01. Novembre 2013 · Commenti disabilitati su Incontro pubblico sul futuro del forno inceneritore di Desio! · Categorie:Ambiente - Rifiuti

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La battaglia contro l’inceneritore di Desio impegna il meetup Monza Brianza e tutti i gruppi brianzoli del M5S fin dal 2008! Per noi è la madre di tutte le battaglie!
Archiviato prima il progetto di realizzare un nuovo impianto e poi il piano per ammodernare il vecchio forno per farlo funzionare altri 20 anni, ora siamo alle prese con un nuovo piano industrale di BEA (Brianza Energia Ambiente), che vorrebbe continuare a bruciare rifiuti per 15 anni investendo nel vecchio forno 15 milioni di euro.
Il tutto proprio quando le evidenze scientifiche dei danni alla salute umana provocate dalle nano polveri prodotte dai processi di combustione ad alte temperature sono sempre più solide. Tutto questo è semplicemente inaccettabile.
A breve i soci di Bea (la provincia di Monza e Brianza e vari Comuni brianzoli) dovranno esprimersi su questo insensato piano industriale. Per questo motivo varie componenti del Consiglio Comunale di Desio (tra cui il MoVimento 5 Stelle di Desio) hanno organizzato per mercoledì 6 novembre un incontro pubblico dal titolo “Forno inceneritore di Desio: quale futuro?”. E’ di fondamentale importanza partecipare tutti a questo incontro, per ribadire ancora una volta che i cittadini brianzoli ne hanno pieni i polmoni dell’inceneritore!

Mercoledì 6 novembre, ore 21:00 presso l’aula consiliare del Comune di Desio (Piazza Giovanni Paolo II).

Il futuro non è ancora scritto! Non mancate e passateparola!

01. Novembre 2013 · Commenti disabilitati su Fermiamo le nanopolveri! · Categorie:Ambiente, Ambiente - Rifiuti

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Ormai non ci sono più scuse, è provato che le nanopolveri causano gravi danni alla salute umana.
Vogliamo continuare a far finta di niente?

Francesco Forastiere del Dipartimento di Epidemilogia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio ha detto «Gli effetti dell’inquinamento ambientale sono stati studiati in studi epidemiologici in tutto il mondo. (…) Si tratta di effetti cardiovascolari, respiratori e cancerogeni inequivocabili. Nel nostro Paese la pianura padana, le grandi città e le aree industriali soffrono in maniera particolare. Stupisce il silenzio della opinione pubblica e delle istituzioni nazionali. Il 2013, “anno del aria” per l’Unione Europea, è l’anno della paralisi in Italia, i temi della protezione dell’ambiente sono assenti nel dibattito culturale e politico».

01. Novembre 2013 · Commenti disabilitati su No al Piano Industriale di Bea! · Categorie:Ambiente - Rifiuti

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Bravissimo il nostro Paolo Di Carlo di Desio: ha centrato il punto. Gli adoratori del fuoco di Bea NON HANNO PIU’ NESSUNA CREDIBILITA’, tranne che agli occhi creduloni dei sindaci brianzoli, naturalmente. E’ dal 2008 che li sbugiardiamo regolarmente, fermando i loro piani fuori dal tempo e dalla storia. Ora siamo alla battaglia finale, se riusciamo a fermare l’ennesimo piano-bufala per tenere in vita l’inceneritore per altri 15 anni, è fatta! L’INCENERITORE DEVE CHIUDERE, SENZA SE E SENZA MA. PUNTO.


