Oggi in Commissione Antimafia abbiamo ascoltato la testimonianza dei sindacati di Polizia, in merito alla volontà del Governo di chiudere il presidio della Direzione Investigativa Antimafia presso l’aeroporto di Malpensa.
Un atto incomprensibile considerando il fatto che le risorse impiegate sono solo due e i costi di gestione del presidio ammontano a soli 3.500 euro l’anno (costi per il riscaldamento, l’elettricità, le pulizie, ecc). Casomai questo presidio andrebbe potenziato!
Oltre all’utilità pratica del presidio, che ci è stata spiegata molto chiaramente, c’è anche una questione simbolica: che segnale si da alla gente e alla criminalità organizzata levando la Dia da Malpensa alla vigilia dell’Expo?
Il sospetto è che ci sia la volontà di depotenziare la Dia in generale, cominciando ad eliminare i presidi minori. Non dimentichiamoci che la Dia è composta da uomini di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, che è il primo importante baluardo contro la criminalità organizzata nel nostro Paese e che, proprio in virtù della sua natura di corpo “misto”, non subisce quelle pressioni che la politica riesce ad esercitare sui singoli corpi delle forze dell’ordine.
Le testimonianze hanno poi dipinto un quadro generale della lotta alla criminalità nella nostra regione a dir poco allarmante: mancano risorse finanziare, manca la formazione del personale, manca una adeguata copertura di tutto il territorio lombardo, manca l’attenzione agli sprechi, non si comprende quale sia la strategia di lungo periodo per contrastare le mafie!
forse in previsione di sostituirli con quelli europei che non rispondono a noi??
Questa notizia è allarmante e fa il paio con la proposta di diminuire la pena per il reato di associazione mafiosa, ma già secoli fa si diceva “mala tempora currunt”