19. Settembre 2013 · Commenti disabilitati su Out in the streets! – Desio · Categorie:Incontri con i cittadini

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Domenica pomeriggio sarà a Desio a manifestare contro Pedemontana!

DOMENICA 22 SETTEMBRE ORE 14,30 MANIFESTAZIONE NO PEDEMONTANA CON PARTENZA DAL QUARTIERE SAN GIORGIO DI DESIO ALLE ORE 14,30 MANIFESTIAMO OGGI PER RESPIRARE DOMANI

19. Settembre 2013 · Commenti disabilitati su Audizione su Pedemontana · Categorie:Ambiente, Tutela del territorio

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Oggi in Commissione Territorio e Infrastrutture c’è stata un’audizione molto partecipata da parte dei cittadini brianzoli sul tema Pedemontana. Sono contento di aver contribuito a creare questa opportunità. Ora però la Commissione e il Consiglio Regionale non potrà far finta di nulla, faremo nostre le richieste dei comitati e delle associazioni, con una proposta di risoluzione: tutti i partiti dovranno assumersi le proprie responsabilità di fronte ai cittadini, votando a favore o contro la risoluzione!

Comunicato stampa. M5S Lombardia. Pedemontana. Corbetta: opera inutile, una risoluzione porterà in regione le richieste dei cittadini

E’ in corso, nella Commissione regionale lombarda Territorio e Infrastrutture, una audizione, richiesta dal Movimento 5 Stelle per conto di tutte le associazioni e i comitati brianzoli che si oppongono alla realizzazione di Pedemontana.

All’audizione, tra le iniziative del Movimento per ricominciare a portare nelle Istituzioni la voce dei cittadini, dei comitati e delle associazioni che operano direttamente sul territorio, partecipano, tra gli altri: Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile, i comitati Cives, Cesano per noi, Legambiente Desio, il Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza.

Finalmente le istanze dei cittadini trovano ascolto in Regione. L’audizione è il punto di arrivo di un lungo lavoro preparatorio di incontro e confronto tra il Movimento e l’associazionismo che opera sul territorio che sta incominciando a dare i suoi frutti. “Ascoltare le persone coinvolte dall’opera, a due giorni da un Consiglio regionale che ha portato in evidenza il rischio diossina per i cantieri della Pedemontana nella zona di Seveso è un atto dovuto”, spiega Giammarco Corbetta, consigliere del Movimento 5 Stelle Lombardia.

“Fino ad oggi la Regione non si è curata di ascoltare i cittadini – continua Corbetta – mentre le audizioni rischiano generalmente di concludersi con qualche pacca sulle spalle e vaghe promesse”.

“Non andrà così. Il Movimento 5 Stelle farà sue le richieste espresse dai comitati e, sulla Pedemontana, presenterà una risoluzione che obbligherà i gruppi consiliari a prendere pubblicamente, con il voto in commissione, un’assunzione di responsabilità. La Pedemontana è, e resta, una delle tante grandi opere inutili di questo Paese. E’ uno spreco di risorse in un periodo di forte crisi che arricchisce solo le tasche delle solite grandi imprese costruttrici e fa male al suolo e alla salute”, conclude il portavoce del Movimento 5 Stelle.

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Oggi il Consiglio Regionale ha approvato la mozione che impegna la Giunta a richiedere alla società Pedemontana un piano di caratterizzazione finalizzato alla bonifica delle aree contaminate dalla diossina dell’ICMESA di Seveso e interessate al passaggio dell’autostrada Pedemontana.

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ECCO IL MIO INTERVENTO IN AULA
Eppur si muove… verrebbe da dire. Oggi finalmente il consiglio regionale affronta il tema del rischio derivante dal passaggio di Pedemontana nell’area brianzola colpita negli anni 70 dalle ricadute di diossina dell’incidente ICMESA di Seveso.

Il 10 luglio 1976 è una data scolpita nella memoria degli abitanti di Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago, Desio e Meda: in quel giorno, furono investiti dalla nube tossica prodotta dal surriscaldamento di un reattore per la produzione di triclorofenolo della ditta ICMESA di Meda.

