kamikaze

Sul tema degli inceneritori lombardi, ieri in Regione il PD e la lista Ambrosoli hanno presentato una proposta di risoluzione che riprende due miei atti: la proposta di risoluzione sulla dismissione degli impianti e la mozione contro la Rete Nazionale degli Inceneritori (vabbè alla fine loro prendono un granchio quando parlano di “modello Lombardia” da promuovere in tutto il Paese, casomai il modello è il Veneto… sono pur sempre piddini, non è che si può pretendere più di tanto!)

Ad ogni modo mi fa piacere che, in tema di rifiuti, il centro sinistra qui al Pirellone sia sulla nostra stessa lunghezza d’onda e condivida le nostre posizioni, come del resto hanno già fatto la Lega e l’assessore regionale all’ambiente. Vedremo domani in Commissione Ambiente di convergere su un unico testo.

barzaghi

Certo la consigliera regionale piddina Laura Barzaghi (membro della Commissione Ambiente e firmataria del documento di cui sopra) deve essere affetta da una grave forma di sdoppiamento della personalità: in regione sostiene la “dismissione progressiva dei termovalorizzatori chiudendo quelli più inquinanti e obsoleti” e in Brianza, da ex sindaco fedelissimo a BEA (sulle cui poltrone ha piazzato vari suoi uomini), sostiene a spada tratta il vecchio forno di Desio. O forse si tratta della “Sindrome di Nimby all’incontrario”: chiudiamo pure gli impianti ma non quello nel mio giardino, che è bello, buono e giusto!

Ma quel che fa davvero specie, a questo punto, è il clamoroso isolamento del centro sinistra brianzolo nel difendere l’indifendibile, cioè il potenziamento e il prolungamento in vita (per altri 18 anni!) del vecchio inceneritore di Desio, il più inquinante degli inceneritori lombardi per emissioni di polveri sottili, a quanto emerge da un dossier di Legambiente.

desio-forno-inceneritore

Al pari degli ultimi soldati giapponesi, i nostri valenti sindaci di sinistra (Pd, Sel e compagnia cantante), adoratori del fuoco fino al midollo, incapaci di capire che il mondo dei rifiuti è cambiato per sempre, combattono in solitaria la loro lotta a difesa di un impianto che andrebbe smantellato a partire da domani mattina. E’ bene ricordare i nomi di questi grandi sindaci, a futura memoria: Gigi Ponti di Cesano Maderno, Raffaele De Luca di Limbiate, Gianni Caimi di Meda, Paolo Butti di Seveso, Renzo Moretti di Solaro, Rosella Rivolta di Lentate sul Seveso e Rosaria Longoni di Nova Milanese!

Monza-Nuova provincia

Chissà se qualcuno di loro (non dico Ponti e la Longoni… per carità!) comincia ad avere qualche dubbio, chissà se qualche pseudo lista civica (votata vanamente da tanti cittadini nella speranza di avere una rappresentanza slegata dagli interessi degli apparati di partito… che ingenuità!) comincia a capire il prezzo che i loro cittadini pagheranno a causa della loro inadeguatezza nel comprendere l’evoluzione virtuosa della gestione dei rifiuti in Lombardia.

Si, lo so, è chiedere troppo… ma per quanto tempo ancora potranno resistere gli ultimi soldati giapponesi della Brianza? Qualcuno, prima o poi, dovrà avvisarli che la guerra è finita (e che l’hanno persa).

3 commenti

  1. Daniela Varedo

    Gianmarco, sei troppo buono, ti sei dimenticato di aggiungere il sindaco di Varedo, l’astensione non basta, qui ci vuole un chiaro e secco No all’inceneritore e un deciso Sì all’alternativa, non si può lavarsene le mani astenendosi!!!

  2. Giuseppe Poliani

    Ho seguito tramite il forum beni comuni MB la vicenda dell’approvazione in Commissione Ambiente di una risoluzione che prevede la dismissione progressiva di parte del parco inceneritori presente in Lombardia.
    La cosa che mi soddisfa oltre al risultato raggiunto (complimenti) è anche l’unità di intenti e la convergenza fra M5S e centrosinistra su temi concreti a medio-lungo termine che rappresentano il nostro futuro e quelli delle prossime generazioni. Insieme a loro potremmo fare molte altre cose se anch’essi pensassero al bene comune seriamente.

  3. E vogliamo parlare dell’addetto stampa di Bea preso con un bando che ha fatto inorridire Franco Abruzzo, storico presidente dell’Ordine dei Giornalisti?