Luigi Bonaventura, un boss pentito e collaboratore di Giustizia ritenuto altamente affidabile da molte Procure, nell’ultimo mese ha rilasciato due interviste (prima e seconda) dove afferma che le cosche ‘ndranghetiste, con la complicità di parte della politica lombarda, tramano per l’eliminazione di Giulio Cavalli, uomo di cultura, attore, scrittore – da tempo sotto scorta – impegnato nella lotta al crimine organizzato in Lombardia… uno “scassa minchia”, come lo definiscono gli uomini di ‘ndrangheta.
Le parole di Bonaventura sono gravissime e non si capisce perché non abbiano avuto il giusto risalto sui media nazionali, così come è deprecabile il fatto che la magistratura non si sia ancora mossa per ascoltare questo collaboratore di Giustizia.
Le parole di Bonaventura vanno verificate e va fatto subito un riscontro sull’attuale livello di adeguatezza della protezione di Giulio Cavalli.
Che le istituzioni si muovano e anche in fretta! Non sono ammessi ritardi di alcun genere nel procedere in tal senso. Non è più accettabile che, come la storia più volte ci ha tristemente insegnato in questi casi, la lentezza a procedere si trasformi in tragedia.
Il Movimento 5 Stelle si muoverà sia in Regione Lombardia che in Parlamento perché non è ammissibile lasciar passare sotto silenzio tali vicende… il silenzio, sempre in questi casi, significa complicità.
Pingback: I grazie convenienti | GiulioCavalli.net