A causa di quel surriscaldamento la reazione chimica sfuggì di controllo e produsse una quantità tutt’ora imprecisata di TCDD, la più tossica delle diossine. Se ancora oggi non sappiamo con esattezza la quantità di sostanza tossica che fu riversata nell’area colpita, quello che invece è certo è che quella diossina non si è spostata da lì: a ribadirlo sono le analisi preliminari dei terreni, effettuate dalla società Pedemontana nel 2008, che – confermando esiti analoghi ottenuti da analisi condotte in anni precedenti – certificano concentrazioni di TCDD superiori alle soglie critiche tollerate nei terreni di quelle che nel 1976 furono chiamate “zona B” e “zona R”.

Ora, in questa grande area inquinata si vorrebbe far partire a breve i cantieri della più gigantesca opera autostradale prevista in Europa.

La speranza che la diossina, dopo un così lungo periodo, fosse scomparsa, decomposta o dissolta, è stata duramente smentita dai risultati delle analisi. Ancora oggi il suolo di quel territorio risulta gravemente contaminato.

Nel momento in cui dovessero partire i cantieri di Pedemontana, che prevedono enormi sbancamenti di terreno per realizzare 8 corsie autostradali, giganteschi svincoli e stazioni di servizio proprio lungo il tracciato del fall-out della nube tossica, quella diossina si solleverebbe per aria insieme alle polveri dei cantieri, tornando a essere un problema sanitario, in primo luogo per le maestranze impiegate nei cantieri e per i residenti dei quartieri vicini.

Il tema è molto sentito sul territorio ed è fonte di grande preoccupazione per i cittadini di Seveso, Meda, Barlassina, Cesano Maderno, Desio e Bovisio Masciago, che hanno già pagato a caro prezzo l’incidente dell’ICMESA.

Abbiamo deciso di lavorare a questa mozione, insieme al PD, su sollecitazione di alcune associazioni del territorio, perché ci sembra importante che della criticità DIOSSINA e sbancamenti di terreno contaminato, si iniziasse finalmente a parlarne anche in Regione Lombardia e che la Regione assumesse un ruolo responsabile che non ignorasse il rischio conseguente all’eventuale passaggio della pedemontana nelle zone contaminate da TCDD.

Insomma, dopo la seppur tardiva presa di coscienza dei sindaci, ora anche Regione Lombardia non può far più finta di niente e deve riconoscere la necessità di condurre un piano di caratterizzazione finalizzato alla bonifica delle aree interessate al progetto autostradale.

Questo però non significa che diamo per scontata la realizzazione delle tratte mancanti di Pedemontana. Fermare la realizzazione dell’opera autostradale alla tratta A (dalla A8 a Cassano Magnago alla A9 a Lomazzo), spostando gli investimenti delle tratte B1, B2, C e D in interventi sul trasporto pubblico e di messa in sicurezza o riqualificazione della rete stradale esistente resta palesemente la soluzione migliore.

Difatti la realizzazione del tratto brianzolo della Pedemontana presenta innumerevoli criticità, di cui la diossina è solo una delle principali: il mancato interramento della tratta, che porta l’autostrada a sfiorare le abitazioni, la mancata redazione della VAS, il costosissimo sistema tariffario, lo svincolo di Desio tra i più grandi d’Europa, il consumo del poco territorio libero rimasto nella provincia più cementifica d’Italia.

Senza contare gli enormi problemi anche sul versante della sostenibilità finanziaria, dal momento che il suo costo, vicino ai 5 miliardi di euro, ben difficilmente verrà coperto dal pubblico e/o dal privato.

Insomma, con questa mozione ci prepariamo al peggio, ma siamo fiduciosi sul fatto che in Brianza questa disastrosa autostrada non arriverà mai. I momenti di crisi economica come quello che stiamo vivendo, a volte hanno anche degli inaspettati risvolti positivi: possono fermare lo spreco di denaro pubblico in grandi opere inutili e inducono tutti ad un cambio di paradigma culturale: costruire autostrade non è un fattore di progresso né di sviluppo, oggi non siamo in una situazione di carenza di autostrade, bensì in una situazione di eccesso di traffico… e continuare a costruire autostrade non potrà che peggiorare la situazione!

