COMUNICATO STAMPA
Una mozione del Movimento 5 Stelle tesa a tutelare il Parco Naturale del fiume Lura, uno tra i maggiori torrenti lombardi, è stata respinta dal Consiglio Regionale.
L’atto chiedeva che la rivisitazione progettuale sia delle opere idrauliche connesse all’autostrada Pedemontana sia delle vasche di laminazione del Lura, di modo da lasciare inviolato il parco naturale, una delle poche aree a vocazione agri-boschiva rimaste nella bassa comasca.
Da questo punto di vista, piuttosto che grandi vasche di drenaggio delle acque per l’autostrada e per il contenimento delle piene del fiume, il Movimento 5 Stelle chiedeva l’uso di soluzioni a minor impatto, alcune piccole vasche perdenti lungo il tratto dell’autostrada e l’adozione di una politica di laminazione diffusa lungo l’asta del fiume, sfruttando aree naturali che si prestano alla funzione, senza la realizzazione di opere che distruggono l’habitat naturale.
Gianmarco Corbetta, consigliere M5S, dichiara: “Riteniamo che ci siano soluzioni migliorative sulle due opere nel Parco del Lura e anche sull’eventuale integrazione delle stesse. Volevamo che la Giunta si attivasse presso gli enti locali deputati perché considerassero l’opportunità di scelte che mantengano l’equilibrio naturalistico della zona. Così come previste le opere sono troppo impattanti, con lo sbancamento dell’area che è un corridoio ecologico da preservare. I progetti insomma non tutelano il paesaggio esistente. Abbiamo chiesto una revisione dei progetti che salvaguardino il Parco del Lura”. L’Assessore Beccalossi, accogliendo una mozione del PdL sulla tutela del Lura, ha giudicato “inopportuna” quella presentata dal Movimento 5 Stelle.
Per Gianmarco Corbetta: “Non si è voluto investire tempo ed energie per perseguire le soluzioni progettuali più compatibili con la tutela dell’ambiente e del territorio e richieste dai comitati di cittadini che seguono da tempo la vicenda. Si è persa l’occasione di fare le cose per bene ”.
Investendo 15 milioni di euro, aumentando la capacità di incenerimento e programmando altri 15 anni di vita dell’inceneritore di Desio gli adoratori del fuoco di Bea e i sindaci creduloni che ancora li ascoltano sostengono di voler “salvare Bea”. In realtà la stanno condannando a morte e nemmeno se ne accorgono!
Dopo aver tentato di scaricare sui comuni i rischi finanziari dell’operazione (e per poco non ci riuscivano), adesso Bea vuole andare “sul mercato” per reperire nuovo business e nuovi rifiuti da bruciare! Peccato che già oggi in Lombardia abbiamo una sovracapacità impiantistica di oltre 100 mila tonnellate, figuriamoci tra 10/15 anni… E dato che è politicamente insostenibile l’idea di andare a cercare rifiuti fuori regione (che ci provino così ci divertiamo), i signori di Bea non hanno altra strada che andare a fare concorrenza a giganti del settore come A2A… aziende che gestiscono impianti da 500 mila tonnellate! Non occorre essere un genio per prevedere che Bea farà la fine del vaso di coccio tra vasi di ferro!
L’unico modo per salvare Bea è farle abbandonare il prima possibile l’incenerimento dei rifiuti e riconvertirla alle tecnologie del recupero di materia dal rifiuto urbano residuo… è così difficile da capire?
AGGIORNAMENTI IMPORTANTI SULLA QUESTIONE INCENERITORE DESIO:
La Lega pare impegnata a tutto campo contro il Piano Industriale di Bea: oltre all’Ordine del Giorno presentato in Provincia (http://www.provincia.mb.it/export/sites/default/doc/consiglio/2013/31ott/OdG_n._26-2013.pdf), sembra che anche Bovisio, Varedo e Muggiò voteranno contro il Piano!
Ottime notizie anche dalla maggioranza di centro sinistra di Desio! anche loro presenteranno una delibera (http://www.pddesio.com/materiali/deliberabea_nov2013.pdf), a cui ha dato un contributo “tecnico” fondamentale il nostro Paolo Di Carlo! Si chiede uno studio di fattibilità per la dismissione/conversione dell’impianto! E’ quello che chiediamo noi da anni.
Purtroppo il PD in Brianza, sul tema, è spaccato. Da un lato le posizioni progressiste e illuminate del Pd di Desio, dall’altro le posizioni retrograde, le arretratezze culturali (ancor prima che politiche), le chiusure mentali del Pd di Cesano Madeno e Nova Milanese (che pare si porteranno dietro anche Seveso e Meda).
La partita è aperta, il futuro non è ancora scritto! Dai che ce la facciamo a chiudere sto cavolo di inceneritore!!!