opera viabilistica Pedemontana transita all’interno di aree classificate come contaminate a seguito dell’evento ICMESA, spingendosi all’interno dell’area del “Bosco delle Querce”, ambito di memoria che contiene le vasche di raccolta dei terreni altamente contaminati;

CONSIDERATO CHE
Pedemontana, con la supervisione di Regione Lombardia, ARPA e in accordo con i Comuni, ha effettuato campionamenti ed analisi a supporto del progetto definitivo (primavera e autunno 2008). La prima ha evidenziato alcuni superamenti del limite verde con superamenti del limite industriale (in 10 casi su 127 campioni) con una distribuzione prevalentemente superficiale degli inquinanti. Intorno ai punti di superamento si è condotto l’approfondimento dell’ottobre 2008 che ha confermato i precedenti risultati, portando ad affermare la necessità di una maggior attenzione nella movimentazione dei terreni in fase di cantiere (http://www.pedemontana.com/comunicati_view.php?id=59);
Nel 2011 è stato pubblicato lo studio: “Dioxin Exposur and Cancer Risk in the Seveso Women’s Health Study”; Warmer M., Mocarelli P. et al; Environ Health Perspect. 2011 Dec. Per la prima volta un’indagine epidemiologica dimostra che l’esposizione a diossina nel passato è significativamente relazionata all’incidenza di ogni tipo di cancro;

CONSIDERATO INOLTRE CHE
Non sembra opportuno intervenire su suoli così inquinati tanto più eseguire lavori così invasivi per il territorio;

VALUTATO CHE
Entro fine 2013 è prevista la conclusione della tratta A ed, entro marzo 2014, dei primi lotti di tangenziali di Como e Varese del Sistema Viabilistico Pedemontano. Per il secondo lotto invece il concessionario pensa di procedere per singole tratte in relazione alle disponibilità economiche. Per la conclusione dell’intera opera è necessario poter disporre della liquidità da parte dei soci (comunicazione dell’assessore Del Tenno alla Giunta regionale del 3/4/2013);

Ad oggi l’opera non è interamente finanziata. Con l’opportunità di defiscalizzare l’opera è stato impostato un piano economico finanziario che permette di ridurre la ricapitalizzazione da 1,2 miliardi a 850 milioni di euro (fonte: Lombardia Notizie 17/9/2013). La copertura finanziaria è garantita per le sole tratte A e B1, ad oggi nessuna certezza per le tratte B2, C e D (fonte: il Giornale di Seregno 24/9/2013 “Giordano: nessuna certezza sulla copertura finanziaria”);

CONSIDERATA
la fortissima preoccupazione dei sindaci dei Comuni sulla tratta B2 per l’insostenibile congestionamento della superstrada Milano-Meda nel caso si dovesse realizzare il collegamento da Lomazzo a Lentate sul Seveso (tratta B1) con conseguente riversamento sulla superstrada del traffico proveniente da Como e Varese (fonte: Il Cittadino di Monza e Brianza 21/09/2013 “La rabbia dei Sindaci: lasciati in un pantano”);

VALUTATO INOLTRE CHE
Il bando per l’affidamento dell’incarico di direzione lavori per il secondo lotto della Pedemontana è stato recentemente annullato: la società concessionaria ha deciso di gestire la direzione dei lavori al suo interno, alla luce delle difficoltà finanziarie riscontrate
(fonte: http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/art/progetti-e-concorsi/2013-09-25/pedemontana-lombarda-ritira-maxibando-104938.php?uuid=AbbXVWbI);

La società Serravalle detiene il 76,42% delle quote di Pedemontana. Le due aste per la cessione delle quote di provincia e comune di Milano di Serravalle sono andate deserte: questo fatto mette a rischio la realizzazione sia di Pedemontana stessa sia di Tangenziale esterna est Milano (fonti: Corriere della Sera Milano 19/9/2013; Sole 24 ore 11/7/2013);

Secondo la comunicazione dell’assessore Del Tenno del 3 aprile 2013 “per pedemontana, sussistono sia problemi di carattere territoriali dovuti all’avanzamento dei cantieri (rumori, polveri, etc.) sia criticità attinenti la certezza della complessiva realizzazione dell’opera”;