11. Settembre 2013 · Commenti disabilitati su Cose (strane) che succedono · Categorie:Ambiente

L'ACQUA COME BENE PRIMARIO PER IL MONDO INTERO

Oggi in Regione mi è successa una cosa strana.
A luglio ho depositato un’interrogazione all’Assessore all’Ambiente in merito alla brutta storia della gestione del Servizio Idrico Integrato in Brianza, evidenziando tutte le storture e le anomalie della vicenda.
Oggi mi hanno chiamato dall’Assessorato dicendo che stavano preparando la risposta e mi ringraziavano perché non erano a conoscenza della vicenda…
VUOI VEDERE CHE OLTRE CHE A PORTARE FUORI INFORMAZIONI, SIAMO IN REGIONE ANCHE PER PORTARLE DENTRO?!?!?

Qui il testo della mozione:
http://www2.consiglio.regione.lombardia.it/wai/PALCO/politica/download.php?urlDownload=%2Falfresco%2Fservice%2Fapi%2Fnode%2Fcontent%2Fworkspace%2FSpacesStore%2F82951d89-b036-4f0e-ab1d-8fba9197b477%2FITR_2060%3Fattach%3Dtrue&nomeFile=ITR-2060-testo-presentato

11. Settembre 2013 · Commenti disabilitati su Audizione Comitati Pedemontana in Regione Lombardia · Categorie:Ambiente, Trasporti, Tutela del territorio

Ho chiesto e ottenuto un’audizione presso la Commissione Territorio e Infrastrutture per tutte le associazione e i comitati brianzoli che da tempo si battono contro Pedemontana. Ormai la tratta A è in fase di realizzazione, ma della Tratta B1, B2, C e D il futuro non è ancora scritto.
Finalmente questa importante battaglia arriva anche in Regione, che fino ad oggi ha adottato la politica dello struzzo.
Saranno presenti relatori di altissimo livello.
Chi può venga ad assistere!
L’appuntamento è per giovedì 19 ore 16.30 al Pirellone, ingresso Via Filzi.
Non è necessario prenotarsi, basta presentarsi in portineria (con documento di identità e possibilmente tessera sanitaria) e chiedere di assistere alla seduta della Commissione Ambiente e Territorio.

In qualità di iscritto all’Anpi non potevo non intervenire.

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I portavoce del Movimento 5 Stelle Lombardia esprimono forte preoccupazione per il diffondersi di iniziative di apologia del nazi-fascismo.

Da questo punto di vista il raduno, denominato “Festa Boreal”, organizzato da Forza Nuova (che ricordiamo essere stata definita associazione di stampo fascista da un tribunale della Repubblica) previsto nei prossimi giorni in Lombardia rappresenterebbe una pesante offesa alla cultura democratica e antifascista della Lombardia, nonché una grave violazione dei principi costituzionali. Quest’anno ricorre il settantesimo anniversario della Resistenza italiana e sarebbe ancora più inaccettabile che trovassero spazio manifestazioni di chiaro stampo fascista come questo.

Ospitare e dare così dignità ad un gruppo di teste calde che nega i principi della Costituzione e della civile convivenza politica e sociale, sarebbe motivo di vergogna per la nostra Regione. Per il Movimento 5 Stelle Lombardia il nazifascismo va contrastato con ogni mezzo e il raduno impedito.
Condividiamo e facciamo nostre le preoccupazioni espresse dall’Anpi Lombardia; per questo motivo abbiamo scritto una lettera aperta ai prefetti di Milano, Monza e Como affinché non autorizzino il raduno di estrema destra. Le istituzioni competenti si assumerebbero una grave responsabilità politico/istituzionale nel caso l’evento di Forza Nuova venisse autorizzato, vista la partecipazione di formazioni – alcune già fuori legge nei loro paesi – che si caratterizzano per la loro carica antisemita, xenofoba e razzista provenienti da tutta Europa.