di Alessandro Crisafulli da il Giorno

Forno Inceneritore, ci risiamo. Dall’ormai vecchio progetto di raddoppio, sonoramente bocciato, al recente Piano di potenziamento, da più parti “fischiato”, fino alla sostanziosa revisione di pochi giorni fa. Anch’essa, per altro, già osteggiata. Il futuro del termovalorizzatore di via Agnesi continua a far discutere, senza che mai si riesca a mettere d’accordo tutti. Idee troppo confuse da parte della società che lo gestisce, forse, nel corso degli anni, visti i vari cambi di rotta. Con i Comuni Soci che fanno fatica a capirci qualcosa e, soprattutto, con Comitati e gruppi civici che continuano a vedere ogni piano come un inutile e dannoso spreco di soldi. L’ultima proposta prevede quattro scenari possibili, ma Bea ha già fatto capire che punta tutto su uno: quello che prevede investimenti strutturali per 15 milioni di euro (a fronte dei 25 previsti nel precedente Piano) da cui rientrare in 15 anni (anziché in 20 come previsto nel precedente). E i rifiuti da incenerire? Salirebbero fino a 88 mila tonnellate annue. Il tutto garantirebbe – secondo quanto elaborato – riduzioni nelle tariffe per i Comuni: di 12 euro a tonnellata nel 2014 e di 25 euro a tonnellata dal 2020. I lavori riguarderebbero il potenziamento del trattamento fumi, l’efficientamento elettrico e termico.

«I vertici di Bea continuano a ripetere ai Comuni Soci la solita storia: investire sul forno. Continuano a proporre piani salvifici, rimangiandosi di volta in volta quanto avevano previsto nel piano precedente. Di fatto, per non affrontare i notevoli costi della dismissione di un forno ormai obsoleto e fuori mercato, siamo all’accanimento terapeutico nella speranza di riuscire a rimandare a tempo indeterminato la morte; ma prima o poi il forno dovrà essere chiuso», è il j’accuse di Paolo Di Carlo, consigliere del Movimento 5 Stelle e da sempre attivista del comitato Per l’Alternativa. «Ricapitolando: prima c’era il progetto del raddoppio da 170mila tonnellate, arrivato in gara, poi il nulla, per fortuna – dice -. In seguito i lavori straordinari per diversi milioni di euro, eseguiti: pareva che il forno sarebbe andato avanti per 10-15 anni senza bisogno d’altro. Nel 2012 viene presentato il piano industriale da 20 anni. Ora, con la revisione di quel piano, hanno ammesso che il piano era basato sulle esigenze dell’azienda senza tenere conto che le tariffe previste erano già fuori mercato. Secondo Bea, il nuovo piano revisionato garantirà prosperità all’azienda per i prossimi 15 anni. E chi ci garantisce che sarà davvero così? Perché dovremmo fidarci di chi ha già fatto retromarcia due o tre volte? E poi, a chi serve un aumento di regime da 70 a 88mila tonnellate, considerando che in Lombardia c’è già oggi una sovracapacità per oltre 110mila tonnellate?».

«Prima di investire ancora 15 milioni per 15 anni su un impianto datato – chiede Di Carlo – occorre uno studio redatto da tecnici indipendenti che analizzino i bisogni del territorio e propongano uno scenario realmente alternativo, una soluzione al passo con i tempi, tenendo conto che i rifiuti diminuiscono, la raccolta differenziata può e deve aumentare, gli orientamenti della Regione chiedono l’utilizzo di sistemi innovativi e la riduzione della attuale sovracapacità di incerimento regionale».

01. Novembre 2013 · Commenti disabilitati su Terza rivoluzione industriale in Francia! · Categorie:Energia

solarenergie

Dal Blog del nostro amico Angelo Consoli grandissimo esperto di energia, che abbiamo recentemente ospitato in Lombardia per vari incontri. Il paragone tra la Francia e l’Italia (e le rispettive classi politiche) fa spavento! Per quanto tempo ancora dovremo sopportare dei politici inetti e incapaci di guardare oltre la punta del proprio naso?

L’esperienza del Master Plan di Lilla è stata esaltante e irritante al tempo stesso.
Esaltante perchè non ci era mai successo in tutti i Master Plan precedenti, di trovare tanta rispondenza nella società civile ma anche nelle autorità locali al vertice (con una piccola sponda anche dal governo nazionale, per la verità). Centinaia di persone coinvolte nell’organizzazione, nello studio, nella raccolta dati, nell’elaborazione creativa e nel coordinamento.

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