PRESO INOLTRE ATTO CHE
I cittadini dei comuni di Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Seveso e Desio hanno rilevato diversi profili di illegittimità del progetto e hanno inoltrato al TAR un proprio ricorso contro la delibera di approvazione del CIPE (delibera del 6.11.2009, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 18.2.2010) contestando:
– che il progetto definitivo è stato modificato in sede di approvazione per la tratta B2, prevedendo la realizzazione del tracciato stradale fuori terra, a differenza di quanto previsto dal progetto preliminare (marzo 2006) che prevedeva, invece, una soluzione in interrato, come altresì indicato da Regione Lombardia con DGR VII/17643. Queste modifiche non sono state assunte con il recepimento di prescrizioni o raccomandazioni impartite dal CIPE nel progetto preliminare, bensì derivano da scelte del Collegio di Vigilanza dell’Accordo di Programma, sottoscritto il 19 febbraio 2007;
– la violazione della normativa, nazionale e comunitaria in materia di tutela ambientale e, in particolare, in relazione alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) dei P/P e a quella di Valutazione d’impatto ambientale (VIA);
– l’approvazione della L.R. 15/2008 denominata “Infrastrutture di interesse concorrente statale e regionale”, che consente “in deroga” alla L.R. 60/1985 “Istituzione di vincoli e destinazioni d’uso nell’area bonificata sull’incidente Icmesa” alla Pedemontana l’attraversamento del Parco Naturale del Bosco delle Querce;

CONSTATATO CHE
I lavori di Pedemontana sono partiti a 30 anni di distanza dal periodo di concepimento dell’opera. Nel frattempo il territorio interessato dal tracciato si è progressivamente deindustrializzato, l’inquinamento atmosferico è aumentato ed il suolo è stato rapidamente urbanizzato;
Gli scenari di mobilità che è oggi possibile prevedere non coincidono con i valori considerati per giustificare la realizzazione di quest’opera infrastrutturale, anche in ragione di un mutamento dei trasporti merci internazionali e interregionali;
Sembra esserci un minore interesse da parte degli istituti di credito a finanziare l’opera, probabilmente in virtù della difficoltà a rientrare dei capitali investiti entro tempi certi;

CONSTATATO INOLTRE CHE
La superficie urbanizzata della Provincia di Monza e della Brianza è tra le più alte in Italia. L’indice medio di consumo di suolo, calcolato come rapporto tra superficie urbanizzata e superficie totale, supera il 53%: la più alta percentuale fra le province lombarde. I comuni più urbanizzati sono Lissone, Vedano al Lambro e Bovisio Masciago, che arrivano anche a superare il 90% di indice di consumo di suolo. E’ in corso in Regione Lombardia un ampio dibattito finalizzato alla revisione della legge regionale 12 del 2005 al fine di contenere in consumo di suolo regionale;

IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE E LA GIUNTA REGIONALE LOMBARDA

1. Intervenire presso gli enti competenti al fine di limitare la realizzazione dell’opera infrastrutturale “Collegamento autostradale tra Dalmine, Como, Varese, Valico del Gaggiolo ed opere connesse” – Pedemontana Lombarda – alla tratta A (tra lo svincolo di Cassano Magnago sulla A8 e lo svincolo di Lomazzo sulla A9) e le tangenziali di Varese e Como così come individuate nel contratto sottoscritto il 26 agosto 2008 tra società Autostrada Pedemontana Lombarda e la società di progetto denominata Pedelombarda Scpa, spostando le risorse economiche destinate alle tratte B1, B2, C e D verso investimenti di messa in sicurezza del territorio, di potenziamento del trasporto pubblico su ferro e di messa in sicurezza/risanamento della rete stradale esistente.

2. A prevedere un tavolo di verifica dell’effettiva realizzazione di tutte le compensazioni ambientali previste per le tratte già in essere;

3. A elaborare un Piano d’Area – per il territorio interessato dal passaggio di Pedemontana – che preveda un buffer di inedificabilità sui due lati dell’infrastruttura, degli svincoli, delle opere di viabilità accessoria;

4. Ad istituire, al fine di realizzare e tutelare la rete ecologica regionale (in particolare il corridoio ecologico n. 28) e di rafforzare il grado di tutela su di un territorio fortemente edificato, nuovi Parchi Regionali, a partire da quello della Brughiera (il cui iter era già in fase avanzata a fine anni ’90) e da quello definito dall’unione dei PLIS della Brianza Centrale e del Grugnotorto –Villoresi, fortemente voluto dai Comuni della zona, in primis il Comune di Desio.

5. Ad adottare provvedimenti precauzionali diretti alla tutela della salute pubblica attraverso il monitoraggio dal punto di vista sanitario e urbanistico delle modalità di trasformazione e trattamento dei suoli, intervenendo con opportuni atti sugli strumenti di pianificazione regionale, provinciale e comunale, sulla base di rinnovate campagne di caratterizzazione del livello di contaminazione da TCDD, Diossine e Furani sui terreni delle ex zone A-B ed R dell’incidente Icmesa che dovranno essere condotte direttamente dagli enti pubblici sovraordinati (Regione – Provincia) in coordinamento con tutti gli enti locali interessati.

6. A prevedere l’ampliamento del Bosco delle Querce ad est, con l’inserimento nei suoi confini delle aree site nel Comune di Seveso prospicienti via della Roggia.