Appoggiamo altresì l’interrogazione del Partito Democratico, che verrà discussa domani in Consiglio Regionale, per sollecitare Maroni a chiedere al Prefetto la convocazione urgente di un Tavolo tecnico dell’Ordine pubblico e Sicurezza che blocchi la tre giorni.

La Lombardia sta diventando un territorio “privilegiato” per le nuove destre eversive, anche per le “distrazioni” e le minimizzazioni di troppi, nella società e nelle istituzioni… è nostro preciso dovere invertire la rotta!

I Portavoce e Consiglieri di M5S Lombardia

Il testo della lettera aperta

Illustrissimo Prefetto,

In qualità di Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle della Lombardia desideriamo manifestarle la nostra forte preoccupazione per il diffondersi di iniziative di apologia del nazi-fascismo nella nostra Regione.

Da questo punto di vista il raduno, denominato “Festa Boreal”, organizzato da Forza Nuova (che le ricordiamo essere stata definita associazione di stampo fascista da un tribunale della Repubblica Italiana) e previsto nei prossimi giorni in Lombardia rappresenterebbe una pesante offesa alla cultura democratica e antifascista della Lombardia, nonché una grave violazione dei principi costituzionali.

Quest’anno ricorre il settantesimo anniversario della Resistenza italiana e sarebbe ancora più inaccettabile che trovassero spazio manifestazioni di chiaro stampo fascista come questo.
Ospitare e dare così dignità ad un gruppo di teste calde che nega i principi della Costituzione e della civile convivenza politica e sociale, sarebbe motivo di vergogna per la nostra Regione. Per il Movimento 5 Stelle Lombardia il nazifascismo va contrastato con ogni mezzo e il raduno impedito.

Condividiamo e facciamo nostre le preoccupazioni espresse dall’Anpi Lombardia; per questo motivo ci rivolgiamo a Lei affinché non autorizzi il raduno di estrema destra, qualora gli organizzatori intendessero svolgerlo nel territorio di Sua competenza.

Riteniamo che le istituzioni competenti si assumerebbero una grave responsabilità politico/istituzionale nel caso l’evento di Forza Nuova venisse autorizzato, vista la partecipazione di formazioni – alcune già fuori legge nei loro paesi – che si caratterizzano per la loro carica antisemita, xenofoba e razzista provenienti da tutta Europa.

La Lombardia sta diventando un territorio privilegiato per le nuove destre eversive, anche per le “distrazioni” e le minimizzazioni di troppi, nella società e nelle Istituzioni… è preciso dovere di tutti noi, forze politiche e rappresentanti delle Istituzioni, invertire la rotta!

Certi di un Suo intervento in tal senso, la ringraziamo per la cortese attenzione e le porgiamo i nostri migliori saluti.

I Consiglieri del MoVimento 5 Stelle della Lombardia

09. Settembre 2013 · Commenti disabilitati su Caso Mantovani, non finisce qui · Categorie:Pirellone, Privilegi della Casta

Rappresentando il MoVimento 5 Stelle in Giunta delle Elezioni, seguo da vicino questa brutta vicenda…

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Il Vice presidente della Regione Lombardia, Mario Mantovani, nonché Assessore alla Sanità e Consigliere Regionale nelle liste del PDL, ad oggi detiene ancora la carica di Sindaco di Arconate, nonostante la legge preveda l’incompatibilità fra le cariche di Consigliere regionale e Sindaco, a causa del fatto che la sua maggioranza ad Arconate, evidentemente condizionata dal Mantovani stesso, non ha ratificato le sue dimissioni.

La vicenda è scandalosa ed è inammissibile che un Comune non rispetti una legge dello Stato. Qui non siamo di fronte a cavilli interpretativi, ma a dispositivi normativi chiarissimi.

L’atto del Comune di Arconate, rappresentato dal suo primo cittadino, Mario Mantovani, è di arroganza e di ripudio della legge, e che questo venga da un esponente del PDL, partito a capo del quale c’è un pregiudicato, certo non ci meraviglia.

Il Movimento 5 Stelle ha percorso tutte le strade possibili per porre rimedio a questa disdicevole situazione. Dietro nostra precisa richiesta, la Giunta delle Elezioni si è riunita settimana scorsa per valutare se ci fossero dei margini di intervento.

Abbiamo proposto una revisione della relazione presentata in Consiglio sul caso Mantovani a fine luglio e spinto affinché il presidente della Giunta si facesse carico di inviare una comunicazione al Prefetto e al Presidente del Consiglio, opponendoci all’ennesimo tentativo di rimandare la questione di un’altra settimana in attesa di nuovi provvedimenti da Arconate.

Purtroppo la Giunta delle Elezioni non ha margini di intervento. Siamo di fronte ad un caso che non si era mai presentato nella storia del Consiglio Regionale della Lombardia. A questo punto proporremo una modifica del Regolamento del Consiglio, per dare poteri di intervento alla Giunta delle Elezioni nel caso si dovessero ripresentare in futuro casi analoghi di consiglieri un po’ troppo furbi.

Per quanto riguarda Mantovani e la sua maggioranza al consiglio comunale di Arconate, ora la palla passa al Prefetto, dott. Francesco Paolo Tronca. Per questo motivo gli abbiamo inviato una lettera affinché intervenga con urgenza per sanare una grave violazione del diritto tramite il commissariamento del Consiglio Comunale di Arconate (MI) per gravi violazioni di legge. Non c’è tempo da perdere.

La lettera del Movimento 5 Stelle al Prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca

Illustrissimo Prefetto,

In qualità di Consiglieri Regionali del Movimento 5 Stelle della Lombardia desideriamo manifestarle il nostro profondo disagio per il caso del Consigliere Mantovani, a Lei ben noto.

Il Vice presidente della Regione Lombardia, Mario Mantovani, nonché Assessore alla Sanità e Consigliere Regionale nelle liste del PDL, ad oggi detiene ancora la carica di Sindaco di Arconate, nonostante la legge preveda l’incompatibilità fra le cariche di Consigliere regionale e Sindaco, a causa del fatto che la sua maggioranza ad Arconate non ha ratificato le sue dimissioni.

La vicenda è scandalosa ed è inammissibile che un Comune non rispetti una legge dello Stato. Non siamo di fronte a cavilli interpretativi, ma a dispositivi normativi chiarissimi. L’atto del Comune di Arconate, rappresentato dal suo primo cittadino, Mario Mantovani, è un atto di arroganza e di ripudio della legge.
Il Movimento 5 Stelle ha percorso tutte le strade possibili per porre rimedio a questa disdicevole situazione presso il Consiglio Regionale. Purtroppo la Giunta delle Elezioni non ha ulteriori margini di intervento.

Ci stiamo dunque rivolgendo a Lei affinché intervenga con urgenza – ex art. 70 comma 2 del Testo Unico degli Enti Locali – per sanare una grave violazione del diritto tramite le più incisive azioni che riterrà opportuno adottare nei confronti del Consiglio Comunale di Arconate.

Certi di un Suo intervento in tal senso, la ringraziamo per la cortese attenzione e le porgiamo i nostri migliori saluti.

I Consiglieri del MoVimento 5 Stelle della Lombardia

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Il classico appuntamento settembrino che si rinnova ogni anno pone ogni volta la questione autodromo sì-autodromo no. Il nostro movimento non intende esprimersi a favore o contro la presenza dell’impianto nel Parco di Monza. Riteniamo che il nostro ruolo sia un altro, con buona pace di chi ha recentemente inviato una lettera minatoria ai nostri consiglieri comunali. Il Movimento 5stelle ha a cuore l’interesse pubblico, sovrano e al di sopra delle parti, qualunque esse siano.

“Cosa costa alla comunità monzese ospitare il circo della formula 1? Le spese accessorie – raccolta di rifiuti, servizio d’ordine sulle strade, pullman gratuiti per gli spettatori, fino alle imposte sull’immobile – sono voci a carico della nostra amministrazione comunale. Vorremmo che queste cifre venissero calcolate e rese note al pubblico in modo definitivo. E confrontate con il canone che la SIAS paga annualmente per l’affitto dell’area del circuito, che è tutt’oggi proprietà del nostro Comune (e di Milano). E, magari, con una seria stima delle entrate per il territorio.

Di più. Quanto costerà alla comunità l’intervento della Regione Lombardia che si appresta a coprire un buco di bilancio della società che gestisce la pista? Il tutto non con un finanziamento ad hoc ma attraverso l’acquisto di quote della SIAS. Come spiegarlo al comune cittadino che si trova di fronte a riduzioni e tagli in settori fondamentali come la scuola, i trasporti, la sicurezza, la sanità? L’ingresso di un ente pubblico tra gli azionisti di una società privata soggetta ad umori localizzati oltreconfine – Ecclestone e soci, i padroni della baracca automobilistica – è operazione rischiosa. Non solo: ne deriverebbero pericolosi cortocircuiti, come sempre quando la stessa figura è allo stesso tempo controllore e controllato.

Il dibattito tra chi è a favore della permanenza della pista e chi ne vuole l’allontanamento non può e non deve farci dimenticare la tutela e riqualificazione di quello che è il nostro bene più importante: il Parco. E non deve distogliere la nostra attenzione, l’attenzione del nostro movimento sempre rivolta al bene pubblico e alla sua corretta e proficua gestione. Il pensiero, va da sé, torna a quel Consorzio Parco e Villa Reale insediato ormai da tempo e che, a nostro parere, sta tradendo molte attese. Le recenti manomissioni dei Giardini della Villa Reale, causate dai lavori di restauro del Palazzo Reale e denunciate da tanti, chiamano in causa un ente, il Consorzio, che ha poca o nulla voce in capitolo sul progetto e sugli interventi che dovrebbero far rinascere il monumento. La stessa area dell’autodromo sembra essere a sua volta zona franca. Da qui la domanda: ci serve un ente, il Consorzio, monco di alcune prerogative che dovrebbero costituirne invece solidi e irrinunciabili requisiti? Un ripensamento sulle sue funzioni, e sulla sua stessa esistenza, va fatto.
Monza non può rinunciare a prendersi cura in toto dei suoi gioielli più preziosi: Parco e Villa.”

Matteo Barattieri Monza 5 Stelle

06. Settembre 2013 · Commenti disabilitati su Ricorriamo al Tar per difendere l’acqua pubblica in Brianza! · Categorie:Ambiente

L'ACQUA COME BENE PRIMARIO PER IL MONDO INTERO

Il Movimento 5 Stelle e il Comitato Beni Comuni lottano da tempo per difendere l’acqua brianzola che deve rimanere un bene comune dei cittadini. E’ una battaglia di democrazia, di rispetto delle leggi e della volontà popolare come sancita dell’esito del referendum del 2011.

I FATTI

L’ATO di Monza e Brianza ha deliberato definitivamente l’affidamento della gestione del Sistema Idrico Integrato a Brianzacque nonostante fosse priva dei requisiti per poterlo gestire.

Siamo di fronte ad una palese violazione delle disposizioni di legge. Sostenere che questo fosse l‘unico percorso possibile è falso ed evidenzia la volontà degli amministratori pubblici brianzoli di gestire l’acqua come un bene privato e non come un bene comune.

Il percorso scelto non è infatti l’unico ipotizzabile ma è, a nostro avviso, sicuramente illegittimo ed l’unico che garantisce alla vecchia classe politica di perpetuare il proprio potere e disporre indisturbata del bene comuni, in spregio alla normativa di legge.

Del resto questo è la conseguenza di una classe politica che vede la legge come un possibile ostacolo al raggiungimento dell’obiettivo di gestire i beni pubblici come se fossero privati.

Proprio per questo la nostra battaglia per la tutela dell’acqua pubblica si è col tempo arricchita di un nuovo significato: la difesa della legalità in un contesto in cui la gestione dei beni pubblici deve rimanere pubblica nel rispetto della normativa di legge.

Il percorso intrapreso dall’ATO brianzolo poi, pone il serio rischio che l’acqua venga in seguito privatizzata. Il modello perseguito, oltre che illegittimo, è anche impossibile da realizzare per i complicatissimi passaggi e vincoli giuridici a cui è sottoposto. A nostro avviso ciò significherebbe che il vero obiettivo è privatizzare l’acqua scaduto il periodo di mora referendaria oppure destinare l’acqua della Brianza in Cap Holding, mastodontica realtà milanese la cui gestione sarebbe di sicuro appannaggio partitocratico.

LA NOSTRA BATTAGLIA COMUNE

La battaglia per l’acqua bene comune, oltre che sul piano della sensibilizzazione dei cittadini, si è svolta sia sul piano politico che su quello giudiziario.

Piano Politico

A livello comunale, i gruppi consiliari brianzoli del Movimento 5 Stelle, hanno portato avanti una dura battaglia – durata mesi – tramite interventi in aula, richieste di audizioni sul tema da parte degli esperti del Comitato Beni Comuni e formulazione di proposte concrete. Più volte si è denunciato l’illegittimità del percorso seguito ma a nulla è servito.

A livello regionale, alla fine di luglio abbiamo presentato un’interrogazione all’assessore regionale competente per sollecitare una verifica di quanto sta accadendo nella nostra provincia in tema di gestione del servizio idrico integrato, compresi i profili di illegittimità di cui sopra. Ha inoltre chiesto che la Regione intervenga presso gli enti locali brianzoli (Comuni e Provincia) al fine di garantire il legittimo percorso di affidamento del bene pubblico idrico. Siamo in attesa di una risposta.

Piano giudiziario: ricorso al Tar

Il Comitato Beni Comuni Monza e Brianza e i consiglieri comunali del Movimento hanno presentato ricorso al Tar Lombardia impugnato la delibera dell’ATO di Monza e Brianza che ha affidato a Brianzacque la gestione del Sistema Idrico Integrato, nonché tuti gli atti susseguenti, considerando tale delibera del tutto illegittima. Il ricorso è stato depositato a fine luglio e siamo in attesa che venga stabilita la data per la discussione della richiesta di sospensiva (che sarà presumibilmente fissata entro la fine di settembre).

A questo punto, di fronte al totale silenzio della classe politica brianzola preferiamo che sia la Magistratura a pronunciarsi, nella speranza che possa darci ragione e accogliere le nostre legittime istanze.

Il ricorso al Tar Lombardia è stato possibile grazie al supporto congiunto dei consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle, del gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle Lombardia e di alcuni parlamentari pentastellati brianzoli che non ci hanno lasciati soli.

CONCLUSIONI

In attesa del responso della magistratura, invitiamo i sindaci e i consiglieri comunali per prima cosa a chiedere che venga fatta chiarezza e soprattutto trasparenza su una questione così delicata che vede coinvolge beni pubblici.

La nostra proposta

La soluzione per operare nel pieno rispetto della normativa di legge nazionale e comunitaria, a nostro avviso sarebbe quella di confrontarsi su di un piano alternativo costituendo un’azienda speciale consortile nella quale vengano conferite / trasformate le società Alsi, Idra Patrimonio e Brianzacque oltre alle altre patrimoniali. Il percorso sarebbe molto meno complicato di quanto si pensi, ma soprattutto assolutamente legittimo. Solo in questo modo potrebbe essere garantito il carattere di bene comune dell’acqua e la possibilità per i cittadini di controllarne la corretta gestione.
Auspichiamo che a questo punto i Sindaci che fino ad ora non si sono pronunciati, inizino a pensare insieme a noi ad un percorso che possa salvaguardare l’acqua pubblica brianzola e permettere che la stessa rimanga bene pubblico comune, il cui affidamento e gestione avviene in piena trasparenza e nel pieno rispetto della normativa di legge.

Biagio Catena Cardillo – Comitato Beni Comuni Monza Brianza
Gianmarco Corbetta – Consigliere Regionale MoVimento 5 Stelle
Paolo Di Carlo – Consigliere Comunale Movimento 5 Stelle Desio
Nicola Fuggetta – Consigliere Comunale Movimento 5 Stelle Monza
Gianmarco Novi – Consigliere Comunale Movimento 5 Stelle Monza
Emanuele Sana – Consigliere Comunale Movimento 5 Stelle Lissone
Francesco Sartini – Consigliere Comunale Movimento 5 Stelle Vimercate